Trionfa la Germania al premio per l’architettura contemporanea europea EUmies Awards 2024

Ultimato a maggio 2023 in Bassa Sassonia, lo Study Pavilion TU Braunschweig disegnato dagli studi berlinesi di Gustav Düsing e Max Hacke vince l’Architecture Prize agli EUmies Awards 2024. Successo tra gli emergenti per la biblioteca di Barcellona intitolata a Gabriel García Márquez

È lo Study Pavilion nel campus della Technical University of Braunschweig, in Germania, disegnato dagli architetti berlinesi Gustav Düsing e Max Hack su incarico della Technische Universität Braunschweig, l’edificio che si aggiudica l’Architecture Prize nell’edizione 2024 dell’EUmies Awards. La lunga maratona del più ambito riconoscimento architettonico su scala europea, istituto nel 1988 e assegnato a frequenza biennale, si conclude dunque con il successo di una struttura per la formazione e la ricerca “senza compromessi”, modificabile a tal punto da poter essere smantellata e riconfigurata altrove. Un versatile punto di riferimento per l’intera comunità universitaria dell’ateneo tedesco, dichiaratamente concepito per abbattere le gerarchie, porre studenti e docenti sul medesimo piano e incentivare lo scambio interdisciplinare e interpersonale. Riconosciuto capace di “sfidare i vincoli, creando un ambiente accogliente e giocoso per lo studio, la collaborazione e l’incontro comunitario”, il padiglione è costato poco più di 5 milioni di Euro (per 1.000 metri quadrati su due livelli, accessibile tramite nove varchi). Deve la forza alla peculiare combinazione tra un impianto ibrido, in acciaio e legno, progettato per essere completamente smontabile e riutilizzabile nelle sue singole componenti (che tra loro non sono saldate), e la (conseguente) pressoché totale assenza di partizioni interne fisse, sostituibili all’occorrenza da spesse tende fonoassorbenti di uno sgargiante giallo.

I due progetti vincitori dell’EUMies Award 2024

Ispirato al concetto “design for dissambly”, lo Study Pavilion divide il podio con l’edificio vincitore nella categoria riservata all’architettura emergente: si tratta della già acclamata Biblioteca Gabriel García Márquez di Barcellona, ultimata nel 2022 dallo studio madrileno SUMA Arquitectura. È la stessa struttura che nel corso del 2023, all’ottantottesimo Congresso mondiale delle biblioteche e dell’informazione dell’IFLA, aveva conquistato il titolo di migliore nuova biblioteca pubblica dell’anno, consentendo per la prima volta a una città dell’Europa meridionale di ottenere tale riconoscimento. Presieduta dall’architetto francese Frédéric Druot, la giuria composta da Martin Braathen, Pippo Ciorra, Tinatin Gurgenidze, Adriana Krnáčová, Sala Makumbundu e Hrvoje Njiric in questa edizione del premio, caratterizzata dall’iniziale candidatura di 362 opere completate nell’intero continente, ha voluto porre l’accento su esempi di architettura in grado di esplorare il “potenziale per cambiare mentalità e politiche“, in un’ottica di promozione dell’inclusione e con lo sguardo sempre rivolto alla sostenibilità.

Study Pavilion on the campus of the Technical University of Braunschweig_Photos by Lemmart
Study Pavilion on the campus of the Technical University of Braunschweig_Photos by Lemmart

La visione dei due progetti vincitori dell’EUMies Award 2024

Oltre alla regia pubblica degli interventi (l’investimento per la biblioteca catalana da parte di BIMSA-Ayuntamiento de Barcelona ha superato di poco i 10 milioni di euro, comprese le forniture), il comune denominatore di entrambi i progetti premiati va rintracciato nell’affinità del programma funzionale e nella condivisa volontà di agire in profondità nella vita quotidiana delle proprie comunità di riferimento, anziché porsi come “attrattori” temporanei. Da una parte, nel caso tedesco, si guarda alla comunità ampia ma comunque circoscritta degli universitari; dall’altra si punta ambiziosamente a intervenire alla scala della città, a cominciare dal quartiere in cui è stata eretta la biblioteca, ovvero Sant Martí. Con la sua sorprendente successione di ambienti eterogenei per scala e funzione, la “cathedral of books” di Barcellona, com’è stata ribattezzata per l’evocazione volumetrica di una pila di libri, si sviluppa per più di 4.000 metri quadrati distribuiti su 5 piani.

Study Pavilion on the campus of the Technical University of Braunschweig_Photos by Iwan BaanStudy Pavilion on the campus of the Technical University of Braunschweig_Photos by Iwan Baan
Study Pavilion on the campus of the Technical University of Braunschweig_Photos by Iwan Baan

Barcellona ospita l’EUmies Awards Day 2024

Da non tralasciare, infine, un dato anagrafico. Con il loro Study Pavilion, gli architetti Gustav Düsing (1984) e Max Hacke (1986) sono i più giovani vincitori di sempre nella “sezione principale” dell’EUmies Awards. Hanno fondato i loro studi, entrambi con sede a Berlino, nel 2015; in quello stesso anno, si sono aggiudicati il concorso indetto per la costruzione del centro studi universitario. E, proprio nel 2015, Elena Orte e Guillermo Sevillano di SUMA Arquitectura (realtà a sua volta attiva dal 2005) sono stati selezionati, sempre tramite concorso, per la realizzazione della lignea biblioteca catalana. Dopo l’annuncio odierno, avvenuto nella cornice del CIVA – Centre for Information, Documentation and Exhibitions on the city, architecture, landscape and urban planning di Bruxelles, sarà come di consueto Barcellona ad accogliere la cerimonia di premiazione. Appuntamento, nell’inconfondibile cornice del Mies van der Rohe Pavilion, è fissato per il prossimo 14 maggio nel contesto della Barcelona Architecture Week. Fino al 26 giugno, la EUmies Awards 2024 exhibition allestita al Palau Victòria Eugènia proporrà quindi una ricognizione aggiornata sullo stato dell’architettura contemporanea europea, riunendo modelli, documenti, disegni e video delle 40 opere entrate in shortlist, oltre a una panoramica di tutte le 362 nominate in questa edizione. Madrid, a luglio, e Vienna, nel mese di ottobre, saranno le città successivamente raggiunte da questa mostra.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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