L’editoria indipendente in Italia #23. Edizioni Ambiente

In arrivo una serie di saggi-inchiesta sotto il marchio VerdeNero, nato dalla collaborazione con Legambiente. E poi filosofia, storia, scienza, economia, politica…

Per questo appuntamento con le case editrici indipendenti abbiamo intervistato Marco Moro direttore editoriale di Edizioni Ambiente. Nata nel 1994 questa casa editrice si è occupata fin dall’inizio di tematiche ambientali rivolgendosi a un pubblico ampio, dal lettore interessato a professionisti fino a imprese e organizzazioni.

Marco Moro
Marco Moro

Raccontateci Edizioni Ambiente: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge. 
1994 è la nostra data di nascita. Non casuale perché con il primo Earth Summit – organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro – la necessità di cambiare modello di sviluppo aveva acquisito una visibilità senza precedenti. 
In quel momento la preoccupazione per il degrado dell’ambiente e per le sue conseguenze sembrava essere salito al primo posto nelle agende politiche della stragrande maggioranza dei Paesi nel mondo. Per noi, comunque, non si è trattato di una scelta fatta “sull’onda” di questo importante evento, visto che Edizioni Ambiente nasceva dall’evoluzione di una precedente casa editrice che già almeno dalla metà degli anni ’80 si occupava, tra altre cose, di queste tematiche. 

Spiegaci meglio. 
La linea editoriale è stata quindi sin dall’inizio concepita per rispondere alle domande di informazione che potevano emergere da segmenti diversi di pubblico, dal lettore interessato a questi temi per arrivare a chi invece in qualche modo, per studio, per ruolo o professione, doveva confrontarsi con essi. Imprese, professionisti, organizzazioni e perfino istituzioni sono il target a cui ci siamo rivolti con prodotti mirati da subito, affiancando alla produzione editoriale rivolta a un pubblico più ampio anche volumi e servizi online specializzati, includendo programmi di formazione e attività di ricerca e di consulenza. E questo assetto, che secondo noi rispecchia il modo in cui temi complessi come quelli ambientali – se vogliamo ancora definirli così – vanno affrontati, caratterizza tuttora il nostro modo di posizionarci sul mercato. Il nostro primo sito web di informazione sulla normativa ambientale, reteambiente.it, è nato nel 1995. Quindi anche su questo piano abbiamo saputo muoverci decisamente per tempo. 

Edizioni Ambiente
Edizioni Ambiente

In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti? 
In parte ho già risposto e la risposta può sembrare banale, ma di fatto si tratta di cercare di cogliere le sollecitazioni che arrivano dal presente per fornire risposte efficaci. Per noi tutto questo può essere rappresentato, per esempio, dal fornire un’informazione aggiornata e puntuale sull’evoluzione di normative come quelle sui rifiuti o sull’energia. Cosa che facciamo con i nostri servizi online e con le attività di formazione. Oppure seguire lo sviluppo del dibattito e dell’elaborazione teorica a livello internazionale e proporlo al nostro pubblico traducendo gli autori più influenti o innovativi

Ad esempio? 
Spesso questo ha voluto dire essere in anticipo, a volte anche molto in anticipo, su argomenti che oggi possono sembrare consolidati e quasi scontati, mentre alcuni fenomeni su cui abbiamo pubblicato “in tempi non sospetti” ancora oggi sono tutt’altro che oggetto dell’attenzione e della consapevolezza che meriterebbero. Mi riferisco, ad esempio, alla matrice di carattere ambientale di buona parte dei flussi migratori e dei conflitti, o alle instabilità politiche che in diverse forme caratterizzano i territori d’origine. E che poi si riflettono anche su quelli di destinazione, con i risultati che vediamo qui in Italia come in altri Paesi.

Ovvero? 
Essere “pionieri” forse non è la politica più semplice per sopravvivere come editore, ma cercare sempre di innovare nei contenuti o nei linguaggi per noi è una necessità. Non essendo un editore “generalista”, ma legato a un ambito tematico preciso sebbene amplissimo, il lavoro sui linguaggi è un’altra strategia fondamentale.  Lavoro che per esempio abbiamo praticato quando traducemmo i fenomeni della criminalità ambientale, l’”ecomafia”, in una collana di noir scritti dai maggiori autori di questo genere. Qualcosa che ci ha proiettati improvvisamente sul palcoscenico dell’editoria di fiction, a contatto con un pubblico diverso da chi ai temi ambientali è interessato per necessità di lavoro, di studio o per orientamento culturale e politico. 

Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché? 
Se devo limitarmi ad anni recenti direi L’economia della ciambella di Kate Raworth, un lavoro che a buon diritto si potrebbe definire rivoluzionario nel modo di connettere temi sociali e ambientali, tanto brillante e convincente da essere diventato ispirazione diretta nella formulazione di politiche di sviluppo per importanti città nel mondo. Da quel libro è nato qualcosa di estremamente concreto, ed è per noi motivo di orgoglio perché, in fondo, è un obiettivo esplicito del nostro lavoro. Casa editrice militante? Se per militante si intende un soggetto che con il proprio impegno punta a contribuire a un cambiamento nella società, allora sì, siamo senza dubbio militanti. 

Edizioni Ambiente
Edizioni Ambiente

Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro? 
In Italia ce ne sono molti che lavorano bene, anche sui temi ambientali. Recentemente ho scoperto la produzione di Black Coffee, che ho apprezzato anche per la capacità di intercettare un aspetto molto caratterizzante nel panorama della narrativa USA, ovvero il rapporto con l’ambiente e con la natura. La cosiddetta “nature writing”, sebbene alcuni degli autori pubblicati da Black Coffee potrebbero non riconoscersi in questa categoria: è un filone che nella letteratura statunitense ha una lunga tradizione. Tanto che anni fa noi stessi pubblicammo un’antologia intitolata Americana Verde, tuttora un lavoro unico nel suo genere. Proporre questi scrittori in Italia è un’iniziativa meritoria e Black Coffee lo fa con una grande qualità nella collana This Land. Per quanto riguarda l’estero, di editori indipendenti che consideriamo riferimenti importanti ce ne sono molti, ma se devo citarne uno non ho dubbi: Verso Books

Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi? 
Le maggiori novità riguarderanno una serie di saggi-inchiesta con cui ridaremo vita al marchio VerdeNero, nato dalla collaborazione con Legambiente, che si riconferma anche in questa iniziativa. I primi due temi trattati riguarderanno presente e futuro delle aree di montagna e quanto la questione e la definizione di “profughi ambientali” ci riguardi, già adesso e in un futuro che si fa sempre più prossimo. Altre novità in uscita riguarderanno la nostra storica area di saggistica, oggi proposta nella collana Connessioni, in cui con un approccio intenzionalmente trasversale a diversi campi del sapere cerchiamo di offrire strumenti di lettura del presente. Filosofia, storia, scienza, economia, politica… diversamente la complessità della realtà in cui viviamo non si può cogliere.

Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. 
Per un editore è una domanda molto difficile. Da lettore posso solo pensare a quale libro ho ripreso in mano più volte, giudicando in base al livello di consunzione raggiunto dal volume. Probabilmente è la raccolta di racconti Finzioni, di Jorge Luis Borges. Da leggere almeno una volta nella vita? Perché no? La scrittura di Borges che gronda di aggettivi messi dove non te li aspetteresti è divertente, affascinante, magica nel costruire mondi, inganni e illusioni. Divertimento per chi lo ha scritto e per chi lo legge, ma anche testo costruito su così tanti strati di significato che ci si può perdere nel tentativo, forse del tutto inutile, di interpretarlo. 
Fin qui è solo gusto personale. Ma se dovessi dare un vero suggerimento, oggi proporrei questo esperimento: leggere l’ultimo libro di uno dei più quotati autori di fantascienza al mondo, Kim Stanley Robinson, Il Ministero per il Futuro e, una volta finito questo, leggere uno dei nostri saggi più importanti, Una Terra per tutti. Unire i puntini… 

Dario Moalli 

Gli episodi precedenti

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

Scopri di più