Giada Perissinotto (Roma, 1973) è una fumettista e illustratrice italiana. Dal 2001 collabora con Disney Italia e dal 2002 realizza storie per la rivista W.I.T.C.H. Attualmente collabora con Disney America, ed è impegnata nella scrittura di libri illustrati e graphic novel per Mattel e Giunti Editore. Per Giunti e Repubblica ha realizzato tutte le copertine della collana Scoprire l’arte Disney e il calendario Disney 2018.
Come prima cosa partiamo dagli inizi: quando hai deciso di realizzare storie a fumetti?
Beh ho cominciato molto presto. I miei primi ricordi risalgono alle elementari, quando sul quaderno disegnavo avventure con me e i miei amici, complici i cartoni animati giapponesi che vedevo in TV. Ho continuato a disegnare avventure in classe con i miei amici fino alla fine del liceo. Finite le scuole ho realizzato che forse avrei potuto di questa mia passione farne un lavoro.
Come nasce una storia a fumetti?
Una storia a fumetti può nascere da un’ispirazione improvvisa, da un bisogno di esprimere un sentimento, da un sogno… Da un punto di vista tecnico, sulla base delle idee che si hanno avute, si scrive un soggetto breve che riassuma la storia e si buttano giù bozzetti e studi di quello che si ha in testa. Poi man mano la storia si forma da sola. Può essere un procedimento più o meno lungo, dipende dall’ispirazione, dal tempo che si ha a disposizione per realizzarla.
E quando si lavora per una casa editrice?
Quando si lavora per una grande casa editrice, invece, le dinamiche di una storia hanno cadenze molto serrate e sono realizzate a più mani. Nel caso del settimanale Topolino, è la redazione a gestire le storie che vengono commissionate agli sceneggiatori, che vengono poi suddivise fra i vari disegnatori, poi passate ai coloristi ai letteristi, fino ad arrivare alla pubblicazione. In questo caso, se il tempo è serrato, l’ispirazione artistica lascia spesso spazio alla professionalità del saper realizzare la storia commissionata al meglio entro i tempi richiesti.
Personaggio preferito di sempre.
Sicuramente Lamù, la ragazza dello spazio, la bellissima aliena inventata dalla mangaka giapponese Rumiko Takahashi alla fine degli Anni Settanta. Nel mondo Disney, invece, il mio cuore batte soprattutto per Paperino.
Che tecniche utilizzi?
Ho sempre disegnato e colorato per lo più con tecniche tradizionali, semplicemente perché adoro l’odore della grafite e il rumore che fa quando si disegna. Contemporaneamente, essendo attratta dal mondo dei PC, ho cominciato presto a prendere dimestichezza con programmi come Photoshop. Da qualche anno, con l’uscita delle nuove tavole grafiche, mi è scoppiata la passione della lavorazione in digitale. Si può fare veramente di tutto.
Ci sono cose che ti piacerebbe esplorare e di cui ancora non ti sei occupata?
Ho sempre amato i videogiochi, tutt’ora continuo a essere una grande giocatrice. Mi piacerebbe avere l’opportunità di poter lavorare come character designer e concept artist per case di produzione di videogiochi. Inoltre vorrei esplorare di più il mondo dell’animazione.
Hai una ritualità prima di disegnare?
Prima di disegnare mi devo sempre rilassare altrimenti la mia mano non parte! Spesso, prima di cominciare a lavorare, mi siedo davanti alla scrivania e passo un po’ di tempo accarezzando la mia gatta e sorseggiando un caffè caldo e intanto penso a quello che devo fare. La mia gattona mi fornisce tanta ispirazione!
Qualche anticipazione sul tuo prossimo lavoro?
In questo periodo sto lavorando su vari fronti, mi divido fra un progetto di animazione per una importante azienda italiana, tavole a fumetti per l’America su un progetto legato al film in uscita di Tim Burton e un paio di progetti autoriali.
‒ Alessia Tommasini
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