Una guida a tutti i musei da visitare a Rimini

Due nuovi complessi museali cambiano il volto del centro storico di Rimini. Ma nella “capitale” della Riviera Adriatica si possono frequentare anche musei che raccontano la storia della città e altri dedicati a collezioni originali, tutte da scoprire

Grandi novità nel centro di Rimini: negli ultimi anni sono stati infatti aperti due importanti complessi museali che hanno risposto anche a un valido progetto di rigenerazione urbana. Se all’interno del castello ‒ costruito da Sigismondo Pandolfo Malatesta a partire dal 1437 ‒ si può vivere un’esperienza che proietta nel mondo di Federico Fellini, nei palazzi medievali della piazza il focus è sull’arte contemporanea e sui nuovi talenti italiani. Ma si possono visitare anche scavi archeologici e musei che ricostruiscono la storia e le vicende artistiche dell’importante passato di Rimini.

Marta Santacatterina

FELLINI MUSEUM – CASTEL SISMONDO

Federico Fellini è forse il cittadino riminese più conosciuto, e all’immenso regista è stato di recente dedicato un museo che si sviluppa su più sedi e che consente di immergersi nei suoi famosissimi film grazie ad allestimenti assai suggestivi, firmati da Studio Azzurro. Castel Sismondo ospita la sede principale: l’antico e imponente maniero accoglie numerose installazioni interattive, nelle quali il visitatore è chiamato non solo a guardare, a leggere i documenti e ad attraversare gli affascinanti ambienti, ma anche a compiere dei gesti come soffiare su una piuma per sfogliare la versione digitale del Libro dei sogni, aprire cassetti e botole di legno per innescare racconti e video, inserire delle schede in macchine portentose che danno il via a sequenze fotografiche. Oltre ad alcuni approfondimenti sulle tematiche o su singoli aspetti delle più significative opere di Fellini, non mancano sale dedicate ai protagonisti che gravitarono attorno al regista: dall’amata Giulietta Masina a Marcello Mastroianni, dal musicista Nino Rota ad Anita Eckberg. Non solo un museo, quindi, ma una autentica esperienza multimediale e multisensoriale che non può sfuggire agli appassionati di cinema.
Usciti da Castel Sismondo si percepiscono nettamente gli interventi di valorizzazione urbanistica che hanno riguardato la zona tra il museo, il teatro Galli e piazza Malatesta: una “Piazza dei sogni” si arricchisce di aree verdi, del “Velo d’acqua” che evoca le atmosfere soffuse di tante pellicole felliniane, di arene per spettacoli e installazioni artistiche come il Circo della vita, la pista di 8 e ½ simulata da grande panca circolare che vuole essere un inno alla gioia di stare assieme e da cui si irradiano dei cerchi luminosi. Vi è anche il Bosco urbano ispirato ai “progetti sospesi” dello sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra.

Piazza Malatesta

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Castel Sismondo, Rimini. Photo APT Emilia Romagna

Castel Sismondo, Rimini. Photo APT Emilia Romagna

FELLINI MUSEUM ‒ PALAZZO VALLONI

Una rinocerontessa gigante di felliniana memoria segna l’ingresso di Palazzo Valloni, lo stesso che ospita il cinema Fulgor recentemente restaurato da Dante Ferretti. La seconda sede del Fellini Museum si focalizza soprattutto sulle testimonianze documentarie e sull’esperienza diretta dei film del regista riminese. Al primo piano i visitatori possono visionare e interrogare un “archivio digitale” in cui sono confluiti disegni, lettere e testimonianze provenienti dal Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini, mentre al secondo piano si fruisce di installazioni (anche queste ideate da Studio Azzurro) per immergersi nella sonorità della voce di Fellini oppure entrare nella “Casa del mago”, dedicata alla componente esoterica e mistica del regista. Nel “Cinemino” si possono rivedere le celebri pellicole, mentre nel “Convivio” si consultano i rimontaggi digitali di spezzoni cinematografici grazie agli “Armadi archivio”. All’ultimo piano una “Lanterna magica” svela i debiti del cinematografo nei confronti delle antiche tecniche di proiezione, che tanto hanno affascinato Fellini. Ma la “magia” del museo non finisce qui e i visitatori hanno la possibilità di vivere altre esperienze coinvolgenti.

Piazzetta San Martino

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L’ingresso di Palazzo Valloni, sede del Fellini Museum. Photo Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

L’ingresso di Palazzo Valloni, sede del Fellini Museum. Photo Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

PART – PALAZZI DELL’ARTE RIMINI

Tra i nuovi musei di Rimini vi è anche il PART, inaugurato nel settembre 2020 all’interno dei palazzi medievali dell’Arengo e del Podestà affacciati su piazza Cavour, la stessa su cui sorge il Teatro Galli. All’interno di questi spazi comunali è ospitata in via permanente la collezione d’arte contemporanea di proprietà della Fondazione San Patrignano. Le opere sono state tutte donate da artisti, galleristi, collezionisti e la raccolta si caratterizza quindi per la presenza di più linguaggi e di stili differenti, in base ai quali è stato pensato l’allestimento. Tra i nomi di spicco che si incontrano sala dopo sala, vi sono quelli di Damien Hirst, Vanessa Beecroft, Igor Mitoraj, Emilio Isgrò, Luca Pignatelli, Ettore Spalletti, Sandro Chia, Enzo Cucchi, solo per fare alcuni esempi. Vi è anche un dipinto murale site specific di David Tremlett realizzato con la collaborazione dei ragazzi ospiti di San Patrignano. Il nucleo di opere è suscettibile di nuove acquisizioni, come quelle che avvengono grazie al “Premio Artisti Italiani” che, a cadenza biennale, si propone come un riconoscimento per i talenti residenti sul suolo nazionale. Per un tuffo nella storia si può inoltre ammirare, nella cosiddetta Sala dell’Arengo, l’enorme affresco staccato con la rappresentazione del Giudizio Universale dipinto da Giovanni da Rimini attorno al 1310 e che proviene dalla vicina chiesa di Sant’Agostino.

Piazza Cavour 26

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PART – Palazzi dell'Arte Rimini. Photo Alex Nasser

PART – Palazzi dell’Arte Rimini. Photo Alex Nasser

PART ‒ GIARDINO DELLE SCULTURE

Il Giardino delle sculture è parte integrante del PART, ma è allo stesso tempo un luogo indipendente di più di 1.600 metri quadrati a cui si accede sempre gratuitamente. In quest’area, fino al 1898, sorgeva il forno comunale, di cui rimangono alcune tracce architettoniche che vengono “ricalcate” e idealmente ricostruite grazie a delle pareti verdi arbustive inserite in un progetto di giardino all’italiana, con sentieri in pietra e mattone e con un piacevole specchio d’acqua. La parte artistica, dalla forte vocazione internazionale, è data da sette grandi sculture e installazioni, come quella di Paul Kneale alta circa tre metri, e poi dalla panchina – con cagnolino scolpito incorporato – di Alberto Garutti e ancora l’enorme Anatomia di Giuseppe Penone. Di Arnaldo Pomodoro è la Lancia di Luce I, mentre Stella I è opera di Kiki Smith. Tra gli altri autori spiccano Piotr Uklanski e Chen Zhen, quest’ultimo autore di cinque rilievi in bronzo che rappresentano la storia del parco settecentesco dell’Imperatore Qianlong. Le opere sono oggetto di donazioni alla Collezione San Patrignano oppure concesse in comodato d’uso da gallerie o ancora prestate direttamente dagli artisti.
Il progetto museografico è invece firmato dallo Studio AR.CH.IT di Luca Cipelletti, con l’illuminotecnica curata dallo Studio Pasetti Lighting di Alberto Pasetti Bombardella.

Via Giuseppe Verdi
https://palazziarterimini.it/

Il Giardino di Sculture del PART di Rimini

Il Giardino di Sculture del PART di Rimini

MUSEO DELLA CITTÀ LUIGI TONINI

Le raccolte civiche del Comune di Rimini hanno trovato dimora nell’ex convento e collegio dei Gesuiti, progettato nel 1750 da Alfonso Torregiani e sono suddivise varie sezioni dall’età preistorica all’epoca contemporanea. Il museo nel 2015 è stato dedicato allo storico riminese Luigi Tonini a cui si deve una attenta opera di salvaguardia del patrimonio antico e moderno che ora fa parte delle collezioni. Se il cortile è riservato al lapidario romano, al pianoterra un balzo nei secoli consente di ammirare l’elegantissimo lavoro dell’illustratore novecentesco René Gruau, che legò il suo nome alla moda e alla pubblicistica, con esiti straordinari. Sullo stesso piano dal 2012 una sala espone il Libro dei sogni di Federico Fellini: due album originali su cui il regista ha appuntato e disegnato per quasi trent’anni la sua attività onirica.
Nella Pinacoteca fanno bella mostra alcuni capolavori della cosiddetta Scuola riminese del Trecento, formatasi sulla scia dell’arte di Giotto (di cui si conserva ancora un Crocifisso nel Tempio Malatestiano): il percorso cronologico spazia dalle opere di Giovanni da Rimini e di Agostino di Duccio a un Cristo morto di Giovanni Bellini e poi a una tela del Ghirlandaio. Molto ben rappresentato il XVII secolo, tra i cui autori spiccano Guido Cagnacci e Guercino. Nei sotterranei del museo si incontra la sezione archeologica, con testimonianze che illustrano i secoli dalle origini di Rimini alle soglie del Medioevo (qui si trovano anche i reperti rinvenuti nell’area archeologica della Domus del Chirurgo, nonché splendidi mosaici). Chiude simbolicamente il racconto della città uno scorcio di piazza Cavour realizzato da Filippo de Pisis nel 1940.

Via L. Tonini 1
http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-della-citta-luigi-tonini

Museo della città Luigi Tonini. Photo Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

Museo della città Luigi Tonini. Photo Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

DOMUS DEL CHIRURGO

Che Rimini fosse una città fondata dai Romani era ben noto anche prima degli scavi archeologici che, tra il 1989 e il 1997, hanno messo in luce, nell’area di piazza Luigi Ferrari, i resti di una serie di edifici di diverse epoche storiche, insieme a un gran numero di reperti e mosaici. La sorpresa che si è rivelata ai pazienti archeologi è stato il rinvenimento di una collezione di circa 150 strumenti chirurgici che hanno fugato ogni dubbio circa il proprietario della domus del II secolo d.C. in cui sono stati ritrovati: ecco allora la denominazione del complesso archeologico come “Domus del chirurgo”. Le ricerche hanno fatto ipotizzare che il medico chiamato Eutyches fosse di origine greca e che avesse “prestato servizio” sui campi di battaglia, visto che molti degli strumenti servivano per trattare traumi alle ossa e ferite; tra i reperti c’è anche uno strumento che veniva usato per estrarre le punte di freccia dalla carne. Oggetti e una parte dei mosaici sono stati portati nel Museo della città, mentre la visita dell’area archeologica consente di scoprire gli ambienti di un raffinato palazzo del III secolo d.C. o ancora un edificio altomedievale sorto successivamente all’uso dell’area come cimitero.

Piazza Luigi Ferrari
https://www.domusrimini.com

Mosaico della Domus del Chirurgo. Photo Diego Baglieri

Mosaico della Domus del Chirurgo. Photo Diego Baglieri

MUSEO DEGLI SGUARDI

Il Museo degli Sguardi. Raccolte Etnografiche di Rimini si può visitare su richiesta nella sua sede di Villa Alvarado, sul colle di Covignano di Rimini, ed è dedicato in particolare alle culture dell’Africa, dell’Oceania, dell’America precolombiana, le cui testimonianze si trovano esposte secondo una visione etnologica e archeologica. Il progetto intende far sì che lo “sguardo” occidentale si rivolga verso le culture altre, in un percorso che attraversa il tempo e che si snoda dalle cinquecentesche “camere delle meraviglie” ai musei etnologici e archeologici dell’Ottocento, fino all’interpretazione estetica del “Primitivismo modernista” tra Otto e Novecento. Il patrimonio museale comprende oltre 7.000 opere e ha incorporato anche gli oggetti raccolti dai frati francescani in Villa Alvarado, provenienti dalle loro missioni. Tra i nuclei più significativi è esposta la prestigiosa Collezione Archeologica Precolombiana Ugo Canepa di Biella.

Covignano di Rimini
Via delle Grazie 12
http://www.museicomunalirimini.it/it/musei/museo-degli-sguardi

Una sala del Museo degli Sguardi, ph. Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

Una sala del Museo degli Sguardi, ph. Archivio Fotografico Assessorato Turismo Comune di Rimini

MUSEO DIFFUSO DELLA MARINERIA

Città di mare, Rimini ha istituito il Museo Diffuso della Marineria il cui racconto comincia sulle sponde del fiume Marecchia, nel Lungofiume degli Artisti e nei Capanni da Pesca. Si tratta di un itinerario en plein air che conduce attraverso i luoghi strettamente legati al mare della città romagnola. I temi sono quelli della pesca, della marineria e della vita del mare, tutti fattori cruciali del territorio e delle comunità locali. Tra le tappe più significative, non mancano la Vecchia Pescheria, il Mercato Ittico, il Mercato Coperto, Borgo San Giuliano, il Museo della Città, il Museo E’Scaion e tanti altri luoghi storici.

http://www.museicomunalirimini.it/it/museo-diffuso-marineria-riminese

Il Porto Canale di Rimini. Photo Il Malatestiano

Il Porto Canale di Rimini. Photo Il Malatestiano

MUSEO DELLE CONCHIGLIE E DELLA MARINERIA

Fondato dall’Associazione E’Scaion (il nome dell’attrezzo in ferro per la pesca delle vongole), il piccolo museo valorizza le tradizioni marinare della zona di Viserbella di Rimini, conservando documenti d’epoca sugli usi e costumi, esponendo una collezione fotografica e promuovendo la tutela del mare. Ospita in particolare, oltre a testimonianze di cultura materiale relative alla piccola pesca, la Collezione Capici, una delle più significative raccolte di conchiglie del Mediterraneo.

Viserbella di Rimini
Via Minguzzi 7
https://www.escaion.it/

Foto storica della spiaggia di Viserba

Foto storica della spiaggia di Viserba

MUSEO NAZIONALE DEL MOTOCICLO

Amanti delle due ruote, questo museo fa proprio per voi! Sono ben 260 i pezzi che raccontano la storia delle motociclette, cominciando dalla francese Werner, primo esemplare dell’epoca dei pionieri, e proseguendo con altre moto italiane di inizio secolo. Ampio spazio è dedicato alle Moto Guzzi e un focus si concentra sui sidecar italiani e stranieri. Il percorso prosegue con le grandi marche inglesi e quelle americane, tra cui spicca la favolosa Henderson 4 cilindri, ma la rassegna si completa con molte altre motociclette e con i più celebri scooter, senza dimenticare modelli rari firmati da Ducati, Cruiser e Piatti. Su richiesta si può accedere a una ricca biblioteca dove si possono consultare più di 10mila volumi originali e d’epoca.

Via Casalecchio 58/n

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Una veduta del Museo Nazionale del Motociclo a Rimini

Una veduta del Museo Nazionale del Motociclo a Rimini

PARCO TEMATICO DELL’AVIAZIONE

Il cosiddetto “Padiglione”, vale a dire lo spazio museale propriamente detto, è una delle attrazioni di un parco tematico che si estende su 80mila metri quadrati e dove si incontrano circa 40 aeroplani sia civili sia militari, come l’aereo di Clark Gable su cui salirono a bordo Marilyn Monroe, John Kennedy, Frank Sinatra e Ronald Reagan, oppure il famosissimo Lockheed F-104, caccia americano che ha servito le aeronautiche di tutto il mondo.
Nel Padiglione sono esposte uniformi, tute da volo, un ricco apparato fotografico nonché testimonianze quali le medaglie conseguite dai piloti per le loro eroiche imprese e parti di aerei o modellini in scala, riuniti nella sezione denominata Museo dell’Aeromodellismo.

Via Sant’Aquilina 58

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Il Padiglione del Parco Tematico dell'Aviazione, Rimini

Il Padiglione del Parco Tematico dell’Aviazione, Rimini

MUSEO DEL TEMPIO MALATESTIANO

Come ogni cattedrale che si rispetti, anche quella di Rimini nel corso dei secoli ha accumulato un tesoro costituito da calici, pissidi, reliquiari, ostensori, e poi paramenti sacri, arredi liturgici, dipinti, sculture e preziosi codici miniati. Tra gli oggetti di maggior pregio esposti nella Sala Ottagonale adiacente al Tempio Malatestiano – la Cattedrale di Rimini, appunto – vi è un antico bassorilievo del XIII secolo.

Via IV Novembre 35
https://www.beniculturali.it/luogo/tesoro-della-cattedrale-di-rimini

Il Tempio Malatestiano di Rimini. Photo Flying Russian

Il Tempio Malatestiano di Rimini. Photo Flying Russian

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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