Concorso internazionale d’architettura per l’ampliamento dell’Accademia di Spagna a Roma

Ospitata dal 1881 nel complesso di San Pietro in Montorio, l’Accademia di Spagna a Roma si avvia verso una nuova fase. Il Governo spagnolo ha infatti indetto il concorso per il restauro e l’ampliamento della storica sede

C’è tempo fino al 25 febbraio 2022 per sviluppare e inviare le proposte progettuali (da redigere in lingua spagnola) per la riqualificazione, rifunzionalizzazione e l’ampliamento degli edifici e degli spazi della Real Academia de España en Roma, situata dal 1881 nel complesso monumentale di San Pietro in Montorio, sul Gianicolo. La prestigiosa istituzione, istituita nel 1873 e da allora fortemente attiva nella formazione e crescita degli artisti e degli intellettuali spagnoli, punta a rinnovare la propria sede, promuovendo un percorso di adeguamento funzionale e riqualificazione architettonica nel rione di Trastevere. Bandito dal Ministerio de Transportes, Movilidad y Agenda Urbana del Governo spagnolo, in concerto con il Ministerio de Asuntos Exteriores, Unión Europea y Cooperación, che è titolare dell’immobile, il concorso punta al raggiungimento di tre obiettivi. In primis, la riqualificazione e il riadattamento funzionale degli spazi originari dell’Accademia. Si mira inoltre al consolidamento, restauro e valorizzazione del complesso, sorto nel luogo in cui secondo la tradizione sarebbe avvenuto il martirio dell’Apostolo San Pietro e di proprietà dello stato spagnolo, che è il soggetto responsabile della sua manutenzione e cura. Si richiede inoltre di elaborare l’ampliamento della sede dell’Accademia, anche attraverso una nuova costruzione che sia rispettosa dell’identità del complesso, aperto al pubblico dal 2015, e del contesto di inserimento.

VERSO LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ACCADEMIA DI SPAGNA A ROMA

È, probabilmente, sarà proprio il tema dell’ampliamento ad accrescere l’attenzione e alimentare le aspettative verso un’operazione già di per sé rilevante, anche in considerazione dell’area di intervento. Nell’ottica dell’estensione, ai partecipanti è infatti lasciata aperta la possibilità di valutare sia l’impiego degli spazi abitativi esistenti destinati ai frati francescani, oggi disponibili, sia “nuovi edifici e superfici complementari che consentano di svolgere più efficacemente le sue funzioni”, come precisano i documenti di gara. Insomma in questo pezzetto di Roma tra l’Orto Botanico, Trastevere e il Fontanone potrebbe nascere un segno di architettura contemporanea. Fino al 17 gennaio prossimo, intanto, gli interessati potranno effettuare un sopralluogo nel complesso architettonico. Un’opportunità che consente ai progettisti che intendono partecipare a questo concorso di acquisire piena consapevolezza delle attuali condizioni del sito, risultato di cinque secoli di stratificazioni e interventi di varia entità, a partire dal 1480. Ampliamenti e ristrutturazioni si sono infatti susseguiti anche per rispondere al mutare delle esigenze funzionali. Provando a sintetizzare quanto avvenuto in epoche recenti si apprende, ad esempio, che nel 1926 l’allora direttore Miguel Blay affidò al figlio Jaime il progetto che portò alla costruzione dell’attuale padiglione d’entrata. In quella occasione venne inoltre aggiunta una nuova ala, comprensiva di tre studi, della palestra e di dieci stanze. Un altro passaggio degno di nota risale agli anni Quaranta del secolo scorso, quando la mission dell’istituzione e la storia della sua sede si intrecciarono inesorabilmente con gli eventi bellici: l’Accademia venne anche occupata dai rifugiati. Il decennio si chiuse con la ristrutturazione coordinata da Luis M. Feduchi, seguita da periodici interventi promossi “per contrastare il naturale deterioramento e per adibire alcuni spazi a nuovi utilizzi e necessità”, come specifica il sito ufficiale.

I PREMI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA

Si arriva dunque ai giorni nostri e alla competizione in corso, destinata a traghettare la Real Academia de España en Roma verso una nuova fase della sua storia. Scendendo nel dettaglio, a essere oggetto del concorso sono: l’edificio conventuale principale intorno al chiostro del Pomarancio (XVI e XIX secolo); i già citati padiglione di accesso (1929) e l’ampliamento degli anni Quaranta; la zona del convento francescano (XX secolo); la cappella di Sant’Antonio da Padova; vari locali e magazzini del giardino; gli spazi esterni del sito, come il giardino interno, il giardino romantico, i patii e le terrazze. Fra le proposte che perverranno, una giuria indipendente avrà l’incarico di scegliere la migliore “per idoneità, qualità architettonica e fattibilità tecnica, economica e costruttiva”. L’importo stimato per i lavori supera i sei milioni di euro (6.200.000 € IVA inclusa). Al vincitore andrà l’affidamento diretto dell’appalto per la redazione del progetto e per la successiva direzione lavori; il compenso totale del vincitore del concorso è di 650.628,82 euro (IVA inclusa). Il bando, inoltre, riconosce due ulteriori premi: al secondo classificato saranno corrisposti 18.150,00 euro; al terzo 12.100,00 euro. Due le menzioni previste, entrambe di importo pari a 9.075,00 euro. Insomma, uno dei concorsi di architettura più importanti in assoluto a Roma al momento.

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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