Due libri per ripercorrere la storia di Harald Szeemann

Pubblicati da Johan & Levi, due volumi approfondiscono le vicende di Harald Szeemann, curatore che ha rivoluzionato il modo di concepire le mostre

Due sono i volumi che Johan & Levi ha recentemente dedicato a Harald Szeemann (Berna, 1933 – Tegna, 2005), l’intellettuale e curatore svizzero che rimane per molti di noi un modello al quale guardare. Nato nel 1933, è stato il più giovane direttore della Kunsthalle di Berna, nel 1972 è segretario di una delle più strepitose e rivoluzionarie edizioni di documenta a Kassel, la numero 5. Proprio in quel momento decide di staccarsi dalle istituzioni e di diventare curatore indipendente, con particolari quanto interessanti modalità operative che riguardano linguaggio e contenuto.

Nathalie Heinich – Harald Szeemann. Un caso singolare (Johan & Levi, Monza 2021)

Nathalie Heinich – Harald Szeemann. Un caso singolare (Johan & Levi, Monza 2021)

IL LIBRO-INTERVISTA A SZEEMANN

Harald Szeemann. Un caso singolare è il titolo della lunga intervista fatta al curatore nel 1988 dalla francese Nathalie Heinich, direttrice di ricerca al CNRS, personaggio fondamentale della sociologia dell’arte, della quale poco è pubblicato nella nostra lingua. Lo aveva raggiunto nel suo studio sul Monte Verità, luogo di storia, arte e politica. Lei aveva 33 anni e un certo timore nell’avvicinarsi al grande guru.
Quando gli chiede di definire la sua professione, lui afferma: “Agenzia per il lavoro spirituale all’estero al servizio di un possibile museo delle ossessioni. Perché un museo delle ossessioni non si può realizzare, è un museo mentale…”. Il curatore è un autore e quando è veramente tale lascia un segno, che caratterizza tutto quello di cui si occupa.
Szeemann ha dato vita a una delle mostre più importanti del secondo Novecento, When Attitudes Become Form, ricostruita da Celant circa cinquant’anni dopo, in cui è stata proposta una nuova estetica con il conseguente lancio di straordinarie personalità, da Richard Serra a Joseph Beuys a Mario Merz. Ha creato, come lui stesso ha spiegato, dei musei che non esistevano, dei musei di idee, non di capolavori ma di quanto sta dietro i capolavori.
C’è un’etica dietro l’arte, che si ritrova in tutto questo. Mario (Merz, N.d.R.) mi ha detto con Monte Verità hai reso visibile il casino che abbiamo in testa noi artisti ‒ un giorno sei vegetariano, un giorno bevi fino ad ammazzarti, un giorno sei anarchico, il giorno dopo sei mistico, un giorno ti interessi alla matematica, un altro giorno ad altro…”.

Pietro Rigolo – La Mamma (Johan & Levi, Monza 2021)

Pietro Rigolo – La Mamma (Johan & Levi, Monza 2021)

LE MOSTRE SECONDO SZEEMANN

Il secondo libro, a cura di Pietro Rigolo, è intitolato La Mamma. Si tratta di un breve studio basato su documenti d’archivio, interviste e appunti inediti, conservati presso l’archivio Szeemann a Locarno, in cui si analizzano alcune rassegne alle quali il curatore avrebbe dovuto dare vita negli Anni Settanta. In particolare una, La Mamma, appunto, che sarebbe stata ripresa a Palazzo Reale di Milano, dieci anni dopo la sua morte, nel 2015, con la mostra La grande madre.
Una lezione emerge chiaramente da tutto questo: per Szeemann lavorare con gli artisti non è collaborare, ma procedere insieme, con un confronto continuo, in cui, tuttavia, il curatore non influisce in alcun modo sull’opera.

Angela Madesani

Nathalie Heinich – Harald Szeemann. Un caso singolare
Johan & Levi, Monza 2021
Pagg. 69, € 10
ISBN 9788860103086
www.johanandlevi.com

Pietro Rigolo – La Mamma
Johan & Levi, Monza 2021
Pagg. 64, € 8
ISBN 9788860103093
www.johanandlevi.com

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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