Walk of Muses #30: Samantha Stella
Per questo ultimo appuntamento con Walk of Muses, la rubrica di Samantha Stella, l’artista risponde alle stesse domande che per mesi sono state poste ai numerosi musicisti internazionali e italiani suoi ospiti.
Mi occupo di arte nelle sue svariate sfumature e linguaggi da molti anni. Danza contemporanea, teatro danza, performance, fotografia, video, installazioni, costumi di scena, musica, voce, scrittura sono in ordine di tempo i linguaggi che ho esplorato personalmente. Dal 2005 al 2015 ho presentato progetti in musei, gallerie d’arte, antichi palazzi e chiese a nome Corpicrudi insieme a Sergio Frazzingaro. Dal 2015 firmo progetti artistici a mio nome e collaboro con il songwriter Nero Kane con cui mi sono esibita su palchi italiani, europei e a Los Angeles. Ho diretto un film sperimentale nelle ghost town e nei deserti californiani basato sulle sue musiche e ho confezionato con lui un album di psichedelia dark folk lanciato con un mio cortometraggio a ottobre 2020. Nick Cave, Wovenhand, Swans, Nico, PJ Harvey, Joy Division e Father Murphy sono alcuni dei miei ascolti preferiti. La Marcia Funebre di Frédéric Chopin e la Confraternita dei preraffaelliti tra le mie influenze estetiche. Sono convinta che l’arte sia nutrimento essenziale per l’umanità in ogni sua forma e che meriti il nostro più grande rispetto e supporto. La mia rubrica Walk of Muses, dedicata al Maestro Ezio Bosso, è nata con l’intento di ribadire tale importanza, così come gli antichi greci collocavano ogni sua espressione tra gli dei dell’Olimpo.
La tua definizione di arte.
Arte è riconoscersi con l’Eterno. È dare la possibilità all’essere umano di tentare di raggiungere l’Olimpo, con qualsiasi linguaggio e mezzo a sua disposizione. Lasciare un segno autentico nella caducità dell’esistenza. Andare oltre la morte.
La tua definizione di musica.
Musica è un movimento interiore che riconosciamo e che ci riconduce e ricongiunge con luoghi ancestrali dove siamo in contatto con la nostra personale idea di Eternità. Per riprodurre tale movimento in termini di praticità applichiamo a esso principi matematici, ripartizioni in ordine di spazio e tempo, convenzioni, catalogazioni, restituendone un’immagine.

Antonio Canova, Maddalena Penitente, 1793 96 ca. Palazzo Doria Tursi, Genova
Ti definisci una “artista”?
Sì.
L’opera di arte visiva che più ami.
La Maddalena Penitente di Antonio Canova, splendida scultura in marmo datata 1796, conservata nei Musei di Strada Nuova di Genova, che è la mia città natale. Un Canova che qui si spinge oltre i suoi imperanti canoni neoclassici, per addentrarsi in un preromanticismo denso di passionalità e senso di caducità.
‒ Samantha Stella