L’editoria indipendente in Italia #6. Mimesis Edizioni

Trent’anni di storia per questa casa editrice che spazia da filosofia ad attualità fino all’arte contemporanea. Ecco cosa fa Mimesis e i titoli in pubblicazione

Un altro tassello per la ricognizione sull’editoria indipendente in Italia. Questa volta è il turno di Mimesis Edizioni, ormai storica casa editrice, con oltre trent’anni di storia alle spalle e un catalogo di pubblicazioni complesso e variegato. Risponde alle domande: Roberto Revello.

Raccontateci Mimesis Edizioni: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge
Mimesis Edizioni nasce alla fine degli anni Ottanta. Un periodo molto interessante per la storia dell’editoria italiana. Il contesto sociale e tecnologico di quel periodo aveva consentito l’emergere di piccole case editrici con buone idee su cosa pubblicare. Un’ondata di nuovi editori, alcuni dei quali nel corso del tempo sono riusciti a creare realtà solide. Pierre Dalla Vigna, il fondatore di Mimesis, era interessato a un certo tipo di saggistica filosofica impegnata e militante nei confronti dell’attualità. 

Con che obbiettivo?
L’idea era quella di attingere anche dal mondo della ricerca, universitario, e quindi una saggistica non sempre, propriamente, “leggera”, non fatta per semplificare, ma per raccontare la complessità. Tuttavia, allo stesso tempo cercando di fare libri capaci di uscire fuori dalle aule e dalle biblioteche. Nel corso degli anni pubblicazioni e collane sono cresciute, oggi abbiamo un catalogo esteso a tutti i campi delle scienze sociali. Facciamo libri anche in Francia e nel mercato anglo-americano.

In contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti?
A volte viene da pensare che il grosso problema attuale non sia il numero dei lettori, ma come arrivare a dei lettori che esistono già. Credo che siano molte le persone che entrando in libreria rimangano deluse da una sovrapproduzione di libri molto conformi alle mode e alle sclerotiche “tendenze”. Non vorrei essere frainteso, ho orrore per qualsiasi concezione elitaria della cultura e credo che istituzioni e realtà come le case editrici debbano impegnarsi al massimo nel sensibilizzare alla lettura chi oggi non legge. Però è evidente che una casa editrice come Mimesis tendenzialmente si rivolga a un pubblico decisamente acculturato e costituito da lettori forti. Insomma, continuiamo a sopravvivere credendo che l’intelligenza e la curiosità siano ben più diffuse rispetto a quanto rappresentato dal sistema generale.

Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché?
Guardando al nostro passato leggendario, risponderei che un libro ci rappresenta un po’ più di altri,  un libro “maledetto”:  l’edizione che abbiamo fatto in italiano del Picatrix,  oscuro trattato arabo di magia  tradotto in latino e considerato per molto tempo dalla Cristianità come pericoloso, satanico. Il successo del romanzo di Valerio Evangelisti, “Picatrix. La scala per l’inferno”, aiutò il successo della nostra edizione colta e filologica. Insomma, un bell’intreccio tra fiction e studio. Siamo legati a questa storia perché rappresenta un po’ l’idea editoriale di Mimesis. Fare libri colti ma che possono potenzialmente incuriosire  un pubblico ampio e più estero dei cosiddetti studiosi “seri”.
Però considerando anche quello che siamo oggi, avere avuto l’onore di pubblicare due opere del grande Morin – Lezioni da un secolo di vita  e Svegliamoci! – credo rappresenti al meglio e potenziata la nostra ambizione originaria: dare degli strumenti militanti per comprendere la complessità del presente.

Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro?
Essere piccoli per me non è né un titolo né una garanzia di essere di qualità e veramente indipendenti. Pur avendo fatto parte in passato di un importante gruppo editoriale, credo che l’Adelphi del compianto Calasso abbia rappresentato un faro e un incentivo per tutti. Poi siccome mi rendo conto di aver dato una risposta molto scontata e facile… ho apprezzato molto il varo di Timeo, conosco alcuni di quelli che compongono il gruppo, apprezzo le loro curiosità e inquietudini.

Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi?
Stiamo facendo uscire una trilogia sulla storia del mostro di Firenze: MDF. La storia del mostro di Firenze di Roberto Taddeo. È uscito a inizio estate il primo volume sulla serie dei delitti, in autunno uscirà il secondo volume sulla storia investigativa dei “compagni di merende” e il terzo ultimo volume sulle altre piste investigative e ipotesi. L’argomento è un po’ insolito rispetto alle nostre pubblicazioni, me ne rendo conto. Ma non abbiamo esitato quando c’è arrivata la proposta. Si tratta di un’opera che non insegue questa o quella suggestione, ma vuole essere un testo storico (scritto benissimo), preciso e il più possibile completo su una storia italiana incredibile per quanto è strana e inquietante.

Altri titoli?
A ottobre uscirà poi anche un recente lavoro di uno dei più influenti filosofi morali degli ultimi cento anni, Alasdair MacIntyre, L’etica tra i conflitti della modernità. Mi piace poi in particolare segnalare un libro strano assai in uscita a inizio 2024: l’edizione italiana di Fauna di Joan Fontcuberta. Libro catalogo di fotografie e testo, che parte dal racconto del ritrovamento degli archivi a lungo persi dello zoologo tedesco Peter Ameisenhaufen, archivi in cui animali incredibili e sconosciuti venivano dettagliatamente descritti e fotografati. Questo lavoro è stato esposto in tantissimi musei di storia naturale di tutto il mondo da 40 anni a questa parte. Anche questa volta il libro, Fauna, accompagnerà l’omonima mostra al museo di scienze naturali Kosmos di Pavia.

Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita.
Per quello che mi riguarda, è la questione più personale e privata che si possa fare. E credo che di volta in volta cambierei risposta, non perché aumenta la lista dei libri letti, ma perché si ritorna costantemente sulle proprie letture in base a quello che si vive. Se in questo momento dovessi concedermi di aver letto o poter leggere solo un libro in vita mia, sceglierei La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth. Voglia Dio concedere a tutti noi, a noi lettori, una storia tanto misteriosa e malinconica.

Dario Moalli

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Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

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