L’hotel di Cannes amato dalle star del cinema e la sua storia (anzi, leggenda)

Stanze lussuose, arredi a tema ma tanti tanti aneddoti all'Hotel Le Majestic Barrière di Cannes. Come quella volta in cui Paul Newman si presentò e...

Fra l’Hotel Le Majestic Barrière di Cannes e il cinema c’è un legame che è ormai leggenda. Non poteva essere diversamente per un palace costruito nel 1926 in stile Art Déco che si trova proprio davanti al Palais des Festivals dove a maggio (quest’anno dal 16 al 27) il cinema celebra uno dei suoi grandi riti. Per questa 76esima edizione del festival l’Italia è presente con ben tre registi in concorso (Marco Bellocchio, Nanni Moretti e Alice Rohrwacher, non succedeva da tempo) e fra gli ospiti internazionali sono attesi, fra gli altri, Martin Scorsese, Robert De Niro, Leonardo DiCaprio, Harrison Ford, Johnny Depp.
Anche quest’anno qualche star raggiungerà il Majestic (la discrezione è d’obbligo) e andrà ad aggiungersi alla folla di celebrities che hanno soggiornato, pranzato, sostato nei lussuosi spazi che si affacciano sulla Croisette. E altri scatti andranno ad arricchire la collezione di 2500 fotografie di attori e registi che tappezzano le pareti della hall, dei bar e ristoranti, dei corridoi, delle suite e delle camere. Una vera e propria storia del cinema raccontata dalle splendide immagini dello Studio Harcourt, di Emanuele Scorcelletti e di altri fotografi che rendono memorabile per i cinéphiles la visita a questo tempio dell’hôtellerie, magari solo per godersi un cocktail dell’italianissimo barman Emanuele Balestra.

Cannes. Hotel Le Majestic Barrière. Photo Pascal Pronnier

Cannes. Hotel Le Majestic Barrière. Photo Pascal Pronnier

L’HOTEL LE MAJESTIC BARRIÈRE DI CANNES

Al piano terra, l’hotel dispone di una sala cinema da 35 posti per le proiezioni private con la moquette che riporta i titoli di tantissimi film presentati e premiati a Cannes e i nomi dei rispettivi registi. Un omaggio che è quasi un corrispettivo di quello che si ritrova all’esterno, sull’altro lato della Croisette, dove sulla walk of fame che circonda il palazzo del cinema ci sono le formelle con le impronte delle mani delle star. Nella sala, che è dedicata a Diane, la figlia adottiva di Lucien Barrière scomparsa prematuramente nel 2001, film, videoclip, spot vengono presentati in anteprima durante le manifestazioni che si succedono nel corso dell’anno a Cannes. Al centro, una poltrona in cuoio dorato è riservata al maestro di cerimonia.
L’impegno a favore del cinema ha contraddistinto da sempre la famiglia che dà il nome all’hotel. Nel 1962, Lucien Barrière, pur provenendo da una umile famiglia di allevatori dell’Ardèche, si ritrova, alla morte dello zio François André, il fondatore, alla testa di un gruppo che già allora controllava prestigiosi casinò e hotel di lusso, soprattutto in Normandia. Fin dal 1975 è stato uno dei principali sostenitori e finanziatori del Deauville American Film Festival, ancora oggi importante evento della stagione cinematografica francese.
Negli Anni Sessanta il Majestic Barrière di Cannes è al centro delle attenzioni dei registi. Henri Verneuil lo sceglie per alcune scene di Colpo grosso al casinò, un poliziesco che ha come protagonisti Jean Gabin, un mostro sacro dell’epoca, e un giovane attore di belle speranze, Alain Delon. L’albergo ha anche ospitato i due attori durante il soggiorno in Costa Azzurra e il ricordo di quel film ha ispirato, più di cinquant’anni dopo, il nome e l’arredamento di una suite. Situata all’ultimo piano dell’hotel, la suite Mélodie (da Mélodie en sous-sol, il titolo originale del film) ha una luminosità tutta particolare che proviene da una grande finestra a mezzaluna, di ben tre metri di diametro. Alle pareti, le foto dei due attori rubano la scena alla splendida vista sulla Croisette, con le sue palme, e sulle isole di Lérins.
Hai dei begli occhi, sai”: la famosa frase pronunciata da Jean Gabin ne Il porto delle nebbie, film culto del 1939, ci introduce in un altro spazio ispirato al cinema. La Suite Michèle Morgan è dedicata proprio all’attrice destinataria di quella battuta. I suoi splendidi occhi, entrati nell’immaginario collettivo con il capolavoro di Marcel Carné, sono stati stampati sui cuscini sparsi nella camera da letto e in soggiorno. Uno dei tanti elementi d’arredo voluti da Chantal Peyrat la designer d’interni che ha curato molti degli ambienti del Majestic Barrière. La suite fa rivivere il ricordo dell’attrice, che vinse il premio come miglior attrice alla prima edizione del festival nel 1946, anche grazie a molti oggetti della collezione personale di Michèle Morgan concessi in prestito dalla famiglia.
Il top del lusso lo si raggiunge ai piani alti dell’hotel. Durante le due settimane del festival la Suite Christian Dior (450 metri quadrati) sarà come ogni anno “requisita” dagli stilisti della maison parigina, perché è qui che molte star verranno a provare e indossare gli abiti che poi sfoggeranno sul tappeto rosso del Palais des Festivals. Questo appartamento è nato espressamente dalla collaborazione fra l’hotel e la casa di moda per ricreare lo spirito Dior in Costa Azzurra: sala da pranzo pavimentata con parquet a spina ungherese, rotonda che evoca il soffitto della boutique di Avenue Montaigne, tavolo in stile Luigi XVI e sedie a medaglione grigie e argento: i dettagli “diorissimi” abbondano. Nel soggiorno, i cuscini del divano di colore rosso acceso riprendono lo storico motivo plissé́ dello stilista. Anche le stanze portano l’impronta dell’alta moda: poltrone Pullman, testiere di letto in paglia di Vienna e c’è anche una replica dell’ufficio parigino di Christian Dior.

© Photo Dario Bragaglia Cannes. Hotel Le Majestic Barrière. La Suite Christian Dior

© Photo Dario Bragaglia Cannes. Hotel Le Majestic Barrière. La Suite Christian Dior

I GRANDI DEL CINEMA ALL’HOTEL LE MAJESTIC BARRIÈRE

Le cronache e qualche gossip raccontano di episodi ormai entrati nella storia del festival. Come la volta in cui Brigitte Bardot e Roger Vadim dovettero sfuggire alla folla e ai paparazzi dal pontile della spiaggia del Majestic salendo di corsa su un motoscafo. O, qualche decennio dopo, quando dallo stesso pontile Lætitia Casta, in abito di gala, si librò in aria con il paracadute ascensionale a favore dei fotografi.
Nel 2011 è Jean Dujardin, fresco vincitore della Palma d’oro come miglior attore, a occupare con tutto il cast di The artist la Suite Penthouse Majestic, la più bella di tutte, 650 metri quadrati di eleganza affacciati sulla Croisette, per una sfrenata festa che dura fino alle 8 del mattino seguente.
Ulteriori episodi rimandano a un cinema d’altri tempi: Paul Newman che arriva inaspettatamente a Cannes e si presenta con la valigia alla reception dell’hotel al completo. Impossibile rifiutare una camera a “Nick mano fredda” e sarà lo stesso Lucien Barrière che gli cederà la sua suite personale. O, ancora, un Lino Ventura che non esce dalla camera senza essersi rifatto personalmente il letto e aver pulito la vasca da bagno, la mania per i cuscini di piume di Pedro Almodóvar, la Bibbia immancabile sul comodino di Charlton Heston, le decine di fioriere e piante verdi richieste da Holly Hunter per la sua suite, la golosità di Wim Wenders per le caramelle lasciare sul letto dal servizio serale.
Anche quest’anno business e feste, glamour e paillettes, proiezioni e sfilate si sovrapporranno nei dodici, pazzi giorni del festival. Oltre a Christian Dior, molte altre case di moda, stilisti, gioiellieri sceglieranno le camere e i saloni del Majestic come sede di rappresentanza o showroom. L’hotel accoglierà 8mila ospiti, un centinaio di trasmissioni tv, nelle camere saranno deposte ogni giorno 8mila rose, 25mila pasti saranno serviti ai ristoranti dove i menù sono firmati da Pierre Gagnaire, Mauro Colagreco, Nicole Rubi e nei servizi privati.
Un appuntamento che si rinnova ogni maggio e per la 76esima volta il Majestic e il Festival di Cannes celebreranno la loro complicità.

Dario Bragaglia

https://www.hotelsbarriere.com/en/cannes/le-majestic.html

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Dario Bragaglia

Dario Bragaglia

Dario Bragaglia si è laureato con Gianni Rondolino in Storia e critica del cinema con una tesi sul rapporto fra Dashiell Hammett e Raymond Chandler e gli studios hollywoodiani. Dal 2000 al 2020 è stato Responsabile delle acquisizioni documentarie e…

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