L’editoria indipendente in Italia #22. Lazy Dog Press 

l mercato editoriale odierno punta sempre di più sulle nicchie. Lo fa anche Lazy Dog Press, che con i suoi piccoli capolavori che si distinguono per l’attenzione alla veste grafica e alla scelta dei materiali

Per questo appuntamento con le case editrici indipendenti più interessanti facciamo felici tutti i designer e grafici che ancora non conoscevano Lazy Dog Press. Abbiamo parlato con Nicolò Bello che ci ha raccontato come questa casa editrice punta a diffondere testi di cultura visuale, sul design e sulla relazione tra testo e immagini e lo fa attraverso un lavoro che parte dai contenuti scelti e approda alla veste grafica e alla cura dei materiali. Ogni libro è così un piccolo capolavoro. 

Lazy Dog Press a Più libri più liberi, Roma
Lazy Dog Press a Più libri più liberi, Roma

Intervista a Lazy Dog Press 

Raccontateci Lazy Dog Press: come e quando è nata, che linea editoriale ha e a chi si rivolge. 
Lazy Dog Press nasce a Milano, in una pigra giornata di giugno del 2012. Oggi la sua attività è dislocata tra il capoluogo lombardo, dove si trova la sede legale, Verona, con la sede amministrativa, il coordinamento e il magazzino, e Modena, dove lavora lo studio grafico. 
La nostra linea editoriale punta a diffondere testi di cultura visuale, con particolare accento su design, testo, immagini e le loro reciproche contaminazioni. L’obiettivo è perseguire una qualità complessiva del libro, inteso sia come artefatto che come vettore di relazioni. Questa scelta si rispecchia tanto nella selezione dei contenuti quanto nella cura dei materiali e della veste grafica. 
I nostri libri sono rivolti a un pubblico esigente, popolato da designer e artisti, studiosi e curatori, docenti e insegnanti, genitori e bambini, studenti e appassionati. I nostri volumi devono essere in grado di trasmettere la stessa passione con cui vengono creati, offrendo al lettore esperienze di lettura vibranti e generando emozioni autentiche e intense.  

In un contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti? 
Direi che il pubblico generalista si è ridotto e che oggi le persone tendono a raggrupparsi in nicchie. Gli editori indipendenti come noi tendenzialmente scelgono una fetta di pubblico e si rivolgono a quello. 

Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché? 
Amiamo ciascuno dei progetti nei quali abbiamo creduto. Tra gli artisti che pubblichiamo spicca forse Luca Barcellona, socio fondatore della casa editrice e autore del volume con cui siamo nati: Take Your Pleasure Seriously. Un altro libro che ci rappresenta potrebbe essere L’Architettura degli Alberi di Cesare Leonardi e Franca Stagi, forse il volume più amato dai nostri lettori per la straordinarietà dei suoi contenuti, la precisione degli studi che contiene e la delicatezza delle sue illustrazioni. 

I consigli di Lazy Dog Press

Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro? 
Stimiamo e apprezziamo il lavoro di tutti i nostri colleghi, soprattutto considerando i tempi che abitiamo. Questa domanda tuttavia ci dà l’occasione per salutare e congratularci con Vanvere Edizioni, recentemente vincitore del premio Extraordinary Award for an Extraordinary Book con Bambini Nascosti di Franco Matticchio, assegnato nel contesto della Bologna Children’s Book Fair 2024.

Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi? 
Abbiamo recentemente pubblicato Controculture 1956-1995, il secondo volume della nostra collana Antologia di cultura grafica. Siamo molto felici di questo progetto data la selezione dei contenuti e il successo che sta riscuotendo tra i lettori. 
Presenteremo il 10 aprile, a Bologna, Linea di Alessandro Zanella, riedizione anastatica di un libro con elementi pop-up originariamente pubblicato nel 1999, che unisce l’illustrazione alla tipografia, essendo rivolto ai più piccoli ma anche agli appassionati dell’arte nera (o tipografica). 
A Giugno pubblicheremo un titolo di fotografia che ha vinto la XIX edizione del premio Bastianelli: Ramonika di Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti, un delicato reportage sulle valli del Natisone, territorio liminale in bilico tra Italia e Slovenia. 
In autunno usciremo con altri due volumi della nostra collana dedicata all’intreccio tra design ed educazione: Design For Children, a cura di Giorgio Camuffo e Gerda Videsott, progetto realizzato per l’università degli studi di Bolzano.  
Sotto Natale infine pubblicheremo quello che consideriamo il titolo dell’anno: Do The Write Thing di Luca Barcellona, la sua seconda monografia dopo il già citato progetto del 2012, che raccoglie gli ultimi dodici anni della sua produzione. È un titolo molto atteso che siamo felici di offrire al nostro pubblico.  

Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. 
Sono troppi, forse il primo che ci viene in mente è Da cosa nasce cosa di Bruno Munari, un libro straordinario che mostra a chiunque il potere della creatività.  

Dario Moalli 

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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