Ecco le immagini dell’inaugurazione del MUDEC di Milano. Dopo 12 anni di lavori, apre il nuovo Museo delle Culture griffato Chipperfield

Il MUDEC apre alla città, anche se la sua facciata, e le lunghe vetrate plurime d’ingresso, sono volte a ritroso, celate dalla stecca dell’Ex Ansaldo, a una dozzina di metri da via Tortona. Sebbene il Museo delle Culture appaia dunque, a prima vista, racchiuso dal tessuto urbano circostante, bastano alcuni passi per scoprire un nuovo […]

Il MUDEC apre alla città, anche se la sua facciata, e le lunghe vetrate plurime d’ingresso, sono volte a ritroso, celate dalla stecca dell’Ex Ansaldo, a una dozzina di metri da via Tortona. Sebbene il Museo delle Culture appaia dunque, a prima vista, racchiuso dal tessuto urbano circostante, bastano alcuni passi per scoprire un nuovo spazio espositivo che, nonostante le polemiche, oggi appare come uno dei Musei più dotati, movimentati e ricercati della città. Le doti che rivela non sono solamente un buon ordine volumetrico nella hall d’ingresso, uno spazio centrale (agorà) importante, concepito come una grandiosa presa di luce dalle sembianze organiche, oppure una scalinata d’accesso ieratica. Al di là della capacità dei singoli spazi, ci sono anche una proposta allestitiva interattiva, ritmica, talvolta spiazzante e scenografica.
All’interno, infatti, si sviluppano diversi spazi che offrono molte possibilità di sviluppare proposte culturali e servizi, distribuiti su 17mila mq: sale della collezione museale e delle esposizioni temporanee, auditorium, bistrot, design store; caffetteria, concept store, ristorante, biblioteca; aule didattiche, spazio junior, academy24 e parcheggio.
Il MUDEC ha come obiettivo un fine in itinere: diventare riferimento per la testimonianza, la ricerca e la divulgazione della creatività e dell’arte proveniente da tutti i continenti. Ma soprattutto dovrà ospitare le Raccolte Etnografiche del Comune di Milano, con oltre 7mila opere d’arte, tessuti, strumenti provenienti da tutti i continenti e databili dal 1.500 a.C. fino ai primi anni del Novecento; una collezione che sarà già visibile in autunno, con un percorso museale allestito nella sale espositive del Museo, grazie ad una selezione delle Raccolte medesime. Attualmente, 24 ORE Cultura ha affiancato il Comune di Milano nell’ambizioso progetto di apertura del MUDEC, proponendo una programmazione condivisa, grazie ad una governance in partnership tra pubblico e privato. Il Comune ricopre la direzione scientifica del patrimonio, la sua valorizzazione e il coordinamento dell’attività del Forum Città Mondo, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore risulta responsabile della programmazione e della realizzazione delle mostre temporanee che indagheranno le culture del mondo e della gestione dei diversi servizi che la natura polifunzionale del MUDEC richiede.

Inaugurazione MUDEC, Milano 01

A partire da domani, il pubblico potrà visitare due mostre, attraversabili passando al di sotto di due fra le enormi quattro entrate che fungono da valvola d’accesso alla corolla centrale, la cosiddetta agorà. Si consiglia, innanzitutto, l’oscuro, teatrale, ricchissimo percorso dal titolo Africa. La terra degli spiriti. Una mostra sull’arte africana dal Medioevo a oggi. Duecento pezzi che comparano, sebbene non esplicitamente, alcuni capolavori celebri alla cultura occidentale e opere della tradizione culturale e religiosa del continente africano, spiegandone la simbologia e l’importanza nella vita quotidiana delle popolazione dell’Africa nera. Se, infatti, la storia dell’arte occidentale dialoga principalmente con i concetti filosofici di rappresentazione ed estetica, per l’artista africano l’opera tende invece a identificarsi con il soggetto stesso della rappresentazione, a prescindere dalla qualità formale dell’oggetto. Sculture, maschere e bassorilievi esposti, fra moquette nere, teche retroilluminate e allestimenti di rilievo, vengono poi riletto all’interno della cultura africana della vita, della morte, del rispetto per gli antenati e della divinazione; spiegando come attraverso i manufatti artistici si interroghino gli spiriti della terra e del vento e si cerchino di placare gli ineffabili demoni che minacciano la vita degli uomini e degli animali.
Come all’interno di uno stesso circolo tematico, la seconda mostra che prende il titolo di Mondi a Milano. Culture ed esposizioni dal 1874 al 1940. Un itinerario che riecheggia, storicamente ed etnograficamente, le origini di Expo2015, illustrando e analizzando le arti industriali nella seconda metà dell’Ottocento, concepite alla stregua delle Esposizioni Universali, fino alla loro riformulazione nelle Biennali e Triennali degli anni Venti e Trenta del Novecento. Un percorso vòlto a rimarcare il legame che corre tra il patrimonio del museo e la storia delle grandi Esposizioni internazionali del passato, ma intende altresì accompagnare il pubblico alla scoperta del gusto collezionistico che è stato il secondo asse portante del patrimonio museale civico in tema di Raccolte Etnografiche.

– Ginevra Bria

MUDEC – Museo delle culture
Milano – via Tortona 56
www.mudec.it

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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