Milano migliore città al mondo in lifestyle, design e architettura secondo Wallpaper*

La prestigiosa rivista inglese, specializzata in design e lifestyle, ha incoronato la città italiana come la migliore al mondo. Merito dello sviluppo urbanistico e architettonico – che vede protagonisti le più note archistar internazionali – e le numerose attrazioni culturali…

Un paio di settimane fa ha fatto molto parlare – e ha diviso il Paese in due – la classifica stilata, come ogni anno, da Il Sole 24 ORE sulla qualità della vita delle province d’Italia. L’edizione 2018 infatti ha incoronato Milano come migliore città italiana, il cui benessere è stato “misurato” sulla base di diversi indicatori e aree di indagine: Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia e società, Giustizia e sicurezza, Cultura e tempo libero. Quella che in Italia è già nota per essere unanimemente riconosciuta come la capitale della finanza, del design e della moda, e adesso anche come capitale della vivibilità, ha ricevuto proprio in queste ore un ulteriore – e importante – riconoscimento questa volta di caratura internazionale: Wallpaper*, rivista di design e lifestyle inglese tra le più prestigiose al mondo, ha incoronato Milano come migliore città nell’ambito del Wallpaper* Design Award, premio istituito dalla testata per individuare, tra quanto realizzato nei dodici mesi precedenti, il meglio nei campi del design, dell’architettura e della moda a livello internazionale. La sfida era con fior di metropoli internazionali, da Shanghai a Helsinki, e Milano l’ha vinta.

Torre Fondazione Prada, Milano Progetto architettonico di OMA. Foto: Bas Princen 2018. Courtesy Fondazione Prada

Torre Fondazione Prada, Milano Progetto architettonico di OMA. Foto: Bas Princen 2018. Courtesy Fondazione Prada

PERCHÉ MILANO

Milano sta assistendo a un entusiasmante rinascimento”, si legge nelle pagine di Wallpaper* dedicate ai Design Award. “Attori illuminati della moda come Miuccia Prada e Giorgio Armani hanno lasciato il segno con progetti che si stanno sviluppando in destinazioni chiave dell’arte e della cultura: la Torre Prada progettata da OMA è stata una delle aperture più attese in Europa lo scorso anno, e l’impero di Armani include il Museo Armani/Silos e l’Hotel Armani. La galleria Building di Moshe Tabibnia ha stimolato la scena artistica contemporanea, mentre le Cavallerizze di Luca Cipelletti hanno dato una svolta decisiva al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Nel frattempo, lo sviluppo di Porta Volta di Herzog & de Meuron, l’Apple Store di Foster + Partners, la Torre Generali di Zaha Hadid Architects e il quartier generale di Gucci di Piuarch vedono il paesaggio urbano evolversi per combinare la sua tradizionale grandezza con un linguaggio architettonico contemporaneo”. L’“entusiasmante rinascimento” cui fa riferimento Wallpaper* è dunque il crescente sviluppo che negli ultimi anni sta interessando Milano dal punto di vista urbanistico e architettonico: tutte opere che vedono protagonisti i più importanti progettisti internazionali e i cui “effetti”, come una sorta di effetto domino, toccano e in qualche modo influenzano e plasmano il lifestyle, le abitudini e l’attitudine della città. Tra le attrazioni culturali, vincono il design e l’arte contemporanea: la testata inglese segnala infatti il Salone del Mobile, la fiera Miart, la Triennale e la Fondazione Prada. È insomma evidente che la leadership del capoluogo lombardo non sarebbe tale se non si fosse scommesso fortissimo su una radicale rigenerazione urbana attirando investimenti, costruendo, demolendo, promuovendo grandi cantieri. Insomma, proprio quello che Milano fa ormai da quasi un quindicennio con una sorta di ossessione e che altre città si ostinano a non fare: basti pensare a Torino che si diverte a segare il ramo dove è seduta minando progetti cruciali come la Tav Torino-Lione o Roma che da due o tre anni a questa parte sta annullando tutti i pur importanti progetti di rigenerazione urbana che erano stati posti in fase di lancio.

Apple Store Piazza Liberty Milano

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LE ALTRE CITTÀ FINALISTE E GLI ALTRI PREMI

Milano si piazza al primo posto di una Best City shortlist parecchio competitiva: Shanghai (meta sempre più ambita dai galleristi occidentali), Vancouver, Helsinki (con il nuovo Amos Rex Art Museum), Sharjah (sempre più votata all’arte contemporanea con la omonima biennale promossa dalla Sharjah Art Foundation). Altro ambito premio del Design Award è quello destinato al migliore designer: per il 2018, è stato scelto Pierre Yovanovitch, che lo scorso anno ha lanciato la sua collezione di mobili Oops per R & Company; mentre come Best new public building il riconoscimento è stato assegnato al Victoria & Albert Museum Dundee, museo progettato da Kengo Kuma e prima filiale del V&A Museum fuori dai confini di Londra.

– Desirée Maida

www.wallpaper.com

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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