Arte in eredità ad un museo. Va al MASI di Lugano la donazione Giancarlo e Danna Olgiati

La donazione al museo elvetico di 76 opere d’arte contemporanea da parte della coppia di collezionisti svizzeri, Giancarlo e Danna Olgiati, si aggiunge al deposito a lungo termine iniziato nel 2012.

Nel 2012 i coniugi Giancarlo e Danna Olgiati – due fra i collezionisti più noti di tutta la Svizzera – hanno dato in deposito un vasto corpus di opere al LAC, il nuovo museo di Lugano che ha aperto i battenti nel 2015 ed ospita nel nuovo edificio di tre piani il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASILugano), nato dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della Città di Lugano.

LA COLLEZIONE

Xanti Schawinsky Sechs Puppenköpfe 1929 foto vintage

Xanti Schawinsky
Sechs Puppenköpfe
1929
foto vintage

La collezione dei coniugi Olgiati è ospitata all’interno di Spazio -1, nei sotterranei adiacenti al centro culturale LAC. Una collezione importante, cresciuta nel tempo grazie a un accordo con la Città di Lugano per il deposito a lungo termine di oltre 200 opere. E che è ancora destinata a crescere. Il Consiglio di Fondazione del Museo d’arte della Svizzera italiana ha, infatti, recentemente annunciato la donazione di 76 opere d’arte da parte di Giancarlo e Danna Olgiati, articolata in quattro nuclei distinti: Artisti Internazionali con 8 opere di Christian Boltanski, Liu Ding, Shannon Ebner, Karl Haendel; Artisti svizzeri con 28 opere di Adriana Beretta, Martin Disler, Edmondo Dobrzansky, Urs Lüthi, Flavio Paolucci, Luciano Rigolini, Loredana Sperini; Artisti italiani con 28 opere di Stefano Arienti, Francesco Barocco, Riccardo Beretta, Vincenzo Cabiati, Pierpaolo Campanini, Gianni Caravaggio, Roberto Ciaccio, Chiara Dynys, Daniela De Lorenzo, Francesco Gennari, Amedeo Martegani, Perino & Vele; Fotografia “Bauhaus” con 12 opere di Lux Feininger, Franco Grignani, Xanti Schawinsky, Luigi Veronesi.

LE DONAZIONI AL MUSEO

C. Boltanski, Zeyt, 2001

C. Boltanski, Zeyt, 2001

La donazione va, così, a rafforzare il nucleo originario di opere che spaziano dal Futurismo a oggi, con un focus sui Nouveaux Réalistes e sull’Arte Povera, donato dalla coppia di collezionisti, e si aggiunge ad altre prestigiose donazioni di privati come la collezione Lenggenhager-Tschannen e la collezione Panza di Biumo, una delle più prestigiose raccolte di arte post-minimal e concettuale di tutta la Svizzera. Un colpo importante per il museo elvetico in un momento molto particolare caratterizzato dall’avvicendamento tra Marco Franciolli e Tobia Bezzola alla guida del MASI avvenuto il primo gennaio 2018. Un gesto significativo che riconferma il rapporto di vicinanza tra la coppia di collezionisti e il Museo che ci tiene, però, a ricordare il lungo rapporto di collaborazione avuto con Franciolli. “Ricordiamo oggi, non senza emozione, gli incontri e le lunghe conversazioni avute per tanti anni fra noi e Marco Franciolli”, ha sottolineato la coppia in una nota, “su singole o gruppi di opere perché mossi dalla condivisione di una comune linea di contenuti e di gusto”. Proprio Franciolli ha selezionato le 76 opere entrate nella collezione del Masi che saranno al centro di una mostra intitolata Noi e il Masi, in programma dal 22 aprile al 29 luglio 2018. Mentre, la prossima apertura dello Spazio -1 è prevista dal 18 marzo al 27 maggio 2018 ed ospiterà un allestimento di circa cento opere che spaziano dagli anni Cinquanta del Novecento al presente.

   Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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