L’architettura ludica secondo Fabio Novembre

“Tutto quello che faccio è figlio di una storia da raccontare”, afferma in questa intervista l’architetto Fabio Novembre, secondo il quale l’innovazione tecnologica è qualcosa di magico

Nato a Lecce nel 1966 e laureatosi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1992, Fabio Novembre guida dal 1994 il suo studio, noto a livello internazionale. In quasi trent’anni di attività, ha collaborato con i più importanti brand, alternando interventi di design a progetti di architettura. Tra i suoi lavori: la poltrona Nemo per Driade (azienda di cui è direttore artistico dal 2019), gli showroom di Bisazza a New York e a Berlino e Casa Milan, il quartier generale del Milan, l’headquarter Lamborghini a Bologna e il Padel Pavilion a CityLife, che ha debuttato da pochi giorni in concomitanza con la Milano Design Week 2023. Direttore scientifico di Domus Academy, è membro del comitato scientifico del Museo del Design della Triennale di Milano.

Novembre Studio, Headquarter Lamborghini. Courtesy Fabio Novembre Studio

Novembre Studio, Headquarter Lamborghini. Courtesy Fabio Novembre Studio

INTERVISTA A FABIO NOVEMBRE

L’architettura contemporanea spesso è fin troppo seria. Perché c’è una certa resistenza a osare, a lasciare margine alla fantasia?
In realtà nel 2016 il Partito Comunista Cinese dichiarava che sarebbe stato imposto il divieto di costruire edifici troppo alti o dalla forma troppo eccentrica. Facciamo questa domanda a chi scrive le regole e approva soltanto un certo tipo di architettura senza contenuti.

Lo spazio abitato deve sicuramente assolvere alle funzioni di base di chi lo vive. Ma fra queste non dovrebbe essere contemplato anche un certo gusto per il divertimento?
Il divertimento non è legato allo spazio ma all’interpretazione che se ne fa. Mi piace pensare che una fruizione allegra sia il vero legante spaziale, quello che tiene assieme contenitori altrimenti neutri.

Nei suoi progetti molto spesso si intravede una storia. Oggetti e architetture raccontano molto di loro stessi: è un valore aggiunto che naturalmente viene percepito anche dai fruitori. La costruzione dell’identità avviene prima o dopo l’ideazione della forma?
L’idea di un film viene prima o dopo rispetto al film? Una monografia che mi ha dedicato il Corriere della Sera si intitolava La forma come contenuto, tutto quello che faccio è figlio di una storia da raccontare, spesso autobiografica.

Novembre Studio, Stuart Weitzman. Courtesy Fabio Novembre Studio

Novembre Studio, Stuart Weitzman. Courtesy Fabio Novembre Studio

FABIO NOVEMBRE E L’ARCHITETTURA LUDICA

Nell’architettura di oggi pare che la vena ludica sia legata soprattutto all’uso della tecnologia. L’ostentazione delle tecnologie più innovative diventa una sorta di gioco. È così? Condivide questo atteggiamento?
L’indimenticato Arthur C. Clarke affermava che “qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”. Sono assolutamente d’accordo nel dare una dimensione magica all’innovazione tecnologica: lo spirito ludico rischia l’eccesso di semplificazione fino all’estremo pericoloso del gadget.

Per molto tempo si è parlato di “bel design”, facendo riferimento a una concezione classica di eleganza sobria. Tra le prossime tendenze ci saranno interpretazioni meno prevedibili, con oggetti più audaci e più iconici, che guardino con coraggio alla fantasia e magari anche al kitsch colto?
Sono cresciuto con Maestri come Sottsass e Mendini, cosa vuole che risponda a una domanda come questa? Lo stesso Andrea Branzi diceva che abbiamo bisogno di oggetti inutili, e non a caso ho esordito nella cosiddetta produzione industriale con un tavolo per Cappellini da 175 gambe…

Novembre Studio, Flagship store Natuzzi. Photo Andrea Martiradonna

Novembre Studio, Flagship store Natuzzi. Photo Andrea Martiradonna

Parlando di architettura, quali sono i Paesi più inclini alla sperimentazione?
L’Olanda e i Paesi scandinavi hanno una vera inclinazione politica alla sperimentazione, forse anche giustificata da un patrimonio storico un po’ meno ingombrante.

Il metaverso è una nuova frontiera anche per la progettazione. È un ambito che le interessa?
Disney ha appena licenziato 7000 persone, fra cui tutto il team del metaverso; Microsoft ha fatto lo stesso qualche mese fa. Credo che l’entusiasmo iniziale si sia giustamente ridimensionato, troppo spesso noi umani dimentichiamo che i nostri corpi sono ancora fatti di carne e sangue e sensi.

Mario Gerosa

https://www.novembre.it/

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Mario Gerosa

Mario Gerosa

Mario Gerosa (1963), giornalista professionista, studioso di culture digitali, cinema e televisione, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano. È stato caporedattore di AD e di Traveller e ora è freelance. Dopo aver scritto il primo libro uscito…

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