Le mostre da vedere a Parigi nella settimana della nuova fiera Paris+

Dalla storia della natura morta all’oro di Yves Saint Laurent, passando per l’attivismo di Oscar Kokoschka, Patti Smith e l’Art déco in America. Tutte le mostre da vedere a Parigi durante la nuova fiera Paris+ organizzata da Art Basel

Il debutto di Art Basel a Parigi (Paris + par Art Basel) va in scena al Grand Palais Ephémère dal 20 al 23 ottobre, ospitando una nutrita compagine di gallerie ed espositori. Tutt’intorno, la città offre numerose mostre da scoprire. Eccone una selezione.

Livia Montagnoli

https://parisplus.artbasel.com/

ROSA BONHEUR AL MUSÉE D’ORSAY

Nel 2022 ricorre il bicentenario della nascita di Rosa Bonheur (Bordeaux, 1822 – Thomery, 1899), pittrice che ebbe grande fama in vita (fu anche la prima donna a ricevere direttamente dalle mani dell’Imperatrice Eugénie la Legion d’Onore, oltre a ottenere per prima, in Francia, l’autorizzazione a indossare i pantaloni come gli uomini), ma successivamente è stata quasi dimenticata dalla storia dell’arte. Dopo l’appuntamento al Museo di Belle Arti di Bordeaux, ora è il Musée d’Orsay a riscoprirne il talento, espresso principalmente nella pittura di animali, ma anche in fotografia, scultura, incisione. La retrospettiva a lei dedicata evidenzia anche il ruolo esercitato dalla Bonheur a favore dell’emancipazione femminile, oltre che la grande abilità tecnica come pittrice. In mostra un corpus di circa duecento opere, in arrivo da collezioni europee e americane (in America non viaggerà mai, ma subirà la fascinazione dei grandi spazi dell’Ovest; tra le sue opere anche un ritratto di Buffalo Bill). Accanto all’immagine pubblica, però, il progetto vuole indagare anche la sfera più intima e privata dell’artista, attraverso oggetti insoliti a lei cari, dai sassi dipinti alle castagne scolpite alle caricature che realizzò in modo copioso. Il percorso si completa con una ricca selezione di disegni preparatori.
Al museo continua, nel frattempo (fino al 22 gennaio 2023), la mostra su Edvard Munch in collaborazione con il Museo Munch di Oslo.

Parigi // fino al 23 gennaio 2023
Rosa Bonheur (1822-1899)
MUSÉE D’ORSAY
Rue de la Légion d’Honneur 1
https://www.musee-orsay.fr/

Rosa Bonheur, Le Roi de la foret, 1878. Collection particulière © Bridgeman Images/Christie's Images

Rosa Bonheur, Le Roi de la foret, 1878. Collection particulière © Bridgeman Images/Christie’s Images

LA STORIA DELLA NATURA MORTA AL LOUVRE

Ai pochi che lo considerassero ancora un genere minore il progetto espositivo ospitato al Louvre dimostra come la pittura di nature morte abbia saputo attraversare i secoli, rivelando il diverso approccio alla realtà da parte di artisti molto diversi tra loro, alle prese con la rappresentazione di oggetti in grado di raccontare il presente o suggerire riflessioni sulla fugacità del tempo. L’allestimento alla Hall Napoléon muove da testimonianze preistoriche, include le opere di acclamati pittori francesi come Chardin e Manet per poi arrivare a Duchamp e alle composizioni dissacranti di Meret Oppenheim.

Parigi // fino al 23 gennaio 2023
Les Choses: Une histoire de la nature morte
MUSÉE DU LOUVRE
Rue de Rivoli
https://www.louvre.fr/

Luis Egidio Melendez, Nature morte avec pastèques et pommes dans un paysage, Museo Nacional del Prado © Photographic Archive Museo Nacional del Prado

Luis Egidio Melendez, Nature morte avec pastèques et pommes dans un paysage, Museo Nacional del Prado © Photographic Archive Museo Nacional del Prado

L’ORO DI YVES SAINT LAURENT

A sessant’anni dalla presentazione della prima collezione di haute couture di Yves Saint Laurent, e a cinque dall’apertura del museo parigino della maison, Gold vuole essere un appuntamento celebrativo, che celebra l’utilizzo dell’oro attraverso una quarantina di abiti, accessori, gioielli e intuizioni dei creativi di Yves Saint Laurent. In un percorso che spazia dall’abito gioiello ideato dal couturier per la collezione autunno-inverno del ’66, fotografato da David Bailey, ai capi in paillettes indossati da dive come Sylvie Vartan e Catherine Deneuve.

Parigi // fino al 14 maggio 2023
Gold. Les ors d’Yves Saint Laurent
MUSÉE YVES SAINT LAURENT
Avenue Marceau 5
https://museeyslparis.com/

Ensemble de soir porté par Karen Mulder. Collection haute couture automne hiver 1995. © Yves Saint Laurent/Guy Marineau

Ensemble de soir porté par Karen Mulder. Collection haute couture automne hiver 1995. © Yves Saint Laurent/Guy Marineau

GÉRARD GAROUST, GIUSEPPE PENONE E PATTI SMITH AL CENTRE POMPIDOU

È Gérard Garouste (Parigi, 1946), con la sua febbrile produzione artistica, il protagonista della retrospettiva promossa dal Centre Pompidou per omaggiare uno dei più apprezzati pittori francesi contemporanei. La mostra riunisce 120 opere, tra dipinti, sculture, installazioni e disegni, capaci di rivelare la personalità complessa di Garouste, in grado di trasferire tutto il suo mondo, che spesso resta enigmatico per l’osservatore, in opere che rivendicano il ruolo della figurazione, ma non per questo prestano il fianco a una lettura univoca. L’Intranquille, titolo dell’autobiografia pubblicata nel 2009, che descrive l’uomo ancora prima dell’artista (affetto da turbe maniaco-depressive, Garouste è stato anche internato in un ospedale psichiatrico), suggerisce attraverso il suo lavoro mondi misteriosi ed enigmatici, pone interrogativi e invita ad accedere a una dimensione onirica, che attinge dal mito, dalla letteratura classica, da testi sacri come il Talmud e la Torah. E dai maestri del passato, da Tintoretto a Goya ed El Greco. Non certo un approccio seducente, e anzi disturbante. Però con l’invito a mettersi in gioco.
Il 19 ottobre debutta anche la mostra sulla grafica di Giuseppe Penone (Garessio, 1947), che si avvale di gran parte dei disegni donati dall’artista al Musée National d’Art Moderne nel 2020 (328 disegni, realizzati tra il 1967 e il 2019). L’allestimento segue un ordine tematico, anziché temporale, e ha il merito di mettere in luce il processo creativo dello scultore piemontese, tra i più significativi esponenti dell’Arte Povera.
Dal 20 ottobre il Centre Pompidou ospita anche una nuova tappa del progetto di Patti Smith con il Soundwalk Collective, un viaggio artistico e spirituale avviato nel 2019 sulle tracce di tre poeti francesi come Antonin Artaud, Arthur Rimbaud e René Dumal. Il risultato già concretizzato sono i tre album registrati fra Messico, India ed Etiopia. A Parigi, la mostra Evidence (fino al 23 gennaio 2023) raccoglie registrazioni audio, proiezioni, immagini astratte e oggetti raccolti dagli artisti durante i loro viaggi nei tre luoghi di registrazione, per riattivare l’esperienza sotto nuove vesti, tra musica, poesia e performance. Il 22 ottobre Patti Smith si esibirà dal vivo nel concerto Perfect Vision.

Parigi // fino al 2 gennaio 2023
Gérard Garouste

Parigi // dal 19 ottobre al 6 marzo 2023
Giuseppe Penone

Parigi // dal 20 ottobre al 23 gennaio 2023
Evidence

CENTRE POMPIDOU
Place Georges Pompidou
https://www.centrepompidou.fr/

Gérard Garouste, Balaam, 2005, © Adagp, Paris, 2022. Photo © Centre Pompidou, MNAM CCI Philippe Migeat/Dist. RMN GP

Gérard Garouste, Balaam, 2005, © Adagp, Paris, 2022. Photo © Centre Pompidou, MNAM CCI Philippe Migeat/Dist. RMN GP

OSKAR KOKOSCHKA AL MUSÉE D’ART MODERNE

La prima retrospettiva parigina dedicata a Oskar Kokoschka (Pochlarn, 1886 – Montreaux, 1980) ripercorre l’arte del XX secolo attraverso l’opera dell’enfant terrible di Vienna, intenso ritrattista, incoraggiato da Gustav Klimt e Adolf Loos, a propria volta ispiratore per artisti come Egon Schiele. Le due grandi guerre del secolo breve lo vedranno schierato in battaglia prima, oppositore del regime nazi-fascista poi. Dagli Anni Cinquanta sarà dunque una figura di riferimento della scena intellettuale europea: per tutta la vita, Kokoschka rivendicherà il ruolo dell’arte come strumento di emancipazione ed educazione civica. La mostra al Musée d’Art Moderne de Paris riunisce 150 tra le opere più significative dell’artista, in arrivo da collezioni europee e americane.
Ma al MAM si visita anche la personale del fotografo statunitense Zoe Leonard (1961). Al rìo/To the River è un viaggio lungo il fiume che marca il confine tra Messico e Stati Uniti (Rio Bravo o Rio Grande, che si intenda alla messicana o alla statunitense). Un viaggio reale, compiuto dal fotografo tra il 2016 e il 2021, a più riprese, per indagare attraverso l’obiettivo le dinamiche sociali, politiche, culturali, economiche, ecologiche di un confine decisamente caldo.

Parigi // fino al 12 febbraio 2023
Oskar Kokoschka. Un fauve à Vienne 

Parigi // fino al 29 gennaio 2023
Al rìo /To the River

MUSÉE D’ART MODERNE DE PARIS
Avenue du Président Wilson 11
https://www.mam.paris.fr/

Oskar Kokoschka, Praga, nostalgia, 1938. National Gallery of Scotland 2000 © Fondation Oskar Kokoschka/Adagp, Paris

Oskar Kokoschka, Praga, nostalgia, 1938. National Gallery of Scotland 2000 © Fondation Oskar Kokoschka/Adagp, Paris

UGO RONDINONE AL PETIT PALAIS

Ugo Rondinone (Brunnen, 1964) si presenta al Petit Palais con un progetto che esplora il tema della trasformazione attraverso due gruppi di opere a una video installazione. Tra corpi sospesi in un cielo blu e sculture di corpi nudi, ballerini a riposo, che ingannano l’occhio a un primo sguardo, per poi rivelare la loro natura artificiale. Burn to shine è il titolo del video presentato in anteprima a Parigi, che conduce verso un nuovo stadio della rappresentazione, con i corpi – già fluttuanti e a riposo – in movimento.

Parigi // fino all’8 gennaio 2023
Ugo Rondinone
PETIT PALAIS
Avenue Winston Churchill
https://www.petitpalais.paris.fr/

Ugo Rondinone. burn shine fly. Exhibition view at Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Venezia 2022. Courtesy the artist, Galerie Eva Presenhuber, Esther Schipper, Sadie Coles HQ, Gladstone, Kamel Mennour, Kukje

Ugo Rondinone. burn shine fly. Exhibition view at Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Venezia 2022. Courtesy the artist, Galerie Eva Presenhuber, Esther Schipper, Sadie Coles HQ, Gladstone, Kamel Mennour, Kukje Gallerie. Photo Andrea Rossetti

ANRI SALA ALLA BOURSE DE COMMERCE

Dal Palazzo della Ragione di Bergamo (dove l’artista è stato protagonista fino a pochi giorni fa con Transfigured) alla Bourse de Commerce di Parigi, l’installazione audiovisiva di Anri Sala (Tirana, 1974) si ripromette di far riflettere sulla vulnerabilità dell’uomo, mescolando storia, presente e futuro in un flusso continuo che non concede appigli o punti di riferimento. Une seconde d’éternité è il titolo del progetto allestito nello storico edificio parigino, oggi sede della Collezione Pinault in città; per l’occasione, un grande schermo curvo corre lungo tutto il perimetro della Rotonda, invadendo lo spazio più scenografico della struttura con la proiezione di Time no longer (2021). Ma le opere dell’artista albanese sono esposte anche nelle vetrine che scandiscono il deambulatorio del Passage, nella Galleria 2, nello Studio e nell’Auditorium, con la proiezione di 1395 Days Without Red (2011).

Parigi // fino al 16 gennaio 2023
Une seconde d’éternité
BOURSE DE COMMERCE
Rue de Viarmes, 2
https://www.pinaultcollection.com/fr/boursedecommerce/

Anri Sala, Exhibition view at Bourse de Commerce, 2022. Ph. Aurélien Mole

Anri Sala, Exhibition view at Bourse de Commerce, 2022. Ph. Aurélien Mole

LE MOSTRE AL PALAIS DE TOKYO

Fresco delle celebrazioni per i 20 anni dalla fondazione, il Palais de Tokyo presenta quattro nuovi progetti di arte contemporanea, legati alle figure di Minia Biabiany (Guadalupe, 1988), Cyprien Gaillard (Parigi, 1980), Guillaume Leblon (Lille, 1971) e Lìvia Melzi (Brasile, 1985). Difé – fuoco in lingua creola – è il titolo della personale di Biabiany, che nelle sue opere riversa la storia controversa di Guadalupe, l’essenza della sua terra, la vicenda coloniale, le prospettive per il futuro. Con Humpty/Dumpty, Gaillard si divide tra il Palais de Tokyo e Lafayette Anticipations per esplorare lo stato dell’uomo nella società contemporanea; Parade, di Leblon, è invece il risultato di una lunga parentesi trascorsa dall’artista in Messico, a Guadalajara, tra il 2018 e il 2022; mentre Lìvia Melzi presenta con Tupi or not Tupi una riflessione tra arte e antropologia sulla tribù amazzonica dei Tupi.

Parigi // fino all’8 gennaio 2023
Minia Biabany, Cyprien Gaillard, Guillaume Leblon, Lìvia Melzi
PALAIS DE TOKYO
Avenue de President Wilson 13
https://palaisdetokyo.com/

Palais de Tokyo, Parigi

Palais de Tokyo, Parigi

CLAUDE MONET E JOAN MITCHELL ALLA FONDATION LOUIS VUITTON

Le opere di Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) e Joan Mitchell (Chicago, 1925 ‒ Neuilly-sur-Seine, 1992) dialogano negli spazi della Fondation Louis Vuitton. La visita si compone in realtà di due momenti: il percorso attraverso l’opera di Mitchell, esponente statunitense dell’Espressionismo astratto e dell’Action painting cui è dedicata una delle retrospettive più ampie mai viste in Europa, e il confronto con le suggestioni di Monet, a partire dalle iconiche Ninfee, tanto apprezzate dagli espressionisti americani, in quanto “anticipatrici” dell’arte astratta. Del pittore francese sono esposte una ventina di tele arrivate in prestito dal Musée Marmottan Monet; dell’artista statunitense, che nel ’68 decide di stabilirsi a Vétheuil, non distante da Giverny, che era stato rifugio di Monet, si mostrano una cinquantina di opere, grazie alla collaborazione con il Baltimore Museum of Art e il San Francisco Museum of Modern Art.

Parigi // fino al 27 febbraio 2023
Monet – Mitchell
FONDATION LOUIS VUITTON
Avenue du Mahatma Gandhi Bois de Boulogne 8
https://www.fondationlouisvuitton.fr/

Le Ninfee di Claude Monet alla Fondation Louis Vuitton, Parigi, installation view, 2022

Le Ninfee di Claude Monet alla Fondation Louis Vuitton, Parigi, installation view, 2022

L’ART DÉCO TRA FRANCIA E AMERICA DEL NORD ALLA CITÉ DE L’ARCHITECTURE

È una seconda puntata la mostra ospitata dalla Cité de l’Architecture a partire dal prossimo 21 ottobre per esplorare l’influenza dell’Art déco tra Francia e America del Nord tra la fine del XIX secolo e gli Anni Trenta del Novecento. Un to be continued che approfondisce il progetto 1925. Quand l’Art déco séduit le monde, presentato nel 2013, nella stessa sede. Come l’Art déco di origine francese ha influenzato l’architettura, il design e la moda statunitense, attraversando l’Atlantico? Prova a rispondere l’esposizione che illumina la formazione di molti architetti americani e canadesi di fine Ottocento presso l’Accademia di Belle Arti parigina, come pure l’arrivo di numerosi creativi francesi in America, nei primi decenni del XX secolo.
Si concentra invece sul rapporto tra l’architettura e l’arte contemporanea la serie Intrecci, promossa dallo Studio Coldefy. Si comincia con Balice, mostra sull’opera di Giuliana Balice (Napoli, 1931), a cura di Alessandro Possati / Zuecca Projects, in collaborazione con la Fondazione Italo Tomassoni. Nell’arco temporale che spazia dagli Anni Settanta al presente, Balice mostra in pittura come in scultura uno spiccato interesse per forme e geometrie che misurano lo spazio.

Parigi // dal 21 ottobre al 6 marzo 2023
Art déco France – Amérique du Nord
CITÉ DE L’ARCHITECTURE
Place du Trocadéro 1
https://www.citedelarchitecture.fr/

Roger Henry Expert, paquebot Normandie, 1933 34. Photo Acàdemie d'architecture Cité de l'Architecture, Archives d'architecture contemporaines

Roger Henry Expert, paquebot Normandie, 1933-34. Photo Acàdemie d’architecture Cité de l’Architecture, Archives d’architecture contemporaines

IL GENIO DI ELSA SCHIAPARELLI AL MUSÉE DES ARTS DÉCORATIFS

Prosegue al Musée des Arts Décoratifs la mostra su Elsa Schiaparelli (Roma, 1890 – Parigi, 1973), stilista italiana di stanza a Parigi che ha segnato la storia – non solo della moda – grazie alle sue invenzioni, dal rosa shocking alle illusioni ottiche (il pullover trompe-l’œil), dalla zip nell’alta moda alla gonna pantalone, fino alle collaborazioni con gli artisti delle avanguardie, da Salvador Dalí (in mostra il celebre abito aragosta e il cappellino scarpa, di chiara ispirazione surrealista) a Jean Cocteau. Con 520 pezzi in esposizione, tra cui 272 costumi e accessori moda, 248 dipinti, sculture, gioielli, bottiglie di profumo, ceramiche, poster e fotografie d’autore, la retrospettiva mette in luce anche l’eredità dello stile Schiaparelli con silhouette interpretate da famosi couturier che le rendono omaggio.

Parigi // fino al 22 gennaio 2023
Shocking! Les mondes surréalistes d’Elsa Schiaparelli
MUSÉE DES ARTS DÉCORATIFS
Rue de Rivoli 107
https://madparis.fr/

Elsa Schiaparelli ‒ Collection drawing. Summer 1939. Drawing. Musée des Arts décoratifs © Les Arts Décoratifs

Elsa Schiaparelli ‒ Collection drawing. Summer 1939. Drawing. Musée des Arts décoratifs © Les Arts Décoratifs

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati