40 anni di Plastic a Milano. Lo storico club milanese delle star celebrato da Futurdome

La personale di Niccolò Quaresima presso lo spazio indipendente milanese Futurdome ripercorre la storia, la politica e l'estetica pionieristica del nightclub italiano più iconico di tutti i tempi. Le foto

C’è un locale a Milano che è molto di più di una semplice discoteca perché ha fatto la storia del clubbing della città e non solo. Da qui sono passate tutte le star internazionali: Keith Haring, Freddie Mercury, Madonna e Andy Warhol. Stiamo parlando del Plastic che due anni fa perdeva uno dei suoi storici fondatori, Lucio Nisi, mentre ora una mostra a Futurdome lo celebra in occasione dei 40 anni dalla nascita.

 

LA STORIA DELLA DISCOTECA PLASTIC DI MILANO

Il Plastic ha aperto le porte al pubblico in viale Umbria a Milano il 23 dicembre 1980. A fondarlo Nisi, proprietario e amministratore delegato, il fratello Lino e il dj Nicola Guiducci, direttore creativo del locale e curatore di alcune mostre per il PlasMA, la galleria d’arte moderna a fianco della discoteca: insieme per portare la musica post punk e la cultura club e gay friendly newyorkese in Italia. “È un locale che ha fatto la storia del clubbing milanese. Non solo si è conquistato una fama internazionale, ma ha introdotto una visione nuova e allo stesso tempo rispettosa dell’identità territoriale”, ha dichiarato in una passata intervista ad Artribune, Sergio Tavelli, dal 2017 ideatore del celebre party del sabato notte Club Domani al Plastic di Milano, dove lavora da metà Anni Novanta. “Negli Anni Ottanta, periodo in cui le discoteche erano molto scenografiche, il Plastic si presentava come un parallelepipedo nero, senza luce, spoglio, con la segatura a terra, che puntava tutto sulla musica e le persone che entravano a far parte della sua “famiglia” allargata”.

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LA MOSTRA SUL PLASTIC DI NICCOLÒ QUARESIMA DA FUTURDOME

Ora, tutto questo lo si può intuire nella mostra personale di Niccolò Quaresima (Roma 1995) Dusk to Dawn, Fragments from the Plastic Archive che, attraverso un processo di riappropriazione identitaria basato sul ritrovamento di una serie di diapositive lacerate e decomposte dal tempo, abbandonate negli scantinati della discoteca milanese, ha liberato “energie e informazioni anche dove non restano più informazioni “leggibili”. L’esposizione, posticipata a seguito della pandemia, raccoglie anche documenti, immagini e video dell’archivio di Nicola Guiducci, co-fondatore del club, storico art director e deejay, che con la sua visionaria selezione musicale ha influenzato le generazioni successive di professionisti della console. Ecco le immagini…

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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