La tua definizione di arte.
L’arte è il tentativo da parte dell’uomo (o della donna) di redimersi. Ciò non ha nulla a che fare con la religione, ma credo sia “inconsciamente” il tentativo dell’essere umano di farsi perdonare la colpa di esistere. Questo presupposto quasi sicuramente va a braccetto anche con la necessità di estraniarsi dalla realtà e dal grigiore del significato oggettivo del vivere, tuttavia può anche essere intesa come ricerca di Dio, di un senso di appartenenza a qualcosa che in fondo non c’è.
La tua definizione di musica.
La musica, assieme alla pittura e al sentimento della pietà, è per me l’unica manifestazione che possa elevare l’essere umano al di sopra degli altri esseri. Ma è estemporanea poiché la natura e gli animali hanno risorse maggiori.
Ti definisci un “artista”?
No. Pochissimi sono coloro che possono a mio avviso autolegittimarsi tali. Il livello deve essere molto molto alto e soprattutto non legato al giudizio popolare. Un artista dovrebbe avere qualcosa in più, un valore aggiunto, non come oggi dove chiunque crede di esserlo. Ennio Morricone era un artista, Maria Callas era un’artista, Gian Maria Volontè e Pasolini erano artisti. Non dimentichiamo però che il termine artista va anche molto sfatato e riportato nel suo giusto significato. Un chirurgo che opera a cuore aperto un bambino è il più grande artista, non il rapper che riempie degli stadi.
L’opera di arte visiva che più ami.
Qualsiasi ritratto realista di pittori dell’Ottocento europeo.
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PAROLA A LAURA CARBONE
Laura Carbone (Sinsheim, 1986) è una songwriter tedesca con origini italiane e base a Berlino. Il suo album di debutto esce tra il 2015 e 2016. Il suo secondo album, registrato a Los Angeles e pubblicato nel 2018, è stato promosso con un tour sia in Europa sia con un coast to coast tra America e Canada, e un libro di fotografie scattate dalla musicista nel lungo viaggio. Tra le sue influenze, la band rock anglo-statunitense Fleetwood Mac, i songwriter statunitensi Johnny Cash e Chris Isaak, la band scozzese di rock alternativo The Jesus and Mary Chain, che ha avuto l’onore di supportare in tour, e il musicista australiano Nick Cave. Tre volte ospite del SXSW di Austin, partecipa al New Colossus Festival a New York e al POP Montreal in Canada. È appena uscito il suo primo album dal vivo registrato durante la partecipazione al celebre programma musicale televisivo tedesco Rockpalast.
La tua definizione di arte.
L’arte è creata da un cuore umano che funziona come un canale dell’universo divino: è sacra. Per me, è vicino alla magia e profondamente connessa con l’onestà e la vulnerabilità. È intensa e può documentare e prevedere le nostre esperienze umane e preservarle, renderle senza tempo. Ha il potere di cambiare i sentimenti, i pensieri e la visione del mondo delle persone: guarisce e tiene le loro mani.
La tua definizione di musica.
La musica fa parte dello spettro dell’arte e quindi è anch’essa sacra. È un’esperienza sonora: un suono semplice, una melodia o anche una composizione per un’orchestra. Sono frequenze e vibrazioni che si uniscono e danno forma a una benedizione per gli umani. Per me è una forma esistenziale che continua a plasmare e modificare la mia esperienza qui sulla terra.
Ti definisci una “artista”?
Sì, certamente. E sono profondamente grata per l’intero spettro che ricevo per canalizzare e creare.
L’opera di arte visiva che più ami.
Hilma af Klint. Ho ammirato i suoi Paintings for the Future al Guggenheim di New York all’inizio del nostro tour negli Stati Uniti.
https://www.patreon.com/lauracarbone
‒ Samantha Stella