Casa Di Marino a Napoli. Nuova galleria d’arte in una casa privata

La nuova sede arriva dalla trentennale esperienza della Galleria Umberto Di Marino, cui si affianca, ma con una dimensione più intima e un ritmo più lento, anche grazie all'apertura ai visitatori degli spazi nascosti di una famiglia da sempre nell’arte

Una nuova galleria apre a Napoli, ma con radici solide: è infatti figlia della storica Galleria Umberto Di Marino la nuova Casa Di Marino, che aprirà in via Monte di Dio 9 il prossimo 3 ottobre. Uno spazio che nasce dal bisogno di “concentrare la storia e le energie della galleria in una dimensione differente, legata a una visione molto personale del ruolo del gallerista”. Insomma anche qui come in altri casi che abbiamo raccontato la necessità di ripensare il classico format della galleria d’arte. È una sorta di “ritorno alle origini”, che nella commistione di ambienti domestici e lavorativi – come già accadeva nei primi anni di attività della galleria, a Giugliano – invita i visitatori a confrontarsi sì con un luogo espositivo, ma attraverso dinamiche molto più personali: “Il progetto era in cantiere già da tempo, da quando abbiamo iniziato ad avvertire la necessità di dare vita ad un luogo in cui la fruizione e la condivisione dell’arte assumessero una connotazione ed una direzione assolutamente diverse”, dicono ad Artribune dalla galleria. “Avevamo l’esigenza di tradurre in uno spazio fisico e in un’idea progettuale il rapporto della nostra famiglia e della nostra casa con l’arte, in quanto tale”.

Casa Di Marino, Napoli

Casa Di Marino, Napoli

CASA DI MARINO: UNO SPAZIO DOVE RALLENTARE E APPROFONDIRE

Il punto cruciale di Casa Di Marino è che il pubblico avrà la possibilità di calarsi all’interno di tutti gli aspetti e le dinamiche che caratterizzano un’attività a conduzione familiare come la nostra e allo stesso tempo una casa, viva e vissuta. Tutto questo sarà fisicamente visibile grazie alla commistione fra ambienti, pubblici, privati e domestici. Ecco quindi che l’ufficio, il deposito e la biblioteca, saranno anche sala da pranzo, cucina, soggiorno, modificando, quindi, il proprio ruolo ed utilizzo nell’ambito della quotidianità della galleria, della famiglia e del pubblico”. Il contatto con i visitatori, continuano, sarà quindi molto diverso perché “entrare nella sfera privata di una famiglia richiede un approccio più interessato e sicuramente meno dispersivo”. Entrare in una relazione più intima con il “dietro le quinte” dell’arte diventerebbe così la chiave di volta per stimolare il visitatore a un confronto più approfondito e allo sviluppo di un interesse diverso rispetto alle logiche commerciali di produzione artistica, ottenendo di conseguenza una fruizione più lenta e meno dispersiva dell’arte contemporanea. Per questo, la nuova Casa Di Marino sarà a disposizione di chi vorrà studiare e approfondire i quasi 30 anni di attività tra Giuliano e Napoli della galleria madre e conoscere artisti, curatori e varie personalità che ne hanno scritto la storia. E che continueranno a scriverla: lo spazio storico non verrà meno con il sopraggiungere di quello nuovo, ma si adatterà al nuovo formato “doppio”. “La gestione di due spazi, per di più nella stessa città, necessita di una diversificazione nella programmazione, ragion per cui lo spazio di via Alabardieri che, sicuramente fino al prossimo anno, sarà parte integrante e fondamentale della nostra attività vedrà una leggera trasformazione”, continuano dalla galleria. “Tale cambiamento è stato in realtà già anticipato dalle ultime mostre e da ‘Visto da qui’. I progetti saranno infatti, per lo più, realizzati con opere e artisti che abbiano già attraversato in questi anni la galleria”.

LA PRIMA MOSTRA DI CASA DI MARINO: LA PERSONALE DI CARLOS AMORALES

Il cambiamento di sede e di approccio non costituirà motivo di stravolgimento nella programmazione, intendiamo mantenere attivo lo sguardo sulle tematiche che hanno da sempre contraddistinto l’attività della galleria, cercando nuovi punti di vista e aperture. Tuttavia la nuova avventura inizia con una nuova collaborazione, così come fu per la sede di via Alabardieri. La prima mostra di Casa Di Marino sarà infatti Artists of the world, unite! di Carlos Amorales. E probabilmente non sarà l’unica nuova collaborazione che si vedrà quest’anno nei nostri spazi”. È una diretta manifestazione dell’obiettivo di Casa Di Marino, quindi, la personale di Carlos Amorales (Città del Messico, 1970) che apre gli spazi di via Monte di Dio. L’artista messicano – che esplora attraverso video, pittura, installazioni, performance, disegni e stampe i limiti delle categorie preconfezionate di comunicazione e linguaggio – unisce qui l’idea che nel momento in cui si disegna un volto questo sia sempre un autoritratto all’uso di una rete generativa avversaria (GAN), un’intelligenza artificiale che genera immagini a partire da un testo. Amorales affida alla macchina la rappresentazione del concetto, personale e metafisico, di “io interiore”, ottenendo una serie di volti frammentati che somigliano nei tratti a immagini celebri della storia dell’arte. L’artista li riporta su carta dando materia a soggetti mai esistiti, che finiscono per confondersi in sfumature personali e collettive e si uniscono per certi aspetti alla spiritualità napoletana (con un riferimento alle anime pezzentelle) e alla cultura messicana. Un incontro, quindi, di tradizione e innovazione, lo stesso intreccio che si prospetta nel futuro di Casa Di Marino.

– Giulia Giaume

http://www.galleriaumbertodimarino.com/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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