Focus sulla scena dell’arte contemporanea alle Seychelles

Nuovo appuntamento con la serie di contenuti dedicata al panorama creativo africano. Stavolta facciamo tappa nell’arcipelago delle Seychelles per dare la parola alla direttrice dell’Eden Art Space Gallery

Non solo spiagge paradisiache, le Seychelles sono anche il Paese dove sta nascendo una dinamica scena artistica, soprattutto al femminile, e dove è tanta la voglia di confronto con il mondo. Eden Art Space Gallery è una delle due gallerie commerciali dell’arcipelago. Abbiamo intervistato la direttrice Shelley Morden.

Shelley Morden, direttrice di Eden Art Space Gallery. Photo Michelle Morden

Shelley Morden, direttrice di Eden Art Space Gallery. Photo Michelle Morden

Come e perché è stata creata Eden Art Space Gallery? Come si finanzia?
Arterial Network Seychelles ha affittato nel 2017 lo spazio che ospita Eden Art Space, con lo scopo di esporre artisti locali, anche in residenza, e creativi internazionali. Il nome riflette la posizione della galleria, che si trova nella piazza dello shopping più prestigiosa della nazione, a Eden Island. La galleria è quasi interamente finanziata dalle commissioni sulla vendita delle opere, ma riceviamo anche finanziamenti specifici, per la pubblicazione dei cataloghi delle mostre.

Come si svolge la collaborazione con Arterial Network?
Eden Art Space Gallery è l’aspetto più visibile del lavoro di Arterial Network. La missione è fornire agli artisti sia uno spazio espositivo professionale ‒ ce ne sono pochissimi alle Seychelles ‒ sia supporto e opportunità. Il gallerista fa capo a un consiglio interno ad Arterial, eletto e composto principalmente da artisti emergenti, insegnanti d’arte e professionisti della cultura. Insieme creano il programma delle mostre, coordinano la promozione sui media e cercano il finanziamento fra i membri, che pagano una (molto) modesta quota annuale, introdotta come risposta alla crisi innescata dalla pandemia.

Come promuovete l’arte contemporanea africana?
Le Seychelles conservano tradizioni e identità culturali uniche, improntate a una fusione di storia e tradizioni da Africa e Oceano Indiano. La galleria promuove sempre l’arte africana, anche quando è in corso una mostra di un artista non africano. Ne facciamo una all’anno, per arricchire le conoscenze del pubblico locale. Questo non vuol dire che i nostri artisti debbano soddisfare gli standard stranieri, ma tali mostre offrono vantaggi a entrambe le parti perché si instaura un dialogo conoscitivo per tutti.

L’ingresso dell’Eden Art Space Gallery. Photo Digifot

L’ingresso dell’Eden Art Space Gallery. Photo Digifot

ARTE CONTEMPORANEA ALLE SEYCHELLES

Come descriveresti la scena artistica contemporanea del Paese?
L’interesse per l’arte contemporanea è in costante crescita. Nel 2017 Arterial ha pubblicato Art in Seychelles – Then and Now, una panoramica dell’arte locale. In quel momento, gran parte delle opere erano destinate al mercato turistico, con vendite minime a collezionisti locali, e il parallelo crollo delle acquisizioni pubbliche. In parole povere, un dipinto figurativo dell’ambiente tropicale aveva maggiori possibilità di “procurare cibo” all’artista rispetto a qualcosa di più concettuale. Se dovessimo scrivere quel libro oggi, descriveremmo una scena completamente diversa, con più artisti interessati a lavorare con nuovi media e una più ampia varietà di processi. La sesta edizione della nostra Biennale, posticipata al prossimo luglio, promette di offrire una varietà senza precedenti in termini di idee e linguaggi espressivi.
Naturalmente, il lato finanziario è ancora importante, e il numero di artisti che si guadagnano da vivere solo grazie alla vendita si può contare sulle dita di una mano. Ma possiamo aggiungere almeno un centinaio di artisti che si sostengono anche attraverso l’insegnamento o attività commerciali alternative.

Qual è il ruolo delle donne nell’arte locale?
È un ruolo estremamente importante. La maggior parte degli studenti d’arte sono donne e abbiamo un bel gruppo di artiste contemporanee il cui lavoro è apprezzato in patria e fuori. Attualmente, quindici donne hanno esposto 165 opere in forma sia fisica sia virtuale all’Expo di Dubai. La mostra è stata supportata da interviste filmate alle artiste e ciò fornisce una visione straordinaria delle prospettive politiche, creative e sociali che sottintendono alla loro pratica creativa. Le Seychelles sono, per molti aspetti, una società matriarcale, sostanzialmente sono le donne a gestire le famiglie. Responsabilità che possono ovviamente sottrarre tempo all’arte, ma molte artiste sono diventate estremamente abili nel bilanciare l’impegno familiare con quello creativo.

Le tre versioni del volume “Art in Seychelles – Then and Now” (2017). Photo Digifot

Le tre versioni del volume “Art in Seychelles – Then and Now” (2017). Photo Digifot

LE SEYCHELLES E GLI ARTISTI

Gli artisti sono interessati a tematiche come la protezione dell’ambiente, i diritti umani, l’uguaglianza di genere e così via?
I nostri artisti lavorano sugli argomenti citati e su molti altri, senza inibizioni né restrizioni. Ma questa è una nazione dalla sensibilità composita, a proposito di quello che si potrebbe chiamare consenso morale. La maggioranza della popolazione è cattolica e, nonostante l’amore del nostro popolo per gli svaghi e i piaceri, c’è un forte (anche se sottinteso) codice etico quando si tratta di arti visive. Ad esempio, è impensabile esporre opere che contengono immagini sessuali esplicite. Altri contenuti “estremi” sarebbero ugualmente esclusi, non da un curatore o da una galleria, ma semplicemente perché l’artista stesso non sceglierebbe mai di affrontarli. Non lo vieta il codice penale, ma il senso di correttezza sociale.
Molti artisti scelgono ancora di dialogare con l’ambiente naturale e sviluppare il lavoro come suo specchio, tuttavia un numero crescente sceglie temi significativi della vita ‒ questioni come la mortalità e l’amore per esempio ‒ e altri preferiscono esprimere contenuti emotivi e intuitivi attraverso l’astrattismo.

L’Eden Art Space Gallery collabora anche con le scuole? Avete programmi dedicati agli studenti, per introdurli al mondo dell’arte?
In questo senso, Arterial ha offerto tutoraggi per gli studenti dei college, oltre a conferenze di artisti e proiezioni di film. La galleria, negli ultimi quattro anni, ha ospitato workshop per le scuole nell’ambito del festival internazionale Big Draw. Abbiamo anche donato copie di Art in Seychelles – Then and Now a tutte le scuole e istituti di istruzione superiore del Paese. Vogliamo svolgere un ruolo attivo nel migliorare l’educazione visiva dei giovani e facilitare l’apprezzamento dell’arte nel senso più ampio. Indipendentemente dal fatto che relativamente pochi studenti sceglieranno di diventare artisti, è importante che le opinioni estetiche nella vita adulta siano criticamente ragionate. Cosa significa questo? Semplicemente che i cittadini dovrebbero sentirsi a proprio agio con le questioni visive/estetiche. Anche in cose semplici come decorare la propria casa o decidere l’abbinamento dei vestiti. Speriamo anche di inculcare in loro l’abitudine a visitare le mostre d’arte sia in patria sia all’estero.

Niccolò Lucarelli

https://www.facebook.com/edenartspace/

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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