Collezione Farnesina: identità e cooperazione

500 artisti, 250 opere, 20 anni di attività. Sono i numeri principali della Collezione Farnesina, un patrimonio italiano che per intima vocazione guarda al mondo. Ve ne raccontiamo genesi, obiettivi e futuro, insieme alle voci di chi l'ha fondata e di chi se ne prende cura.

La Collezione Farnesina nasce nel 1999 grazie all’intuizione dell’allora Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Ambasciatore Umberto Vattani, e al contributo del critico d’arte Maurizio Calvesi.

L’ARTE COME DIPLOMAZIA

Sin da subito fu chiaro che la creazione della Collezione Farnesina non rispondeva solo a un’esigenza estetica, piuttosto costituiva una scommessa: rendere l’arte contemporanea uno strumento per la diplomazia culturale italiana. Anche se il termine “strumento” è ingeneroso nei confronti dell’arte stessa; meglio dire che l’arte contemporanea assume qui il ruolo di simbolo, di testimonianza attiva e dinamica della produzione creativa di un Paese. La Farnesina diviene così non soltanto il palazzo degli scambi funzionali della politica estera italiana, ma anche lo spazio abitato dai segni della cultura.
Se già questa prospettiva era ed è un motivo di estremo interesse, merita altresì attenzione la modalità con la quale la Collezione si è strutturata e costantemente si modifica come un corpo vivo. Non si tratta infatti di ingrossare le fila di una raccolta, non soltanto; ma di restituire anche in questo caso l’idea di un organismo in costante crescita e dunque aggiornamento, con opere che fanno il loro ingresso, altre che fuoriescono, e nel frattempo molte altre viaggiano al di fuori del Palazzo della Farnesina a Roma, andando ad arricchire mostre negli Istituti Italiani di Cultura sparsi per il mondo e rassegne allestite in importanti istituzioni internazionali.

UNA COLLEZIONE DINAMICA

Una tale dinamicità è resa possibile dalla formula del comodato d’uso gratuito, che permette di sviluppare costantemente la Collezione attraverso l’acquisizione di opere dei grandi maestri dell’arte moderna e contemporanea italiana del XX e XXI secolo: da Arturo Martini a Mario Sironi, da Giò Pomodoro a Jannis Kounellis, fino alle leve più giovani.
In occasione dei vent’anni dalla costituzione della Collezione Farnesina e in concomitanza con la sessione di apertura della XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici d’Italia, alla presenza del Presidente della Repubblica, il 24 luglio 2019 sono state presentate le acquisizioni di venti opere, realizzate da autori ormai considerati classici del Novecento italiano (fra cui Franco Angeli, Alberto Burri, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Marino Marini, Mimmo Paladino, Pino Pascali) e da artisti delle generazioni successive, impegnati a studiare in particolare i rapporti tra estetica ed elettronica. È il caso della “scultura di dati” di Oriana Persico e Salvatore Iaconesi, delle sperimentazioni tra arte e scienza di Luca Pozzi, della video-esperienza immersiva di Carola Bonfili.
Una tornata ancora più recente di acquisizioni ha visto l’ingresso in collezione di diciotto opere di noti artisti come Gastone Novelli, Ettore Colla, Mattia Moreni, Paolo Scheggi, Bepi Romagnoni, Nanda Vigo e Remo Brindisi; quanto alle leve più giovani, al Palazzo della Farnesina sono entrate le opere di Sabrina Mezzaqui e Cuoghi Corsello, nonché opere di grafica della talentuosa illustratrice Olimpia Zagnoli, del pittore e illustratore Gianluigi Toccafondo e del duo della generazione degli urban artist Sten and Lex.
Il notevole elenco degli artisti lo potrete scorrere nelle due pagine interne della copertina di questo numero speciale di Artribune Magazine, ordinati secondo la data di nascita e con l’indicazione del piano del Palazzo della Farnesina dove sono allestite le loro opere – sempre che, come si diceva, non siano temporaneamente esposte nelle sale di un museo o di un centro culturale. La consistenza della raccolta è notevole: parliamo di quasi 500 opere realizzate da oltre 250 artisti, giunte al Palazzo della Farnesina grazie alla generosità degli stessi artisti, dei loro eredi, ma anche di istituzioni museali, gallerie e fondazioni. A questo patrimonio si aggiungono le opere di proprietà del Ministero, tra cui i mosaici di Luigi Montanarini, Toti Scialoja e Sandro Chia e le sculture di Pietro Consagra, Osvaldo Calò, Arnaldo Pomodoro e Pietro Cascella.

Le mostre all'estero della Collezione Farnesina

Le mostre all’estero della Collezione Farnesina

DALL’ITALIA AL MONDO E VICEVERSA

La Collezione vive lungo un doppio binario spaziale, rispecchiando fedelmente le attività del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: da un lato, la “casa madre” del Ministero stesso e dunque della Collezione è saldamente individuata nel Palazzo della Farnesina, inteso come luogo deputato a promuovere la salvaguardia dell’interesse nazionale, da cui si irradia l’attività diplomatica; ma anche come edificio fisico dal grande valore architettonico – non è un caso che Maurizio Calvesi, primo curatore scientifico della collezione, abbia curato insieme all’architetto Paolo Portoghesi il catalogo Artisti Italiani del XX secolo alla Farnesina.
Dall’altro lato, è insita nella dicitura stessa del Ministero la sua missione: si parla infatti di “Affari Esteri e Cooperazione Internazionale”, il che significa mettere sempre in rapporto la propria visione, i propri interessi, la propria identità con quelli altrui, in un’ottica globale e cooperativa che impone anche alla politica di saper dialogare fra interlocutori profondamente diversi. Qui risiede dunque la seconda direttrice spaziale che viene percorsa in entrambi i suoi sensi: innanzitutto verso il Palazzo e la Collezione che esso custodisce, in maniera tale che sia visibile alle delegazioni straniere in visita nel nostro Paese, e naturalmente ai cittadini italiani in occasione delle giornate “a porte aperte”, a testimonianza della “vitalità e freschezza di una tradizione dell’arte che in Italia è ben lontana dall’essersi esaurita con le glorie del passato, ma ha saputo straordinariamente rinnovarsi”, come scrisse Maurizio Calvesi. Allo stesso tempo, questa seconda direttrice è letteralmente orientata verso il mondo, grazie alla capillare rete degli Istituti Italiani di Cultura e alle tante occasioni di esposizione di alcune delle opere della Collezione Farnesina in mostre di caratura internazionale, di cui vi raccontiamo nelle pagine finali di questo numero speciale, con le mappe punteggiate dalle tante occasioni espositive che hanno visto protagonista la Collezione. E alla fruizione “fisica” delle opere si affiancherà presto quella virtuale: ha infatti preso avvio il progetto di digitalizzazione delle opere esposte al primo e al secondo piano del Palazzo della Farnesina, da pubblicare sul portale Google Arts&Culture.

NON SOLTANTO MOSTRE

All’intensa attività espositiva, temporaneamente rallentata a causa della pandemia di COVID-19, si è da sempre affiancata una proattività editoriale e ludica.
Sul primo fronte, è da segnalare la lavorazione del catalogo delle opere esposte al secondo piano del Palazzo della Farnesina, che racchiude, in maggior numero, lavori di artisti degli Anni Ottanta e Novanta. Ciò a complemento del catalogo delle opere del primo piano e per venire incontro al desiderio più volte manifestato dai visitatori della Collezione. Senza dimenticare la collana I Quaderni della Collezione Farnesina, serie di pubblicazioni scientifiche sull’arte contemporanea avviata nel 2019 e a cadenza annuale, il cui secondo numero ha per tema l’arte e le nuove tecnologie, con una appendice che censisce gli artisti italiani operanti all’estero che lavorano in quello specifico ambito disciplinare.
Sul fronte ludico, con Lucca Crea è stata messa a bando la realizzazione di un gioco da tavolo sulla Collezione Farnesina nell’ambito del concorso Gioco inedito dell’anno di Lucca Comics and Games, la celeberrima fiera internazionale dedicata alla cultura pop, considerata la più importante rassegna italiana del settore e tra le maggiori al mondo. Il tema verterà sull’arte contemporanea in Collezione. A maggio 2021 verrà annunciato il vincitore durante il Salone del Libro di Torino e nell’ottobre del 2021 sarà lanciato il gioco nell’ambito di Lucca Comics and Games. Come se non bastasse, è stato realizzato per i più piccoli il progetto Album d’artista, un album digitale che si compone di una selezione di opere in Collezione e della loro versione grafica in bianco e nero, nel classico formato del colouring book. L’album sarà disponibile sul sito della Collezione per essere scaricato gratuitamente.

– Marco Enrico Giacomelli

Alberto Bevilacqua, Controsoffitto, Palazzo della Farnesina, Roma

Alberto Bevilacqua, Controsoffitto, Palazzo della Farnesina, Roma

PAROLA A LORENZO ANGELONI

Trasmettere ai visitatori e al pubblico l’immagine di un’Italia contemporanea, all’avanguardia nel mondo dell’arte, è stato lo scopo dei progetti, nati già negli Anni Sessanta, volti ad arricchire di opere d’arte il Palazzo della Farnesina. Nel 1999, tre decenni dopo, la creazione della Collezione Farnesina ha inteso riprendere questo filo conduttore: soggetto attivo nel panorama dell’arte contemporanea italiana e strumento innovativo di proiezione dell’Italia nel mondo.
La Collezione Farnesina accoglie oggi quasi cinquecento opere. Una realtà in costante dialogo con artisti di alto profilo, istituzioni museali, gallerie, collezionisti, che si inserisce perfettamente nel quadro dell’azione di promozione integrata dell’Italia. Un’azione strategica, sviluppata all’estero dalla nostra rete di oltre trecento fra Ambasciate, Rappresentanze Permanenti, Consolati e Istituti Italiani di Cultura, che valorizza ogni giorno agli occhi del pubblico internazionale l’eccellenza italiana in tutti i campi: arti visive, cinema, spettacolo dal vivo, letteratura, ma anche design, alta cucina, ricerca scientifica.
Nell’ampio panorama di iniziative proposte dal Ministero degli Esteri durante questo difficile 2020, la Collezione Farnesina ha avuto un ruolo di primo piano. Da un lato, abbiamo lavorato per ampliarla con acquisizioni di opere di grandi maestri del secondo Novecento e di esponenti delle correnti contemporanee più recenti. Dall’altro, abbiamo voluto avvicinarci a chi è più lontano, portando la Collezione online e promuovendola con nuove iniziative editoriali, ludiche e di comunicazione, come questa felice collaborazione con Artribune.
È con questo spirito di apertura e condivisione con i cittadini che ci impegniamo ogni giorno a rafforzare il dialogo con le istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, e fare, anche con la Collezione Farnesina, la nostra parte per promuovere l’Italia nel mondo in modo sempre più incisivo.

Lorenzo Angeloni
Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

PAROLA A ELISABETTA BELLONI

L’Italia si distingue nel mondo per la sua tradizione artistica, che ha avuto un’influenza senza pari sullo sviluppo della cultura occidentale. Se è vero che questo prestigio è il frutto del ruolo da protagonista del nostro Paese nella storia dell’arte antica, rinascimentale e barocca, è altrettanto vero che l’Italia resta ancora oggi fucina di una creatività artistica eccezionale, capace di travalicare i confini nazionali.
La Collezione Farnesina nasce nel 1999 proprio con l’intento di promuovere nel mondo l’arte italiana di oggi, i suoi protagonisti, il loro talento, facendosi non solo prestigiosa raccolta della storia dell’arte contemporanea, ma anche vetrina delle sue espressioni più significative, a cavallo tra arte, scienza e sperimentazione.
Scopo ultimo della Collezione Farnesina è fare dell’arte contemporanea italiana uno strumento vitale di diplomazia culturale. Una diplomazia composta dai numerosi progetti che si irradiano dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale verso la rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, che ne cura la promozione in tutti i continenti.
All’estero, il pubblico internazionale ha modo di ammirare le opere della Collezione Farnesina, esposte negli Istituti Italiani di Cultura, ma anche presso le più accreditate sedi museali di tutto il mondo. La stessa opportunità di interagire con l’arte contemporanea si realizza nel Palazzo della Farnesina, attraverso le numerose occasioni di visita delle delegazioni straniere e delle aperture periodiche a beneficio del pubblico italiano.
Questo numero speciale di Artribune, primo elemento di una collaborazione che trova spazio anche sui nuovi media con contenuti digitali dedicati, si propone di raccontare al grande pubblico cos’è la Collezione Farnesina oggi e quale percorso ha scelto di intraprendere. Nel tentativo di restituire la complessità della nostra cultura, lavoriamo ogni giorno perché la Collezione diventi casa non solo dei grandi maestri del Novecento, ma anche dei più dinamici e significativi linguaggi contemporanei. Ciò nella convinzione che l’arte contemporanea sia uno strumento eccezionale per raccontare al pubblico internazionale l’Italia di oggi: un Paese vivace, plurale, ricco di voci diverse, proiettato verso il futuro.

Elisabetta Belloni
Segretario Generale Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Palazzo della Farnesina, Roma

Palazzo della Farnesina, Roma

PAROLA A UMBERTO VATTANI

All’inizio del 1999 i primi capolavori del Novecento invasero i monumentali atri e saloni del Ministero degli Esteri. L’arrivo delle opere, di notevoli dimensioni, creò sorpresa e stupore. Costrinse i diplomatici a rendersi conto che avrebbero dovuto condividere il loro palazzo con degli sconosciuti.
L’arte andava alla Farnesina, non il contrario. Le tele di Burri, Novelli, Dorazio coprirono le pareti; le sculture di Consagra, Paladino e Pistoletto occuparono posizioni strategiche. Al soffitto dell’atrio d’onore apparve il neon di Lucio Fontana. Sullo scalone presero posto le opere di Depero, Marino e Basaldella. “Ci hanno rubato lo spazio”, si lasciò sfuggire un ambasciatore, costretto a modificare il suo percorso attraverso gli androni.
Era nato il primo nucleo della Collezione Farnesina. Alle opere da me selezionate se ne aggiunsero altre individuate con l’aiuto di Maurizio Calvesi. Furono momenti eroici: volevamo una collezione che desse un’immagine viva del Paese. Siamo stati dei precursori: il Maxxi e altri templi dell’arte contemporanea avrebbero visto la luce anni dopo.
La Collezione si apriva al mondo perché alla Farnesina passano i rappresentanti di tutte le nazioni. I ministri degli esteri si fermavano sorpresi, oppure chiedevano di visitare l’intero piano, come il Segretario di Stato americano Madeleine Albright. Il francese Hubert Vedrine volle imitarci al Quai d’Orsay. L’iniziativa avvenne a costo zero. Nessuna opera fu acquistata ma lasciata in comodato gratuito. Gli artisti sanno che le loro opere sono destinate a far parte di una narrativa in divenire. Questa formula ci ha portato fortuna: la Collezione non è un accumulo statico, ma una creazione continua.
Oggi alla Farnesina sono esposte oltre 500 opere che raccontano il Paese attraverso i protagonisti delle sue espressioni artistiche. Sono visibili nelle sale di rappresentanza, negli spazi aperti, nei sette piani sui quali si sviluppa l’edificio: il Palazzo offre un vero spettacolo della nuova arte italiana. Il pubblico può visitarlo tutto l’anno. Il concetto di un percorso è sempre lì, evidenziato da un floor plan.
Dopo pochi mesi apparve il primo catalogo. Avevo chiesto a Paolo Portoghesi di raccontare la storia del palazzo, a Maurizio Calvesi di illustrare l’arte del Novecento.
In questi primi ventuno anni della sua vita, si sono moltiplicati i saggi e i documentari sulla raccolta, ma anche le mostre all’estero: come è stato più volte rilevato, la Collezione Farnesina è diventata la più attraente ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo.

Umberto Vattani
Presidente VIU Venice International University

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #57 – Speciale Farnesina

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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