Nasce a Torino SUTURA, nuovo spazio che fa dialogare arte contemporanea e benessere

Lo spazio no profit è un’idea dell’imprenditrice torinese Virginia Moniaci, Procuratrice di IFT Istituto Fisicoterapico di Torino, primo Centro Medico del Piemonte specializzato in fisioterapia: sarà votato al dialogo tra artisti, personale medico e pazienti

L’arte può contribuire al benessere della persona perché, stimolandone domande e curiosità, ne accresce la consapevolezza interiore”. Con queste parole l’imprenditrice torinese Virginia Moniaci introduce SUTURA, il suo nuovo spazio per l’arte contemporanea appena inaugurato a Torino – con una personale dell’artista romano Matteo Nasini in corso fino al 10 gennaio, a cura di qwatz contemporary art platform – che indaga appunto il rapporto tra cultura, salute e benessere.

Spazio Sutura, Torino

Spazio Sutura, Torino

SUTURA: NUOVO SPAZIO A TORINO PER L’ARTE CONTEMPORANEA

Si tratta di un centro espositivo no profit che sorge sotto i portici di via Sacchi: lo si riconosce perché sulle vetrine campeggia l’elegante segno grafico disegnato dall’artista torinese Diego Scroppo. È a pochi passi dalla stazione di Porta Nuova, e anche a poca distanza dal celebre negozio Pfatisch, arredato in stile art decò, istituzione della pasticceria torinese, che conserva intatta la sua immagine degli Anni Venti del Novecento, all’esterno e all’interno: la storica confetteria, tra i partner di SUTURA insieme all’associazione Rilanciamo i portici di Via Sacchi, sta lavorando per dare vita a inizio anno a un Museo del Cioccolato, con l’apertura al pubblico dell’area in cui sono conservati i suoi antichi macchinari del Novecento, ancora funzionanti. Dunque, questo nuovo spazio per l’arte contemporanea si inserisce in un contesto con del potenziale e aperto a interessanti sviluppi, anche in termini di circuito turistico e di distretto culturale.

Spazio Sutura, Torino, Rosa Ciacci, Virginia Moniaci, Matteo Nasini, Benedetta Di Loreto

Spazio Sutura, Torino, Rosa Ciacci, Virginia Moniaci, Matteo Nasini, Benedetta Di Loreto

SUTURA: SPAZIO PER DIALOGO ARTE/SALUTE E PICCOLO MUSEO AZIENDALE

SUTURA è uno spazio senza fini di lucro, ancora in divenire che si creerà man mano a partire dal dialogo che si instaurerà tra gli artisti selezionati, personale medico e pazienti”, ci racconta Virginia Moniaci, Direttrice Generale di due strutture sanitarie, con esperienze passate nel campo del management culturale e fundraising, e Procuratrice di IFT (Istituto Fisicoterapico di Torino), il centro medico polispecialistico di natura privata, ma con ampie convezioni con il Sistema Sanitario Nazionale, adiacente ai locali di SUTURA che fa quindi parte dell’edificio liberty dove sorge l’antico istituto nato nel 1898: primo Centro Medico del Piemonte specializzato in fisioterapia, cardiologia, dermatologia, dietologia, ortopedia e molti altri ambiti. “Saranno in tutto tre monografiche all’anno di artisti mid career, selezionati da noi e dal collettivo curatoriale romano qwatz, che avranno una finestra espositiva anche all’interno dell’istituto, con performance e workshop. Inoltre, gli artisti sono invitati a realizzare un’edizione limitata di opere grafiche ispirate dalle foto storiche del 1902 che ritraggono i macchinari dell’istituto ora perduti: un modo per cominciare a creare una nostra collezione d’arte contemporanea e porre le basi per un piccolo museo aziendale”.

SUTURA: PRIMA MOSTRA DI MATTEO NASINI SUL TEMA DELL’ASCOLTO

SUTURA ha dunque inaugurato la propria programmazione con una riflessione sul tema dell’ascolto. Partendo dalla relazione medico-paziente e dagli infiniti segnali che il nostro corpo continuamente ci manda e che non sempre siamo in grado di leggere, è stato scelto di presentare la ricerca di Matteo Nasini (Roma, 1976) in una mostra dal titolo Grafomanie. La ricerca dell’artista nasce dalla musica, percepita e interpretata come materia. Attraverso sculture, performance, ricami e installazioni sonore, Nasini restituisce ipotetiche forme al suono e attribuisce suoni alle “forme invisibili” che pervadono il quotidiano: il sogno, la terra, lo spazio diventano fonte di suoni che l’artista traduce, elabora e scrive dando un volume, una fisicità e una voce a ciò che non vediamo, ma che compone la realtà. Grafomaniepresenta cinque nuovi lavori, cinque partiture che ci fanno riflettere sulle grammatiche e i linguaggi che arricchiscono il dialogo con il mondo sensibile.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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