La nuova Pinacoteca Agnelli di Torino diretta da Sarah Cosulich è più aperta alle donne dell’arte

Il 20ennale della storica collezione e l’architettura della ex fabbrica di auto con il nuovo giardino pensile hanno ispirato la programmazione della nuova direttrice dell’istituzione torinese. Si parte il 27 maggio con il dialogo tra Picasso e Dora Maar, la mostra di Sylvie Fleury e l’arte pubblica sul tetto.

La Pinacoteca diventa un dispositivo capace di riattivare la sua collezione nel presente: dai suoi capolavori nasceranno nuove interpretazioni capaci di far riflettere su tematiche attuali”. Con queste parole la nuova direttrice della Pinacoteca Agnelli di Torino, Sarah Cosulich, introduce il nuovo corso più contemporaneo dell’istituzione che ha sede sul tetto del Lingotto e che diventa un luogo dedicato alla produzione di mostre inedite e di progetti site-specific commissionati ad artisti italiani e internazionali per i suoi spazi. Una chiara visione ispirata anche alla valorizzazione dell’identità del luogo, un’ex fabbrica automobilistica, a partire dalla sua storica collezione: i 25 straordinari capolavori dal ‘700 al ‘900 collezionati da Giovanni Agnelli e Marella Caracciolo e donati alla Pinacoteca nel 2002, anno in cui l’architetto Renzo Piano realizza lo Scrigno, la struttura di 5 piani sospesa sul tetto del Lingotto pensata proprio per accoglierli. Con un occhio di riguardo per le artiste donne di ieri e di oggi.

IL VENTENNALE DELLA PINACOTECA AGNELLI

Quest’anno la Pinacoteca festeggia 20 anni”, continua Cosulich, “partiamo con 3 iniziative che definiscono la nuova identità programmatica dell’istituzione: un progetto in collezione dedicata al rapporto tra Picasso e Dora Maar, in collaborazione con la Fondazione Beyeler; una mostra personale dedicata all’artista svizzera Sylvie Fleury e la Pista 500, il progetto di installazioni di artisti internazionali all’esterno”. Il nuovo corso parte, infatti, dal progetto con la collezione al 5 piano della Pinacoteca: “Lo Scrigno si apre per la prima volta ad altre opere, altre narrazioni con le quali completare le storie già presenti nella nostra collezione, un’opportunità per portare anche artiste donne tra i soli artisti uomini”. A partire ogni volta da un’opera diversa messa in relazione con altre, provenienti da istituzioni internazionali, come oggi la Fondazione Beyeler, la Collezione Agnelli diviene fulcro di riflessione sulla storia dell’arte e sulla storiografia, oltre che strumento critico per approcciarsi al presente. “Gli immaginari pop, ironici e seducenti di Sylvie Fleury sottolineano l’importanza di guardare a figure femminili rilevanti per la storia dell’arte: pioniera ma figura influente sulla scena contemporanea il progetto dedicato all’artista e prodotto dalla Pinacoteca Agnelli sarà la sua più importante mostra in Italia”. Un percorso immersivo tra sculture e installazioni create specificatamente per lo spazio e dedicate ai temi centrali di Fleury, dalla moda, alla storia dell’arte patriarcale, all’automobile, consumismo e desiderio. E per finire la terza progettualità sulla Pista 500 con le sculture all’aperto realizzate in dialogo con l’architettura e il paesaggio che “ci permetterà di aprirci ad un pubblico allargato sorprendendo con gli immaginari della contemporaneità e una nuova riflessione sull’idea di monumento pubblico”.

LA MOSTRA PABLO PICASSO E DORA MAAR NELLO SCRIGNO

Si comincia il 27 maggio con la grande mostra dedicata a Pablo Picasso e Dora Maar, a cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti e Beatrice Zanelli. Il ritratto di Picasso Homme appuyé sur une table (1915-1916) conservato in Pinacoteca viene messo per la prima volta in dialogo con la serie di ritratti di Picasso degli anni Trenta raffiguranti Dora Maar, provenienti dalla Fondation Beyeler. Allo stesso tempo, insieme alle tele, viene presentata anche una selezione di fotografie della stessa Maar, “per raccontarla non solo come soggetto dell’opera, ma in quanto artista e per far conoscere il suo dialogo intellettuale con Picasso”.

LE MOSTRE AL TERZO PIANO DELLA PINACOTECA

Il Terzo Piano, quello solitamente dedicato alle mostre temporanee, ospiterà sia progetti monografici dedicati ad contemporanei che collettive focalizzate su tematiche trasversali ed epoche storiche diverse. Qui, sempre a partire dal 27 maggio, ci sarà una personale dedicata all’artista svizzera Sylvie Fleury, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti. Pioniera e punto di riferimento importante per le pratiche emergenti degli ultimi trent’anni, “Fleury attinge nel suo vocabolario a oggetti e immaginari provenienti dall’ambito della moda, della fantascienza, delle sottoculture pop, indagando i meccanismi di costruzione del valore e la fabbricazione di desideri della società contemporanea”.

ARTE PUBBLICA NEL GIARDINO PENSILE DI PISTA 500

Il nuovo corso della Pinacoteca si allarga al neonato giardino pensile denominato Pista 500 perché un tempo anello di collaudo delle auto Fiat 500: ospiterà sculture e installazioni, sia in comodato d’uso che site specific commissionate ad artisti italiani e internazionali. “Saranno sia nomi di richiamo che emergenti, invitati a creare per i prossimi 3 anni un percorso in evoluzione, semipermanente, disseminato negli spazi della pista, anche in quello nuovo della grande rampa elicoidale di accesso, disegnata dall’ingegnere Giacomo Matté Trucco negli anni ’20 del ‘900”. Si tratterà di installazioni ambientali, opere luminose, installazioni sonore e di cinema espanso, progetti interattivi in grado di coinvolgere chi si troverà sulla pista per fare jogging, un test drive in 500 o anche solo per passeggiare.

LA NUOVA IDENTITÀ VISIVA DI PINACOTECA AGNELLI

Infine, una nuova identità visiva realizzata da Giga Design Studio che si innova nella tradizione. Nel nuovo logo di Pinacoteca la “A” di “Agnelli”, pur restando sempre presente, diventa minuscola, per sottolineare una nuova direzione per il museo come spazio accessibile e inclusivo, dinamico e contemporaneo, aperto a tutte e tutti. L’identità visiva sottolinea l’apertura della programmazione della Pinacoteca sulla Pista 500: la forma circolare del logo deriva dalla curva stessa della pista “e il nuovo approccio inclusivo, attraverso contenuti speciali sul sito, per renderlo luogo di scambio con pubblici diversi”.

-Claudia Giraud

https://www.pinacoteca-agnelli.it

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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