Nuovo spazio per Bibo’s Place a Roma. Dopo Todi, Boetti e Bizzarro approdano nella Capitale

L’opening è previsto per il 28 settembre. Adiacente a Piazza Cavour, il nuovo spazio apre con una mostra che guarda alla storia dell’arte della Capitale, ma anche italiana, intitolandosi Scuole Romane, con un percorso dagli anni ’40 ai giorni nostri.

La scena dell’arte romana è ferma? Sarà, ma intanto nella Capitale continuano a nascere nuovi spazi. Dopo l’approdo in città della galleria del viennese Emanuel Layr lo scorso dicembre 2016, ultimo di una lunga serie di trasferimenti illustri nel quartiere di Trastevere già abitato da Frutta, Gavin Brown e T293, e l’annuncio a fine luglio della nascita di ADA, spazio cofirmato da Rolando Anselmi e Carla Chiarchiaro, che aprirà i battenti il 27 settembre, un’altra novità appare all’orizzonte. Giovedì 28 settembre, infatti, inaugura la nuova sede romana di Bibo’s Place, galleria fondata nel 2013 da Andrea Bizzarro e Matteo Boetti a Todi, in Umbria. Lo spazio aveva esordito con la mostra Women’s genius, one step beyondCarla Accardi e Rebecca Ward e l’opening, da Artribune raccontato con una nutrita fotogallery, aveva già dimostrato una presenza ben consolidata nell’art world romano, attraendo curatori e collezionisti dalla vicina Capitale. “Molti dei nostri sostenitori, nonché gli stessi artisti con cui lavoriamo più assiduamente, sono romani. La galleria di Todi avrà una programmazione più diluita nel tempo, massimo 2 grandi mostre all’anno, collettive a tema oppure i nostri ormai consueti confronti generazionali tra artisti storicizzati e internazionali con autori più giovani e promettenti. Lo spazio romano, decisamente più piccolo, ospiterà invece mostre più brevi, massimo sei settimane, più agili nella concezione e nell’allestimento, vicine allo stile e alle dinamiche proprie dei project space nord europei. Per entrambe resta il piacere di poter affiancare un Fontana da 1 milione di euro a un multiplo di un esordiente che ne costa 200. In fondo, anche Warhol ha avuto 25 anni…”  Non è inoltre la prima esperienza di galleria romana per Matteo Boetti: nel 2002, infatti, aveva aperto la galleria Autori Cambi. La galleria durò nello spazio di San Martino ai Monti per tre anni e nel 2005/2006 si trasferì nel Rione Prati, con il nome di Studio Matteo Boetti.

Giosetta Fioroni, Erica_196

Giosetta Fioroni, Erica_196

IL NUOVO SPAZIO

Ma come sarà il nuovo spazio? “Via Ulpiano 51, dove è ubicata”, spiegano i promotori, “è stato a lungo un negozio di vernici inglesi, snobbissimo. Sono 70 mq divisi tra un ambiente piano strada e tre mini ambienti nel seminterrato, abbiamo solo dovuto ri-tinteggiarlo e ripensare le luci. Questa strana suddivisione dello spazio ci permetterà credo una certa creatività nel pensare e allestire le mostre, potremo far dialogare opere diverse in ambienti distinti ma attigui”. Come è stato scelto? “In maniera casuale e miracolosa”, scherza Boetti, “mia moglie era a spasso con il cane… cercavamo un posto particolare, con carattere, vicino alle nostre case, e gli dei dell’arte si sono palesati”. Adiacente a Piazza Cavour, a meno di 1 km a piedi da gallerie come Monitor e Sara Zanin, e poco distante da Piazza del Popolo, Bibo’s Place inaugurerà con una mostra che guarda alla storia della città che la ospiterà in questa nuova impresa.

LA MOSTRA

Si chiamerà Scuole Romane e omaggerà, come dice il nome stesso, tutte quelle correnti e movimenti che hanno ravvivato la scena dell’arte tra gli anni ’40 ad oggi: le Scuole di Via Cavour, di Piazza del Popolo, di San Lorenzo, fino ai giorni nostri, in una sorta di hall of fame. “L’idea”, commenta Matteo Boetti, “è del mio socio Andrea Bizzarro, l’ho condivisa all’istante. È quasi un atto dovuto, un obbligo morale. Roma, con i suoi artisti e le sue “scuole”, è la città dove abbiamo passato gran parte della nostra vita, dove Andrea, da mercante, frequentava gallerie e case d’asta, dove io ho diretto o gestito quattro gallerie dal 1993 al 2008, dove esco a mangiare con Cucchi o Pizzi Cannella, dove fumo il sigaro con Gallo, dove non fumo con Tirelli, dove scherzo con Mochetti, dove sospendo il tempo con Ontani, dove correvo dietro a Schifano, dove bevevo vodka con De Dominicis al bar della pace e campari soda con Boetti in piazza del Pantheon, è il posto dove oggi, negli studi di D’Elia, Piccolo e Petrucci, sentirmi eterno ragazzino”. Tra le opere in mostra alcuni pezzi estremamente importanti: una Scena Bucolica di Fausto Pirandello del 1929, una Veduta di Roma di Mario Mafai, Le Streghe sopra New York di Franco Gentilini, un Half Dollar di Franco Angeli del 1966. Ma non mancano gli Schifano, i Dessì, i Tirelli, tutte opere con un curriculum interessante. Il presente immediato assume le fattezze di un intervento site specific di Andrea Aquilanti e di un nuovo lavoro di Leonardo Petrucci, in una festa collettiva tutta romana.

– Santa Nastro

Roma// dal 28 settembre al 28 ottobre
Scuole Romane
BIBO’S PLACE
Via Ulpiano, 51

www.bibosplace.it

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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