Street Art e affreschi. Intervista a Manu Invisible

Mescola parole e tecniche antiche lo street artist Manu Invisible, partito dalla Sardegna e oggi di stanza a Milano.

Manu Invisible intraprende il suo percorso artistico agli inizi degli Anni Zero in Sardegna. Si trasferisce a Milano e successivamente porta a termine diversi lavori in ambito internazionale. Provenendo dal mondo dei graffiti, mantiene l’approccio urbano di tale disciplina: la sua arte si differenzia nell’ambito della Street Art per la scelta di inserire parole dall’alto valore simbolico in contesti urbani fatiscenti e strade a scorrimento veloce. Manu Invisible indossa un vestito nero con tracce di pittura di diversi colori, è un artista mascherato, lo distingue una maschera nero lucido dalle forme taglienti, ispirata alla geometria e alla notte.

Che ricordo hai degli inizi, di quando hai iniziato a fare Street Art?
Sono momenti fortemente impressi nella mente, collegati in maniera diretta all’odore degli spray di quel periodo, la foschia, e tanta adrenalina, le stesse componenti che respiro ancora nei miei lavori.

In che direzione sta andando ora la tua ricerca? Quali materiali utilizzi?
Sicuramente si sta improntando alla tecnica dell’affresco, che si differenzia dalle tecniche canoniche per via dei materiali e la pittura su intonaco ancora umido, anche con degli spray appositi, non industriali, semplicemente con terre e ossidi stemperati in acqua.

Manu Invisible, Iridescènt, Quartu Sant'Elena, Pitz' e Serra 2016

Manu Invisible, Iridescènt, Quartu Sant’Elena, Pitz’ e Serra 2016

A quali tecniche ricorri?
Diverse: acrilico, sintetico, quarzo, mista, smoke, ma principalmente, come dicevo prima, sto improntando la mia ricerca alla tecnica dell’affresco, tecnica secolare che garantisce una lunga durata delle opere.

La tua definizione di Street Art. È cambiato negli anni il tuo modo di lavorare?
La Street Art ha tante varianti, ma per me è pittura su strada, principalmente sulle pareti delle strade a scorrimento veloce, è necessariamente adrenalina, rischio e ricerca stilistica.

Come scegli i soggetti da rappresentare? Come avviene il tuo processo artistico?
Nasce tutto da qualcosa da dire su un concetto, un avvenimento o una vicenda. Successivamente l’idea si sviluppa su bozza digitale. A questo punto, una volta scelta la superficie per le sue dimensioni e la sua visibilità, parte la fase di realizzazione, che la maggior parte delle volte si conclude documentando tutto il processo con uno short video, che possa rimanere a testimonianza dell’intervento.

Scripta Manent Trailer from Giorgia Ripa on Vimeo.

Saresti favorevole alla conservazione o al restauro di una tua opera urbana?
La Street Art è a discrezione dell’artista, come tutte le forme d’arte. Io sono favorevole sia agli strappi che alla conservazione e restauro in genere; credo inoltre che questa scelta dell’artista venga influenzata anche dal periodo di evoluzione di questa corrente artistica e soprattutto dall’epoca.

Cosa ti colpisce di un artista emergente? Cosa invece ti piace recuperare di un classico?
Del primo l’energia, la foga e la destrezza, del secondo il modello strutturale: tecniche divine come il reticolato o lo spolvero, la sapienza delle proporzioni e la cura per il colore.

Progetti per il futuro?
Sto lavorando a una mostra personale dedicata alla tecnica dell’affresco su tavola, dove mantengo il concetto di parola che denota la mia poetica e il mio pensiero. Le opere saranno quasi trenta e mi piacerebbe sviluppare anche un affresco su parete per l’iniziativa.

Alessia Tommasini

http://www.manuinvisible.com/it/

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Alessia Tommasini

Alessia Tommasini

Sono veneta di nascita, ho abitato per anni a Roma e ora a Firenze. Mi sono laureata in Filosofia a Padova e subito ho cominciato a muovere le mie prime esperienze nel campo della creatività e dell'arte, formandomi come editor,…

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