Un tour artistico non convenzionale insieme all’Estetista Cinica

Mettere insieme bellezza e cultura: è questo l’obiettivo del Grand Tour tutt’altro che scontato condotto dall’Estetista Cinica Cristina Fogazzi e confluito in un libro

Dopo due anni in giro per l’Italia, l’imprenditrice Cristina Fogazzi “in arte” l’Estetista Cinica ha voluto raccontare e raccontarsi in una quarantina di luoghi del cuore, un poco al di fuori delle rotte del classico Grand Tour scelti tra quelli più intimamente legati alla sua autobiografia di “viaggiatrice ansiosa” e non così facili da instagrammare. Il messaggio è chiaro: vanno rigorosamente visitati di persona “perché dal vivo è sempre tutto meglio”. Ne abbiamo parlato con lei.

Cristina Fogazzi – Il mio Grand Tour (Rizzoli, Milano 2022)

Cristina Fogazzi – Il mio Grand Tour (Rizzoli, Milano 2022)

INTERVISTA A CRISTINA FOGAZZI

Come è nata l’idea del libro e cosa dobbiamo aspettarci da questo tuo Grand Tour?
L’idea del libro è nata a coronamento dell’esperienza del tour “Bellezze al museo”, una sorta di sunto, di storicizzazione dopo due anni in giro come pazzi con il nostro eco-truck. Abbiamo visitato le località d’arte e i luoghi più caratteristici del nostro Paese. Con la mia azienda, VeraLab, volevo sostenere le istituzioni museali che rendono unico il patrimonio italiano.
A quelle tappe ne ho poi aggiunte altre, legate più alla mia esperienza personale. Avevo necessità di fissare luoghi e sensazioni per raccontarli e contemporaneamente raccontarmi.

Quanto ha influito il periodo di lockdown sulla volontà di progettare una ripartenza così importante ed estesa in tutta Italia?
Il progetto era nato prima della pandemia, avevamo già fatto i sopralluoghi nei musei selezionati, poi l’arrivo del Covid ci ha fermati. Non appena è stato possibile siamo partiti con la volontà di promuovere il turismo in Italia, scegliendo anche mete poco conosciute come Ancona e Taranto. Abbiamo coinvolto influencer selezionati e, con la collaborazione dei Comuni che ci hanno ospitato, abbiamo cercato di dare vita ad azioni di marketing turistico.

Cristina Fogazzi in visita al Parco dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle a Capalbio

Cristina Fogazzi in visita al Parco dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle a Capalbio

Qual è il tuo rapporto quotidiano con l’arte? Sei una collezionista?
L’arte è una mia grande passione, sono una collezionista microscopica, ho delle belle cose e mi piace comprare per me, non penso mai di investire o rivendere. Per me è puro piacere.
A casa ho una nuvola di Leandro Erlich e delle opere di video arte dei Masbedo, inoltre seguo e amo il lavoro di Nicola Vascellari sulla natura, molto ironico, mi piace il suo sguardo disincantato. Ma ora mi devo limitare, perché anche in azienda non c’è più spazio!

Quale mostra consiglieresti? 
Tra le mostre in corso sicuramente quella di Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi a Firenze. Avevo visto l’ampia retrospettiva alla Tate Modern di Londra nel 2019 e mi ha colpita la natura coinvolgente, multisensoriale delle sue opere.

Cristina Fogazzi e il David di Michelangelo al Museo Tattile Statale Omero di Ancona

Cristina Fogazzi e il David di Michelangelo al Museo Tattile Statale Omero di Ancona

BELLEZZA E ARTE SECONDO CRISTINA FOGAZZI

Quale art-routine ti senti di consigliare alle tue numerosissime follower? C’è una frase che secondo me racchiude l’essenza del libro: “Perché dal vivo è sempre tutto meglio“. Quindi anche l’organizzazione, il viaggio e la compagnia diventano parte integrante dell’esperienza?
Sicuramente. Un messaggio che spero arrivi con questo libro è che “l’arte non esclude”, i musei non hanno “la selezione all’ingresso”, non sono un club privée per pochi eletti. Nessuno si deve sentire inadeguato o poco preparato per visitare una mostra o un museo.
Nella vita bisogna lanciarsi, fare le esperienze, per poi farsi un’opinione, e conquistarsi il diritto di dire mi piace o non mi piace questo artista o questo spettacolo.
Inoltre, per me, i luoghi d’arte sono dei veri e propri “parchi di divertimento” da vivere con tutti i sensi e soprattutto con la predisposizione a cambiare i punti di vista.
E in questo senso sono quattro le tappe che consiglio, ovvero il Cretto di Gibellina di Alberto Burri, che reputo un luogo che ti fa percepire un prima e un dopo dal punto di vista emotivo, il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle a Capalbio, ancora troppo poco conosciuto e che non ha nulla da invidiare al Parc Güell di Barcellona, il Giardino Sonoro ‒ Museo di Pinuccio Sciola, dove le sculture suonano e tu puoi farle “cantare”, e infine il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, dove l’arte si può toccare. Lì concretamente sperimenti una nuova via all’esperienza di conoscere il mondo, la tattilità.

Qual è il tuo augurio?
Il mio augurio è che si viaggi sempre più alla scoperta dei luoghi meravigliosi della nostra Italia e invito a scoprire e vivere l’arte perché è sempre un’esperienza intensa che ti aiuta a cambiare i punti di vista. E questo spesso ti salva.

Annalisa Trasatti

https://www.veralab.it/it/magazine/bellezze-al-museo-2021/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Annalisa Trasatti

Annalisa Trasatti

Sono laureata in Beni culturali con indirizzo storico artistico presso l'Università di Macerata con una tesi sul Panorama della didattica museale marchigiana. Scrivo di educazione museale e didattica dell'arte dal 2002. Dopo numerose esperienze di tirocinio presso i principali dipartimenti…

Scopri di più