Tomás Saraceno posizionerà tre sfere sospese e specchianti nel cortile di Palazzo Strozzi

Dopo i gommoni di Ai Weiwei e gli scivoli di Carsten Höller, gli spazi pubblici dello storico palazzo fiorentino accoglieranno, ancora una volta, un’installazione artistica di grande impatto visivo. L’occasione è l’attesa mostra “Tomás Saraceno. Aria”, al via il prossimo 22 febbraio

Inutile nasconderlo: in città le aspettative sono altissime e la scelta di anticipare l’apertura dell’attesa mostra Tomás Saraceno. Aria svelando, con un’apposita conferenza stampa, le immagini del progetto Thermodynamic Constellation (Constellazione termodinamica), progettato dall’artista, architetto e scienziato argentino per il cortile di Palazzo Strozzi, confermano quanto forte sia l’attesa per il primo dei due appuntamenti espositivi annuali di Palazzo Strozzi. Dopo il tema migratorio, affrontato da Ai Weiwei, con il discusso posizionamento di 22 gommoni sulla facciata dello storico edificio fiorentino nell’installazione Reframe – Nuova Cornice, e “l’intreccio” tra arte, partecipazione e ricerca scientifica, proposto dall’inedita coppia Carsten Höller – Stefano Mancuso in The Florence Experiment, l’istituzione diretta da Arturo Galansino punta ora su Tomás Saraceno per quella che potrebbe essere una puntuale, autorevole e coraggiosa riflessione sulla questione ambientale. Le premesse sembrano esserci. Non solo perché, come ha ricordato lo stesso Direttore Generale, la produzione dell’autore sudamericano, classe 1973, “ci parla di temi importanti e attuali in modo potente e diretto, restituendo all’arte un forte ruolo di manifesto per invitarci a riflettere sui problemi e le sfide caratteristici della nostra era, divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali”, ma anche per l’indubbio tempismo tra la mostra e “l’attualità mediatica” raggiunta dall’emergenza ambientale.

Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation

Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation

COME SARÀ L’INSTALLAZIONE DI SARACENO PER PALAZZO STROZZI

Affiancato da una robusta serie di incontri nelle scuole, ai quali prenderanno parte esperti degli atenei italiani e del CNR, da un ciclo di conferenze a cura dell’Università di Firenze e da un programma musicale curato da Tempo Reale – a supporto della “forte componente musicale di tutta la mostra”, come ha sinteticamente anticipato Galansino –, il progetto espositivo coinvolgerà il Piano Nobile e il Cortile di Palazzo Strozzi. È qui che saranno posizionate le tre grandi sfere sospese di Thermodynamic Constellation: costituite da lamine trasparenti e a specchio, saranno delle “vere e proprie sculture” potenzialmente “in grado di librarsi nell’aria, veleggiare e galleggiare intorno al globo, se liberate dagli ancoraggi che le tratterranno alle colonne del Cortile. Sono delle metafore, delle evocazioni di un futuro possibile, di un altro modo di viaggiare e di spostarsi, liberi dalle frontiere che dividono i Paesi e liberi dai combustibili fossili, il cui impatto condiziona la nostra società e il nostro modo di vivere sotto vari punti di vista”, ha precisato Galansino. Tali sfere sono prototipi dei palloni aerosolari al centro di numerose sperimentazioni dell’autore; sono in grado di percorrere anche lunghe distanze, raggiungendo altezze tra i 20 e i 40 chilometri.

L’AEROCENE APPRODA A FIRENZE

Come sottolinea il titolo, l’intera mostra prenderà in esame il concetto di aria. Una scelta in coerenza con il lavoro di Saraceno, che solo qualche giorno fa ha battuto sei record del mondo grazie alla spettacolare performance “andata in scena” in Argentina. Tuttavia, come ha evidenziato lo stesso Galansino, si tratta anche del tentativo di ricondurre il tema in un “luogo chiave” della ricerca scientifica: Firenze. “Tanti scienziati, anche fiorentini, hanno affrontato la questione dell’aria. In primis Galileo, Leonardo da Vinci… Saraceno si è ispirato a tutte queste evocazioni, a questi precedenti importanti nel progetto di Thermodynamic Constellation. E per sviluppare queste idee quale luogo migliore di Palazzo Strozzi? Un palazzo simbolo dell’Umanesimo. Di tutti i valori del nostro Occidente, dell’Europa. Valori che hanno sì creato grande sviluppo, ma che sono anche alla base dell’Antropocene, l’era geologica attuale. Con le sue opere, Saraceno ci introdurrà invece nell’Aerocene, un’epoca tutta incentrata all’aria, intesa come elemento di sviluppo dell’umanità”, ha concluso il Direttore.

– Valentina Silvestrini

https://www.palazzostrozzi.org/

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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