Arte e musica. Intervista a Emma Ruth Rundle

Il tredicesimo appuntamento con la rubrica dell’artista Samantha Stella presenta il ritratto della cantautrice e chitarrista statunitense Emma Ruth Rundle

Emma Ruth Rundle (Los Angeles, 1983) è una cantautrice, chitarrista e artista visiva statunitense. Fin da piccola vicina alla musica folk, nonostante un’infanzia difficile, è stata introdotta dalla madre allo studio di uno strumento musicale, dapprima l’arpa celtica, poi la chitarra, e ha lavorato per molti anni nel leggendario store losangelino di musica McCabe’s. Dopo alcuni album ed EP tra il 2008 e il 2011 con la band psych-folk Nocturnes, Emma ha iniziato nel 2010 la sua collaborazione con la band post metal statunitense Red Sparowes (nata da membri di importanti band come Isis e Neurosis) sotto la label losangelina Sargent House. Nel 2011 si è autoprodotta un album poi ristampato nel 2014 e ha formato il trio post-rock/psych-metal Marriages. Il suo album di debutto solista ufficiale, Some Heavy Ocean, considerato dalla critica come un incontro tra Mazzy Star e Swans, nel 2014 ha segnato l’inizio della collaborazione con la label Sargent House, fondata da Cathy Pellow, manager di altre artiste dark metal folk di calibro internazionale come Chelsea Wolfe e Lingua Ignota, e definita da Emma come “la mia famiglia”, ed è stato prodotto nello studio della label al termine di un periodo di residenza. Nel 2017 uno split EP con la band Jaye Jayle (Emma è stata sposata con il fondatore Evan Patterson), di cui alcuni membri hanno preso parte al suo successivo album solista, insieme a Dylan Nadon della band Wovenhand guidata da David Eugene Edwards.
Nel 2019 il celebre Roadburn Festival in Olanda l’ha annunciata come uno dei due curatori dell’edizione 2020, poi annullata a causa della pandemia. Sempre nel 2020 un album in collaborazione con la band sludge metal americana Thou per la celebre etichetta Sacred Bones. Risale al 2021 il brano realizzato insieme a Chelsea Wolfe, che unisce due tra le più rappresentative musiciste del panorama dark folk internazionale in un “vortice di suono doloroso”, come lo descrive la stessa Emma.  Sempre nel 2021, dopo una settimana in un ospedale per malattie mentali per riabilitarsi dai problemi con alcool e droga ‒ che Emma ha rivelato avere sin dalla giovane età di 12 anni ‒, la pubblicazione del suo quinto album solista, scuro, intimo ed evocativo, intitolato Engine of Hell, lanciato da tre video musicali concepiti e girati dalla stessa Emma.

Emma Ruth Rundle. Photo Emma Wondra

Emma Ruth Rundle. Photo Emma Wondra

INTERVISTA A EMMA RUTH RUNDLE

La tua definizione di arte.
L’arte è il prodotto dell’artista che cerca di descrivere il mondo e tutto ciò che esiste dentro e fuori di esso, con qualsiasi mezzo a sua disposizione, parole, suoni, pigmenti, movimenti, materiali ecc.

La tua definizione di musica.
La musica è l’arte di generare o manipolare le onde sonore nel tempo.

Ti definisci una “artista”?
Sì, certamente! Mi considero un’artista con una specializzazione in musica.

L’opera di arte visiva che più ami.
È davvero difficile da dire ‒ non ho mai pensato di avere un’opera di arte visiva preferita. In questo momento c’è un dipinto che amo molto, perché lo uso nella mia terapia di guarigione dal trauma… Una e il leone di William Scott Bell (1860, National Gallery Scotland, N.d.R.) ‒questa è un’immagine che rappresenta la forza e la protezione dell’innocente. Al momento è la mia opera preferita.

La canzone che più ami.
John CageIn A Landscape.

I tuoi recenti progetti.
Ho appena pubblicato un nuovo album, Engine of Hell, insieme a tre video musicali che ho scritto e diretto. Sto lavorando a nuove opere di arte visiva che usciranno insieme a Electric Guitar 2 ‒ Dowsing Voice e saranno esposte alla galleria Lethal Amounts a Los Angeles nel maggio 2022.

Un ricordo della tua vita.
Recentemente ho accettato di vivere con un cane a tre zampe, che ho chiamato Red. Le avevano sparato in Texas ed è stata trovata randagia lì. Quando è venuta a vivere con me aveva paura ma aveva degli occhi arancioni così grandi che dicevano “Voglio fidarmi di te, umana!“. Ogni giorno usciamo insieme per un’avventura. È guarita bene e la guardo correre in giro, imparando cose da cani e amando la vita. Corre molto velocemente e salta sugli alberi caduti e sulle pozzanghere. Oggi finalmente ha preso in bocca una palla. Stare con Red e vederla crescere mi dà gioia. Che resilienza ha. Tutti possiamo imparare da lei. I miei ricordi del cane a tre zampe che corre veloce sono ciò che vorrei condividere! Eccola che corre!

Samantha Stella

www.emmaruthrundle.com

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Samantha Stella

Samantha Stella

Samantha Stella, nata a Genova, vive a Milano. Artista visiva, performer, set & costume designer, regista, musicista, cantante. Sviluppa principalmente progetti focalizzati sul corpo e pratiche di discipline live utilizzando differenti linguaggi, installazioni con elementi strutturali e corporei, fotografia, video,…

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