Le mostre dell’estate 2022 nella Sicilia orientale, da Taormina a Ragusa

Da Taormina a Ragusa passando per Catania, Siracusa, Noto. Sono numerosi gli appuntamenti con l’arte e la cultura da scoprire quest’estate visitando i principali centri della Sicilia orientale. Ecco le mostre da non perdere

Mentre Ragusa accoglie la decima edizione della rassegna internazionale di fotografia che porta nel capoluogo ibleo autori emergenti da tutto il mondo, a Catania tengono banco gli scatti di Nick Perrino, che nel ’43 documentò la liberazione della Sicilia. Ma anche Siracusa dice la sua sulla fotografia, con il progetto BiEnne, a cura della Fototeca Siracusana. Si spazia poi dalla riflessione sul valore dei confini (all’ex Convento del Ritiro di Siracusa) all’allarme sullo stato di salute del Mediterraneo (al Museo Civico di Noto), dall’arte conventuale all’epoca della Controriforma (a Taormina) alla natura letta da Marco Eusepi (a Palazzo Trigona, Noto). E ancora santi pop, il mito di Edipo, un discusso dipinto di Caravaggio. Tutte le mostre da non perdere in Sicilia orientale.

Livia Montagnoli

ACQUE CHIARE/ACQUE SCURE AL MUSEO CIVICO DI NOTO

Meraviglia e preoccupazione, due sentimenti contrastanti che colgono oggi chi guarda il mare e scruta il suo futuro. La meraviglia della contemplazione al cospetto della acque del Mediterraneo, la preoccupazione dovuta agli effetti drammatici della forte antropizzazione sull’ecosistema subacqueo. Sono i poli opposti da cui prende le mosse la mostra Acque chiare/Acque scure, a cura di Aldo Premoli, visitabile fino al 30 settembre al Museo Civico di Noto. Un’esposizione multimediale di arte contemporanea, che vede collaborare la Guardia Costiera Italiana e Greenpeace, a sottolineare il taglio sociale del progetto, che riparte dalla premesse poste dalla mostra Il mare sopra/Il mare sotto andata in scena nel 2021 al Museo del Mare di Noto.
Premoli, in qualità di vicepresidente e responsabile dei Progetti Cultura della Associazione Mediterraneo Sicilia Europa, ha infatti sviluppato un progetto culturale articolato in tre anni per raccontare il Mediterraneo sotto diverse angolature (il terzo appuntamento è in programma all’Acquario civico di Milano nel 2023). Il mare nostrum, che ha affascinato generazioni di artisti, è ora in pericolo, soggetto al cambiamento climatico, all’inquinamento da microplastiche e agricoltura intensiva, ai danni della pesca illegale. In mostra, trenta artisti contemporanei leggono la situazione attraverso foto, video, installazioni, dipinti, sculture. Dalle pitture tridimensionali di Vanni Cuoghi alle bagnanti di Luigi Presicce, passando per le sculture di Filippo La Vaccara, i “ferri” di Jano Sicura, le ceramiche dello statunitense Andrew Casto. E ancora i lavori di fotografi-artisti come Massimo Assenza, Federico Baronello, Francesco Bellina, Giovanna Brogna Sonnino, Franca Centaro, Antonio Parrinello e Graziana Toscano. Oltre ai video concessi da Guardia Costiera e Greenpeace.

Noto, Photo by Antonio Sessa on Unsplash

Noto, Photo by Antonio Sessa on Unsplash

MICROMATICA ALLA LOGGIA DEL MERCATO DI NOTO

Dalla Loggia del Mercato – dove fino al 16 agosto è in corso una collettiva di arte contemporanea – il progetto Micromatica si propone di innescare un ciclo di eventi estivi che coinvolgerà la città di Noto sotto la direzione della galleria San Sebastiano Contemporary – Casa Bramante, in collaborazione con La Strada del Vino Valdinoto.
La mostra riunisce quattro artisti accomunati dal ricorso a processi di accumulo e stratificazione; loro sono Pierluigi Fresia, Pierpaolo Curti, Luigi Carboni e Serse. Ognuno lavora con strumenti diversi, dando vita così a un percorso che spazia dalle fotografie di Fresia, che sovrappongono testo e immagine, ai disegni di Serse, piccole cartoline di mare su carta, montate su alluminio. Espone invece le sue tavole astratte caratterizzate dall’uso catalizzante del colore Carboni; mentre Curti dipinge su pannelli MDF la Cava grande del Cassibile, bellezza paesaggistica dell’entroterra siracusano.

Luigi Carboni, Ridisegnare, 2019-20

Luigi Carboni, Ridisegnare, 2019-20

LA NATURA SECONDO MARCO EUSEPI A PALAZZO TRIGONA A NOTO

Fino al 15 settembre, le sale di Palazzo Trigona ospitano il progetto espositivo curato dalla galleria Eduardo Secci, centrato sull’opera di Marco Eusepi (Anzio, 1991).
Gardens è la seconda personale (dopo Firenze, 2021) che la galleria dedica al giovane artista, impegnato a rappresentare il lato più intimo della natura, indagata nei suoi aspetti micro e macroscopici con pitture su tela e carta, di piccole e grandi dimensioni, senza mezze misure. Si spazia così dal particolare di un fiore alla vastità di un paesaggio sconfinato; l’approccio stilistico è invece fluido nel contaminare figurazione e astrazione, con l’opportunità di creare nuovi organismi materici frutto di una sintesi tra memoria ed emozione, immaginazione e realtà. Alcune delle opere in mostra sono state concepite proprio per lo spazio di Palazzo Trigona, che finisce per essere l’elemento aggiunto della dinamica espressiva e concettuale del progetto.
Fino al 31 luglio, però, nella Sala Gagliardi, il palazzo ospita anche la prima personale di Nunzio Fisichella (Catania, 1968): Io è un’esposizione centrata sugli stati d’animo e le inquietudini dell’artista, nel progetto a cura di Vincenzo Medica e Felicita Platania. In mostra tele di ampie dimensioni di grande potenza evocativa, con colori stesi in pennellate materiche e dinamiche.

Marco Eusepi, Gardens, Exhibiton view at Palazzo Trigona, Noto, 2022

Marco Eusepi, Gardens, Exhibiton view at Palazzo Trigona, Noto, 2022

UN DISCUSSO CARAVAGGIO ALLA CHIESA DELLA BADIA DI RAGUSA

Davanti alla cattedrale di San Giovanni, la “Badia” fu fondata alla fine del Settecento per dare un’educazione “cristiana e morale” alle giovani ragazze di Ragusa. Nella sua storia è stata anche tribunale e sede universitaria. Oggi, la sua peculiare aula circolare, dove ancora si apprezzano i dipinti firmati dal siciliano Tommaso Pollace, ospita la mostra Caravaggio ultimo approdo, esponendo al pubblico la discussa opera del San Giovanni Battista giacente, attribuita a Michelangelo Merisi da Pierluigi Carofano, curatore del progetto. L’attribuzione del dipinto, proveniente da una collezione privata maltese, è ritenuta incerta da un nutrito gruppo di studiosi, sebbene chi si pronunci a favore annoveri il quadro fra le tre opere che il pittore lombardo avrebbe portato con sé nell’ultimo viaggio verso Palo (con l’idea di ottenere il perdono papale donandole a Scipione Borghese), mai identificate con certezza. L’allestimento include anche una Madonna con Bambino di Francesco Rustici, l’Ecce Agnus Dei di Giovanni Odazzi, Il Battesimo di Cristo di Luigi Garzi e La predica di San Giovanni Battista di Domenico Piola, nucleo di opere che documento il panorama artistico italiano a cavallo tra XVII e XVIII secolo.

Caravaggio, San Giovanni Battista giacente, exhibition view at Caravaggio Ultimo approdo, 2022, Chiesa della Badia, Ragusa

Caravaggio, San Giovanni Battista giacente, exhibition view at Caravaggio Ultimo approdo, 2022, Chiesa della Badia, Ragusa

IL RAGUSA FOTO FESTIVAL NEL SEGNO DELL’ARMONIA

Da dieci anni il capoluogo ibleo organizza e accoglie Ragusa Foto Festival, manifestazione internazionale dedicata ai linguaggi della fotografia contemporanea e alla valorizzazione di giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Quest’anno la rassegna va in scena dal 21 luglio al 28 agosto, portando in città numerose iniziative e molti ospiti, tra fotografi, scrittori, videomaker, artisti. Il tema 2022 è l’armonia (Armonia, una reciproca comprensione è il titolo della collettiva curata da Urbanautica), e su questo si concentrano le mostre ospitate presso Palazzo La Rocca e Palazzo Cosentini, l’Auditorium San Vincenzo Ferreri e il Giardino Ibleo.

https://www.ragusafotofestival.com/

Paolo Verzone, Artic Zero, 2020 (per Ragusa Foto Festival 2022)

Paolo Verzone, Artic Zero, 2020 (per Ragusa Foto Festival 2022)

IL VALORE DEI CONFINI ALL’EX CONVENTO DEL RITIRO DI SIRACUSA

È dal confronto tra le sculture di Stefania Pennacchio (Varese, 1969) e le pitture quantistiche di Vassilis Vassiliades (Nicosia, 1972) che nasce la mostra ospitata all’Ex Convento del Ritiro di Siracusa, spazio barocco fortemente evocativo, che amplifica la potenza del dialogo tra due artisti di confine, entrambi ambasciatori della cultura mediterranea, in cerca di una sacralità espressa attraverso forme e colori. Nell’antica cappella, i lavori materici e verticali di Stefania Pennacchio – che nelle terrecotte imprime le sue origini calabresi – incontrano le tavole a sviluppo lineare di Vassiliades: il titolo della mostra – Limitrofi – dà il senso di un’operazione che si concentra sul valore dei confini, che nutrono e proteggono, permettendo al contempo il contatto con l’altro, vissuto come un arricchimento. Proprio questo è avvenuto per secoli nel bacino mediterraneo, e la Sicilia ne è testimone. Non a caso, dopo il 10 agosto, la mostra muoverà alla volta della Calabria, di Atene e Nicosia (capitale di Cipro), per suggellare lo scambio tra cultura italiana e greca.

Vassilis Vassiliades, Super Position Red, 2020

Vassilis Vassiliades, Super Position Red, 2020

BIENNE: A PALAZZO MONTALTO SI CELEBRA LA FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO

È Palazzo Montalto lo scenario della sesta edizione della rassegna Estate Fotografia organizzata dalla Fototeca Siracusana nel centro di Ortigia. Dedicata alla fotografia in bianco e nero, espone le opere di 18 fotografi emergenti del panorama nazionale e internazionale, dagli stili molto diversi tra loro, ma tutti alle prese con scatti che lavorano sulla scala di grigi. Ai lavori degli esordienti si aggiunge una selezione di foto inedite realizzate da Ferdinando Scianna negli Anni Sessanta, agli inizi della sua carriera (tra i soggetti privilegiati c’è Siracusa). L’intenzione è quella di riflettere sull’attualità della monocromia e sulle potenzialità del bianco e nero di rafforzare il concetto di immagine, in coerenza con le necessità espressive degli autori che scelgono di non ricorrere al colore. L’ingresso è gratuito e all’esposizione si accompagneranno una serie di incontri e momenti di approfondimento. “Fuorisalone” al Grand Hotel Villa Politi, che espone nei suoi spazi comuni cinque degli scatti selezionati.

BiEnne, Stand Verdoliva, Exhibition view at Palazzo Montalto, Siracusa, 2022 ®ph Zito copia

BiEnne, Stand Verdoliva, Exhibition view at Palazzo Montalto, Siracusa, 2022 ®ph Zito copia

EDIPO ISPIRA L’ARTE CONTEMPORANEA A PALAZZO BELLOMO DI SIRACUSA

Venti artisti contemporanei leggono la figura di Edipo, per offrire un’interpretazione del mito che tenga conto di prospettive, linguaggi, canoni espressivi e stilistici diversi. Succede a Palazzo Bellomo, sede della Galleria Regionale, che fino al 6 novembre ospita la mostra Edipo. Lo sguardo in sé, a cura di Antonio Calbi. Riflettono sul controverso personaggio – che incarna umori e situazioni potenti, il desiderio passionale, la tenacia, il potere, l’enigma, lo sdoppiamento, il destino, la malattia, l’autopunizione, l’omicidio, la paternità – autori come Arnaldo Pomodoro (qui con Le Porte dell’Edipo e il Costume di Edipo per l’Oedipus Rex di Stravinskij rappresentato in piazza a Siena, entrambe datate 1988), Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Alfredo Pirri, Gianfranco Notargiacomo, Vettor Pisani, Vassilis Vassiliades, e i siracusani Michele Ciacciofera e Giuseppe Pulvirenti. Tra i più giovani, Silvia Giambrone, Stefano Ricci, Andrea Chisesi e Alfredo Romano. Mentre spicca lungo il percorso di visita – con le opere chiamate a dialogare con la collezione permanente – il costume di scena disegnato da Antonio Marras per l’Edipo Re portato in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano.

Arnaldo Pomodoro, Le Porte dell'Edipo, 1988

Arnaldo Pomodoro, Le Porte dell’Edipo, 1988

IL CULTO DEI SANTI NELLA VISIONE POP DI ANDREA CHISESI A CATANIA

Da Santa Lucia a Sant’Agata a Santa Rosalia e San Sebastiano. Sono solo alcune delle figure di culto che Andrea Chisesi (Roma, 1972) interpreta in chiave contemporanea lavorando sulla cultura devozionale della Sicilia, ancora molto legata alla celebrazione di martiri e santi patronali. Fino al 16 ottobre, il Palazzo della Cultura di Catania espone una serie di immagini iconografiche rielaborate in chiave pop dall’artista (attraverso peculiari “fusioni”, collage tra immagini pittoriche, foto, strappi), che si lascia ispirare dalle icone della devozione popolare (come i Santini), offrendo una visione critica e aggiornata di simbologie radicate nei culti religiosi. E così nella teoria di martiri ripensati dall’artista entra di diritto anche la giovane Saman Abbas, cruento caso di cronaca avvenuto nel reggiano: la ragazza pakistana scomparsa è rappresentata con oggetti di martirio ed emancipazione: la pala in una mano, un paio di sneaker nell’altra. Eteria, a cura di Marcella Damigella e Giuseppe Stagnitta, si articola in settanta opere, in un rincorrersi di simboli del passato e segni contemporanei. A Sant’Agata, patrona molto venerata della città, è dedicata una sala.

Andrea Chisesi, Eteria, Exhibition view at Palazzo della Cultura, Catania, 2022

Andrea Chisesi, Eteria, Exhibition view at Palazzo della Cultura, Catania, 2022

1943. LA RINASCITA SICILIANA NELLE FOTO DI NICK PARRINO A CATANIA

Fotografo italo-americano al seguito dell’esercito USA durante la Seconda Guerra Mondiale, Nick Parrino arrivò in Sicilia durante lo sbarco del 1943 (l’Operazione Husky), immortalando alcuni momenti della vita quotidiana della gente siciliana dopo l’armistizio del 3 settembre.
La mostra alle Ciminiere, a cura di Ezio Costanzo, si visita fino al 31 dicembre, e racconta Volti e luoghi della Sicilia liberata. Sono soprattutto volti sorridenti, per l’intenzione dell’Office of War Information americano di caricare di un tono idilliaco la ripresa della vita sociale ed economica nelle grandi città dell’isola, da Catania a Palermo, da Siracusa e Agrigento, come pure nei centri di campagna e nei piccoli villaggi rurali, dove gli abitanti si mostrarono molto collaborativi nel favorire la ripartenza della normalità. Le foto di Parrino catturano gli operai che lavorano la pietra per ricostruire le strade, i contadini sull’Etna, i ritrovati momenti di svago e relax cittadini, le bellezze storiche e paesaggistiche scampate alla guerra. Mai l’obiettivo si concentra su scene di battaglia o distruzione.

Nick Parrino, 1943 Volti e luoghi della Sicilia liberata

Nick Parrino, 1943 Volti e luoghi della Sicilia liberata

A TAORMINA L’ARTE DELLA CONTRORIFORMA NEI CONVENTI CAPPUCCINI

Fino al 14 settembre, Palazzo Ciampoli ospita la mostra Umiltà e splendore, progetto dedicato alla produzione artistica maturata in chiese e conventi cappuccini del Val Demone. L’area, che ricade nel territorio messinese, è molto più ampia considerando la ripartizione provinciale dell’ordine cappuccino, e comprende anche i territori delle Madonia, Cefalù e la Val di Mazara. Sono quindi numerose (una trentina in tutto, per la prima volta riunite), e di grande interesse, le opere confluite a Taormina, come la pala d’altare attribuita a Giovanni Lanfranco con la Trasfigurazione, che introduce il visitatore alla mostra. Prodotta dal Parco archeologico di Naxos Taormina insieme alla Soprintendenza di Messina, a cura di Stefania Lanuzza in collaborazione con Virginia Buda, la mostra tratteggia un passaggio importante dell’arte della Controriforma, quando gli ordini religiosi contribuirono alla diffusione dell’iconografia tridentina.

Giovanni Lanfranco, Trasfigurazione, 1627, via Wikimedia Commons

Giovanni Lanfranco, Trasfigurazione, 1627, via Wikimedia Commons

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