Architetture e interazione: due mostre per Mutina for Art a Modena

Le architetture di Nathalie Du Pasquier e i libri d’artista, in un dialogo tra Gregorio Magnani e Nicole Wemers, sono al centro di due mostre nel bellissimo showroom di Mangiarotti a Fiorano Modenese.

La visita offre innanzitutto l’opportunità di ammirare lo showroom Mutina nella sede di Fiorano Modenese, progettato da Angelo Mangiarotti. Negli ampi spazi, congegnati con materiali massicci, industriali, che ben combinati assumono un aspetto lieve, si viene accolti innanzitutto da Bric (fino al 19 giugno), la personale di Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957), curata da Sara Cosulich, alla guida del progetto Mutina fot Art: sette ampie installazioni, composte dall’elemento modulare del mattone, qui investite di una forma giocosa, coloratissima, che ai più nostalgici ricorderà le costruzioni lego, accolgono il visitatore su un playground di sabbia. Il percorso tra queste architetture, nate in dialogo con l’azienda che produce rivestimenti ceramici, conduce a una conversazione ancora più serrata, quella proposta dalla mostra EVERY OTHER SPACE ‒ A display of artists’ books (fino al 27 aprile), nata infatti dalla discussione aperta tra Gregorio Magnani e Nicole Wermers (Emstetten, 1971).

Every Other Space. Exhibition view at Mutina, Fiorano Modenese 2020

Every Other Space. Exhibition view at Mutina, Fiorano Modenese 2020

UN DISPLAY INTERATTIVO

L’oggetto libro d’artista è qui l’anima del discorso, utilizzato tuttavia non nella sua versione sfogliabile, quanto come elemento (come mattone?) di un display ben più ampio e interattivo. L’esposizione, concepita in tavoli tematici (realizzati dall’artista in fibra di cocco), chiama in causa lo spettatore, fornendogli una tabellina all’ingresso. Come nell’enigmistica, è a questi che spetta il compito di unire i punti e, a partire dalla narrazione precostituita, di crearne una nuova. Tra i testi, mitologici arcinoti e diverse chicche (che spesso rendono arduo il rispetto sacrale che la mostra impone verso gli “intoccabili” libri) spiccano Zang Tumb Tumb e i libri d’artista di Richard Prince e Hanne Darboven, per citarne alcuni. Il cibo, il corpo, la progettazione sono alcune delle tematiche affrontate, lo scopo del gioco è seguire la mappa e lanciarsi nel riconoscimento, coltivando (o caso mai scardinando) le analogie di senso evocate da artista e curatore alle origini del dibattito.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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