Un itinerario tra Savona e Albenga nel segno dell’arte

Da Savona ad Alassio, un itinerario pieno di sorprese per gli appassionati d’arte, che nella città della Riviera di Ponente possono visitare siti archeologici, un’imponente fortezza, chiese adornate da magnifiche opere d’arte. E musei insoliti

Savona diede i natali a due pontefici, entrambi appartenenti alla casata Della Rovere, e a un amato Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. La memoria dei primi si rintraccia in alcuni edifici religiosi costruiti o decorati per volere dell’importante famiglia, quella di Pertini è tramandata dal museo che ha accolto la sua collezione di opere d’arte novecentesche.
La città del Ponente Ligure è inoltre tappa irrinunciabile per chi ama la ceramica, che qui e nella vicina Albissola veniva prodotta con esiti altissimi. Spingendosi verso Alassio si incontrano cittadine che conservano tracce dei secoli medievali e che nel Novecento sono state polo di attrazione per artisti sia italiani sia provenienti dal Nord Europa e che hanno lasciato nel territorio il loro ricordo.

Marta Santacatterina

FORTEZZA DEL PRIAMÀR

La rocca del Priamàr si innalza su un insediamento di epoca protostorica che, grazie alla sua posizione ben difendibile, nell’alto Medioevo divenne sede del centro religioso. Nel XII secolo vi sorsero due castelli: quello di Santa Maria sul punto più alto e di San Giorgio a chiudere il bacino del porto. Dopo l’occupazione genovese del 1528 gli edifici furono demoliti e si iniziò la costruzione della fortezza su progetto di Giovanni Maria Olgiati. Oggi vi si accede principalmente dal ponte di San Giorgio (1774-75) e un passaggio voltato conduce alla piazza d’Armi della Cittadella, sito su cui si trovavano l’antica cattedrale e il palazzo vescovile. Sul vasto spazio si affaccia il palazzo della Sibilla, adibito a mostre e progetti temporanei, e grazie a un ponte che attraversa un fossato si raggiunge la Piazza d’Armi del Maschio, vero cuore del Priamàr. Il suo aspetto si deve agli interventi del 1757-59, a eccezione della loggia del Castello Nuovo, con le sue undici arcate in stile gotico, che risale al 1417 e che inglobò strutture del XII secolo. Su un altro lato della piazza sta il Palazzo del Commissario (1757): in una delle sue celle fu imprigionato Giuseppe Mazzini tra il 1830 e il 1831 e il locale è stato riallestito per evocare il fatto storico. Raggiunto il torrione dell’Angelo, si prosegue fino ad arrivare al punto più alto, il torrione del Cavallo, da cui si apre una panoramica su Savona e sul porto. La parte sud-ovest della fortezza comprende strutture e opere difensive, dalla polveriera ad altri bastioni; qui gli scavi archeologici hanno rivelato varie fasi costruttive, tra cui dieci oratori appartenenti a confraternite cittadine, i cui affreschi sono stati strappati e ora si conservano al museo archeologico e alla pinacoteca civica.

https://www.comune.savona.it/it/cultura,-turismo-e-tempo-libero/priamar.html

Complesso monumentale del Priamàr, Savona. . Courtesy Comune di Savona

Complesso monumentale del Priamàr, Savona. Courtesy Comune di Savona

CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO DI SAVONA

Inaugurato nel 1990, è stato allestito sulla base del progetto dell’architetto Guido Canali e custodisce i risultati delle ricerche archeologiche condotte dall’Istituto di Studi Liguri.
Al piano terra si trovano esposti i reperti più antichi dall’età protostorica al periodo tardo-antico e alto-medievale, con un focus su una necropoli bizantina di cui sono state ricostruite le sepolture con i relativi corredi, e una sezione sull’antica cattedrale di Savona (VII-XVI sec. d.C., chiusa al culto nel 1543 e poi distrutta nel 1595): all’edificio sacro appartiene un prezioso pluteo marmoreo del IX secolo. Il primo piano è invece dedicato alla storia della città, con un filo conduttore costituito dalle ceramiche, da quelle d’importazione alle produzioni locali che, a partire dalla fine del XII secolo, consentirono a Savona di porsi come leader in questo ambito manifatturiero. Vi sono inoltre sezioni dedicate al complesso conventuale di San Domenico e ai dieci oratori delle Confraternite che, fino al 1542, si distribuivano sul Priamàr.

http://www.museoarcheosavona.it/museo

Lo scavo al Civico Museo Archeologico di Savona. Courtesy Istituto di Studi Liguri

Lo scavo al Civico Museo Archeologico di Savona. Courtesy Istituto di Studi Liguri

COLLEZIONE D’ARTE SANDRO PERTINI

Inaugurato nel 1991, il Museo d’Arte Sandro Pertini raccoglie la collezione che l’ex Presidente della Repubblica volle donare alla città di Savona e che comprende un centinaio di opere tra dipinti e sculture di artisti del Novecento quali, ad esempio, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Joan Miró, Giorgio Morandi, Gio’ Pomodoro, Mario Sironi, Emilio Vedova.
Nell’ampio ambiente con volte a crociera al secondo piano del palazzo della Loggia del Priàmar si trova inoltre allestita una seconda donazione, quella costituita dalle opere di Renata Cuneo, artista e ceramista nata a Savona nel 1903. Concentrato sulla figura umana che viene interpretata sia in chiave religiosa sia profana, il lavoro di Renata Cuneo si è espresso mediante diversi materiali, dalla ceramica al bronzo fino alla terracotta.
Le due raccolte sono state di recente riordinate in sezioni contigue ma distinte: la raccolta Pertini si può ammirare nella navata verso la città, la raccolta Cuneo in quella verso la Piazza d’Armi della fortezza.

http://musa.savona.it/museo-sandro-pertini-e-renata-cuneo/

Veduta di una sala della Collezione d’Arte Sandro Pertini, Savona. Courtesy Comune di Savona

Veduta di una sala della Collezione d’Arte Sandro Pertini, Savona. Courtesy Comune di Savona

COMPLESSO MUSEALE DELLA CATTEDRALE

L’alta concentrazione di emergenze storico-artistiche che si affacciano sulla piazza del Vescovado ha portato alla creazione di un complesso museale la cui visita può prendere il via dalla Cattedrale di Nostra Signora Assunta. La chiesa sostituì la precedente sede vescovile di Santa Maria di Castello sul Priàmar e fu costruita tra 1589 e 1605, ma completata nell’Ottocento, periodo a cui risalgono la facciata di Guglielmo Calderini, il transetto, la cupola e varie decorazioni. Vi si conservano una Madonna in trono del XVI secolo attribuita al Maestro della Visitazione di Wiesbaden, un elegante pulpito rinascimentale in marmo e altre opere provenienti dalla primitiva cattedrale, come il bassorilievo in lavagna dorata con l’Assunta (XIV secolo). Ma tra i capolavori da non perdere vi è il coro ligneo voluto dal papa Giulio II Della Rovere e realizzato con maestria dai Lombardi De Fornari, De Rocchi e Pantaleoni entro il 1521. Gli stalli e il leggio sono arricchiti da intarsi in legno raffiguranti animali, decorazioni geometriche, strumenti musicali e astrologici, oltre a raffinate figure di santi, apostoli, padri della Chiesa, e dei due papi savonesi Sisto IV e Giulio II. Nel bel chiostro della seconda metà del Quattrocento – apparteneva a un precedente convento – sono state collocate le statue dei santi della chiesa di Santa Maria di Castello.

https://cattedralesavona.it/

Interno della Cattedrale di Nostra Signora Assunta di Savona. Photo Wknight94 talk CC BY SA 3.0 via Wikimedia

Interno della Cattedrale di Nostra Signora Assunta di Savona. Photo Wknight94 talk CC BY SA 3.0 via Wikimedia

CAPPELLA SISTINA DI SAVONA

Fu il papa di origine savonese Sisto IV a voler trasformare una preesistente sala capitolare in una splendida cappella funeraria destinata a ospitare le spoglie dei genitori, Leonardo Della Rovere e Luchina Monteleone, che vennero raccolte in un sarcofago con sovrastante rilievo, entrambi scolpiti da Giovanni e Michele d’Aria nel 1483 su modelli romani. Degli affreschi quattrocenteschi, opera del pittore alessandrino Giovanni Mazone, rimangono poche tracce, mentre l’aspetto attuale della cappella si deve in gran parte alla ristrutturazione voluta dal doge genovese Francesco Maria Della Rovere che la fece decorare con stucchi policromi in stile rococò, affidandone gli affreschi a Paolo Gerolamo Brusco (alzando gli occhi verso la volta, si può osservare un pregevole ovale con il Mistero della Redenzione).
Gli appassionati di strumenti musicali non potranno non soffermarsi sulla tribuna d’organo con lo strumento commissionato nel 1764 a Filippo e Felice Piccaluga e di recente restaurato: la cassa è magnifica, soprattutto quando le portelle sono spalancate lasciando a vista le canne dell’organo. Un forte richiamo alla musica si ritrova anche nel parapetto, i cui stucchi riproducono altri strumenti musicali.

https://cattedralesavona.it/cappella-sistina-di-savona/

Savona, Cappella Sistina

Savona, Cappella Sistina

PALAZZO GAVOTTI PINACOTECA

Il palazzo che ospita la Pinacoteca Civica di Savona è un edificio di pregio costruito tra 1570 e 1580: fu anche sede del Comune tra 1861 e 1934 e in quell’epoca subì notevoli rimaneggiamenti, come la costruzione di una nuova facciata. All’interno si conservano affreschi ottocenteschi di Paolo Gerolamo Bruschi, mentre la collezione d’arte – la Pinacoteca è stata aperta a Palazzo Gavotti nel 2003 – comprende le opere incamerate dal Comune dopo la soppressione degli ordini religiosi in età napoleonica. Tra le opere più antiche da ammirare vi è un Cristo in croce tra le Marie e San Giovanni di Donato de’ Bardi (XV secolo), nonché le tavole di Taddeo di Bartolo (XIV secolo) e Vincenzo Foppa (1489). Non mancano espressioni del linguaggio seicentesco genovese e dipinti di maestri savonesi (ad esempio di Bartolomeo Guidobono). In Pinacoteca è esposta inoltre la collezione di maestri del Novecento – Giuseppe Capogrossi, Massimo Campigli, Lucio Fontana, Pablo Picasso… – di proprietà della fondazione della Cassa di Risparmio e di quella costituita in memoria del grande gallerista Carlo Cardazzo. Ricca la raccolta di ceramiche storiche che ha trovato posto nel Palazzo del Monte di Pietà, parte integrante del percorso di visita e che comprende un nucleo di preziose maioliche realizzate a Savona tra XVII e XVIII secolo e donate alla città dal principe Arimberto Boncompagni Ludovisi.

http://musa.savona.it/pinacoteca/

Palazzo Gavotti, sede della Pinacoteca Civica di Savona. Photo Sailko CC BY 3.0 via Wikimedia

Palazzo Gavotti, sede della Pinacoteca Civica di Savona. Photo Sailko CC BY 3.0 via Wikimedia

ORATORIO DI NOSTRA SIGNORA DI CASTELLO

Dall’esterno non sembra proprio un edificio religioso, poiché l’oratorio, verso la fine dell’Ottocento, fu inglobato in una serie di edifici civili che si affacciano su piazza Sisto IV, ma superando l’ingresso ci si trova immersi in un ambiente a navata unica decorato con stucchi rococò, mentre alle pareti laterali si addossano degli stalli lignei destinati ai confratelli. L’oratorio infatti è ancora oggi sede della più antica confraternita di Savona, nata nel 1260 e trasferitasi in questa zona, nei pressi della cattedrale da cui prende l’intitolazione, quando gli edifici delle confraternite esistenti sulla collina del Priàmar vennero demoliti.
La struttura architettonica ha subito vari rifacimenti, mentre si conserva intatto un grandioso polittico che si innalza sopra l’altare e che fu dipinto da Vincenzo Foppa e Ludovico Brea nel 1490 per l’antica cattedrale. Nell’oratorio si custodiscono inoltre tre casse processionali che vengono portate a spalla per le vie di Savona durante le celebrazioni del Venerdì Santo: si tratta de Il Cristo morto sulla croce, di scuola romana (metà XVI secolo), La deposizione dalla croce di Filippo Martinengo del 1793 e La pietà di Stefano Murialdo del 1833.

http://www.confraternite.it/confraternita/304

Vincenzo Foppa & Ludovico Brea, Polittico di Nostra Signora di Castello, Oratorio di Nostra Signora di Castello, Savona

Vincenzo Foppa & Ludovico Brea, Polittico di Nostra Signora di Castello, Oratorio di Nostra Signora di Castello, Savona

PALAZZO DELLA ROVERE

Alla fine del Quattrocento Giuliano Della Rovere, già cardinale, si allontanò da Roma e si rifugiò a Savona, zona d’origine del casato, a causa dell’elezione al soglio pontificio del suo avversario Alessandro VI Borgia. Nella città ligure decise di far costruire una dimora consona per una figura cardinalizia importante come la sua, e proveniente dalla Capitale: e diede così incarico a Giuliano da Sangallo di progettare il palazzo oggi conosciuto come Della Rovere. L’architetto vi lavorò dal 1495 al 1497, tuttavia, una volta eletto papa Giuliano Della Rovere con il nome di Giulio II – secondo pontefice della casata dopo Sisto IV –, i lavori furono interrotti e vennero completati solo nel secolo successivo. L’edificio fu quindi trasformato in convento mentre in epoca napoleonica divenne sede della Prefettura; all’interno conserva affreschi di varia datazione, tra cui l’Apoteosi di Napoleone di Paolo Gerolamo Brusco. Al momento non è aperto al pubblico (è in corso una ristrutturazione che lo destinerà probabilmente a Biblioteca Civica), ma si può ammirare la facciata che al piano terra presenta paraste doriche in marmo bianco che spiccano sul paramento della pietra nera. Vale la pena proseguire su via Pia e poi via Quarda Superiore per incontrare altre notevoli architetture: il palazzo Sacco-Multedo del XVIII secolo, case torri medievali come la torre Ghibellina e la torre Aliberti (XII secolo), il palazzo Grassi Ferrero Lamba Doria del XVI secolo.

Palazzo Della Rovere di Savona. Photo Sailko CC BY 3.0 via Wikimedia

Palazzo Della Rovere di Savona. Photo Sailko CC BY 3.0 via Wikimedia

TORRE LEON PANCALDO

A Savona si conservano ancora alcune torri di epoca medievale, tra cui una in particolare è diventata simbolo della città della Riviera di Ponente: si tratta della Torre Leon Pancaldo, detta anche torre della Quarda, e fu costruita nel XIV secolo (viene citata in un documento del 1392) come infrastruttura delle mura urbane in corrispondenza di una porta di accesso alla città dalla zona del porto. Sul fronte verso il mare è arricchita dallo stemma della Repubblica di Genova e dalla Madonna della Misericordia, una scultura realizzata nel 1662 da Filippo Parodi. Venne inoltre dedicata a Leon Pancaldo, un navigatore ed esploratore savonese che fu compagno di Ferdinando Magellano durante il suo primo viaggio di circumnavigazione attorno al mondo del 1519.

https://turismo.savona.it/torre-leon-pancaldo-simbolo-di-savona/

Torre Leon Pancaldo di Savona. Photo Basilico CC BY SA 3.0 via Wikimedia

Torre Leon Pancaldo di Savona. Photo Basilico CC BY SA 3.0 via Wikimedia

SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA MISERICORDIA

Era il 1536 quando al contadino Antonio Botta apparve la Madonna: sul luogo del miracolo fu eretta una cappellina che presto venne trasformata nella grandiosa basilica che si può visitare a pochi chilometri dal centro di Savona. Il progetto della chiesa si deve a Pace Antonio Sormano, mentre la facciata manierista in pietra e marmo, del 1609-11, è opera del ticinese Taddeo Carlone, che scolpì pure le statue che la adornano. Tra le opere d’arte che si conservano all’interno vi sono una pala d’altare di Orazio Borgianni e una del Domenichino, oltre all’altare della Visitazione di Gian Lorenzo Bernini, dotato di una imponente pala marmorea. Attorno alla chiesa sorsero fin dal Cinquecento altri edifici, come il palazzo Azzarie destinato a ospizio per i pellegrini, il palazzetto del Duca di Tursi e una fontana barocca del 1708, scolpita da Giacomo Ponsonelli. Nell’antico ospizio è allestito anche il Museo del Santuario, con ex voto e preziosi paramenti liturgici; curiosa la corona d’oro usata da papa Pio VII per incoronare la statua della Vergine durante il pellegrinaggio del 1815, organizzato a seguito della sua liberazione dalla prigionia napoleonica.

https://www.santuariosavona.eu/

Piazza del Santuario di Nostra Signora della Misericordia di Savona. Photo Antonello Piccone via Wikimedia

Piazza del Santuario di Nostra Signora della Misericordia di Savona. Photo Antonello Piccone via Wikimedia

CASA MUSEO “ASGER JORN” AD ALBISSOLA MARINA

Nella primavera del 1954 giunse ad Albissola Marina Asger Jorn, artista danese dedito alla pittura e alla scultura, nonché scrittore di saggi teorici e tra i fondatori di alcuni gruppi d’avanguardia, da CoBrA a Bauhaus Immaginista fino a Internazionale Situazionista. Sulle alture della cittadina del Savonese Jorn acquistò due antiche case e un terreno e, grazie all’aiuto di Umberto Gambetta, trasformò gli edifici secondo un criterio di creatività libera e spontanea. Oggi la casa museo si configura come una vera opera d’arte ricca di ceramiche colorate, di mosaici che recuperano l’antica tecnica ligure, di installazioni ispirate all’arte popolare e realizzate spesso con scarti di lavorazione del vetro, del marmo, della ceramica o con oggetti recuperati come le conchiglie e i sassi di fiume.
Il giardino è popolato di figure mostruose di chiara origine nordica che si sposano con le tradizioni mediterranee e cristiane (c’è anche un presepio in terracotta). Un trionfo di figure, colori, oggetti carichi di poesia e di capacità di evocare la poliedricità del loro autore.

Inaugurazione Casa Museo Asger Jorn, Albissola Marina

Inaugurazione Casa Museo Asger Jorn, Albissola Marina

LUNGOMARE DEGLI ARTISTI AD ALBISSOLA MARINA

Più di venti artisti per 800 metri di mosaico: sono i numeri del Lungomare degli Artisti di Albissola Marina. La grande opera di arte pubblica venne realizzata nel 1963 (il restauro è del 2000 e ha visto il rifacimento completo dei mosaici pavimentali) e vi hanno partecipato esponenti di spicco dello scenario contemporaneo dell’epoca: da Giuseppe Capogrossi ad Aligi Sassu, da Lucio Fontana a Emanuele Luzzati, solo per citare i più noti. Il Lungomare degli Artisti ha rappresentato il culmine di un glorioso periodo che vide Albissola Marina protagonista dell’arte contemporanea dal momento che, anche grazie alle fornaci per la produzione di opere ceramiche, attirava importanti artisti, collezionisti e galleristi italiani e non solo. Ai venti motivi originari si aggiunsero in seguito i mosaici di Asger Jorn, Giorgio Bonelli, Aurelio Caminati, Edoardo Arroyo e Guy de Rougemont.

http://www.museodiffusoalbisola.it/index.php/sedi/lungomare-degli-artisti

Lucio Fontana, Concetto spaziale, Albissola Marina, Lungomare degli artisti. Photo Gianluca Anselmo, 2012

Lucio Fontana, Concetto spaziale, Albissola Marina, Lungomare degli artisti. Photo Gianluca Anselmo, 2012

MUSEO DELLA CERAMICA “MANLIO TRUCCO” AD ALBISOLA SUPERIORE

A pochi chilometri di distanza dalla costa, Albisola Superiore ha dedicato un museo a Manlio Trucco, artista nato a Genova nel 1884 e trasferitosi nella cittadina savonese dopo vari viaggi internazionali e un soggiorno a Parigi, dove entrò in contatto con giovani artisti quali Amedeo Modigliani, Gino Severini e Max Jacob. L’edificio che ospita l’istituzione culturale è frutto di un progetto dell’architetto Mario Labò (1928) e fu sede dell’atelier di Trucco.
Il museo è stato inaugurato nel 1989 e l’esposizione comprende un nucleo di antiche ceramiche prodotte ad Albisola tra XV e XIX secolo, tra cui maioliche monocrome azzurre, terrecotte decorate a taches noires e ingobbiate gialle, oggetti di uso quotidiano. Tra le opere più recenti si ammirano le ceramiche di Manlio Trucco, alcune sculture di Arturo Martini, un grande pannello in ceramica di Emanuele Luzzati, mentre il piano superiore è dedicato alle testimonianze archeologiche di età romana.

http://www.albissola.com/MuseoTrucco.htm

Museo della ceramica _Manlio Trucco_, Albisola Superiore. Photo Alessandro Marrone via Wikimedia

Museo della ceramica _Manlio Trucco_, Albisola Superiore. Photo Alessandro Marrone via Wikimedia

MUSEO CIVICO DI VILLA GROPPALLO A VADO LIGURE

È Arturo Martini il protagonista di spicco del Museo Civico di Vado Ligure. Lo scultore trevigiano visse a lungo nella località del Savonese, realizzando anche nel 1926 il monumento ai Caduti che ancora oggi si innalza in un piccolo giardino del centro. Nel museo si conserva un nucleo di sculture tra cui il monumento funebre a don Cesare Queirolo e i gessi per il lavoro sui caduti della Prima Guerra Mondiale, ma non mancano anche opere più recenti legate al Premio Vado che si svolse tra il 1951 e il 1963: il regolamento prevedeva la realizzazione di opere figurative dal tema sociale e vi parteciparono, tra gli altri, Fabbri, Pizzinato, Treccani.
La collezione è stata riallestita nel 2015 in modo da ripercorrere la storia della città e l’esposizione si è arricchita inoltre con la collezione di Cesare Queirolo, la cui donazione permise la nascita a Vado di una biblioteca, un museo archeologico e una pinacoteca.

http://www.svdonline.it/10429/museo-civico-di-villa-groppallo-2/

Museo Civico di Villa Groppallo, Vado Ligure. Photo Chiara Saffioti via Wikimedia

Museo Civico di Villa Groppallo, Vado Ligure. Photo Chiara Saffioti via Wikimedia

CHIESA DI SAN PARAGORIO DI NOLI

L’itinerario verso Albenga attraversa il magnifico borgo di Noli ‒ località peraltro da cui nel 1476 partì Cristoforo Colombo alla volta delle Americhe ‒, ancora caratterizzato da testimonianze medievali ben conservate. Tra le emergenze più significative c’è la chiesa di San Paragorio, costruita sopra una precedente struttura paleocristiana nell’XI secolo. Le sue forme sono romaniche e l’aspetto attuale si deve a consistenti restauri condotti da Alfredo d’Andrade attorno al 1889. Una particolarità: la facciata è poco visibile perché era stata occultata dal terrapieno della vecchia stazione e ancora oggi molta parte è rimasta al di sotto del piano stradale. L’esterno della chiesa è decorato da archetti e dall’inclusione di bacini in ceramica di provenienza islamica, mentre all’interno conserva delle antiche tombe e un crocifisso ligneo del XII secolo che si avvicina al più celebre Volto Santo di Lucca; molti degli arredi liturgici invece sono frutto dei restauri ottocenteschi.

La zona absidale della chiesa di San Paragorio di Noli. Photo Davide Papalini CC BY SA 2.5 via Wikimedia

La zona absidale della chiesa di San Paragorio di Noli. Photo Davide Papalini CC BY SA 2.5 via Wikimedia

CATTEDRALE, BATTISTERO E MUSEO CIVICO INGAUNO DI ALBENGA

La principale chiesa di Albenga, dedicata a San Michele, ricalca in parte la pianta dell’edificio sacro paleocristiano di fine IV secolo, ma dell’edificio primitivo si conserva poco. Tuttavia un’attenta osservazione rivela le tracce dei lunghi secoli attraversati dal luogo di culto: in facciata due sculture verticali appartengono alla fase altomedievale, mentre i due portali laterali risalgono al XIII secolo, quando la struttura fu ampliata. A fianco sorge il campanile tardogotico del 1391-95 mentre a destra si può visitare il Battistero che fa parte del percorso del Museo Civico Ingauno. Quest’ultimo custodisce reperti romani e bizantini, un pavimento a mosaico del I secolo d.C. e alcune antiche sepolture, mentre il Battistero rappresenta un pregiato esempio di architettura medievale e ha pianta decagonale all’esterno e ottagonale all’interno; da non perdere le transenne in arenaria traforata di epoca longobarda, delle tombe ad arcosolio dell’VIII secolo, un prezioso mosaico con il Monogramma di Cristo (fine del V secolo) e un affresco romanico.

http://www.svdonline.it/1315/cattedrale-di-albenga/

La cattedrale e il campanile di Albenga. Photo Mediatus via Wikimedia

La cattedrale e il campanile di Albenga. Photo Mediatus via Wikimedia

PINACOTECA “CARLO LEVI” DI ALASSIO

Scrittore e pittore, Carlo Levi tra il 1929 e il 1975 era solito trascorrere le sue estati ad Alassio: oggi la pinacoteca a lui dedicata raccoglie, oltre a varie testimonianze dell’artista torinese, ventidue tele che mostrano il suo peculiare linguaggio pittorico declinato in paesaggi, alberi di carrube, fino a un ritratto di Italo Calvino. I dipinti sono stati concessi in comodato d’uso dalla Fondazione Carlo Levi mentre nelle bacheche trova posto una parte del Fondo storico di Carlo Levi, donato alla città di Alassio da Antonio e Silvia Ricci; comprende agende, lettere, appunti e bozzetti e il famoso manoscritto del Quaderno a cancelli. Il museo è allestito all’interno del Palazzo Morteo, un edificio seicentesco che conserva un bel portale in marmo e uno scalone nobile, entrambi esempi di architettura ligure barocca.

https://www.visitalassio.eu/21779/esperienze/arte-e-cultura/pinacoteca-carlo-levi/

Una sala della Pinacoteca _Carlo Levi” di Alassio © Archivio del Comune di Alassio – Emerson Fortunato

Una sala della Pinacoteca _Carlo Levi” di Alassio © Archivio del Comune di Alassio – Emerson Fortunato

RICHARD WEST MEMORIAL GALLERY DI ALASSIO

Che la Liguria nel Novecento fosse meta amatissima dagli anglosassoni è un dato indiscutibile. Ne è testimonianza la West Gallery di Alassio, dove sono raccolti 76 dipinti del pittore irlandese Richard Whateley West. L’artista, che si trasferì stabilmente in Liguria dal 1888, scelse una casa-atelier vicino alla spiaggia e si dedicò in particolare alla pittura del paesaggio e a scene di vita della comunità inglese ad Alassio. Il museo, disegnato dall’architetto londinese W.D. Caroe, fu inaugurato nel 1907 e dopo varie vicissitudini venne riallestito all’inizio degli Anni Sessanta, quando la figlia del pittore donò l’attuale nucleo di opere alla cittadina ligure. L’edificio ora è anche sede della Biblioteca Inglese per il Fondo Librario Anglosassone e custodisce un patrimonio di circa 15.000 volumi.

https://www.visitalassio.eu/20465/esperienze/arte-e-cultura/west-memorial-gallery/

Richard Whateley West, Pescatori davanti alla Casa Bianca © Archivio del Comune di Alassio – Emerson Fortunato

Richard Whateley West, Pescatori davanti alla Casa Bianca © Archivio del Comune di Alassio – Emerson Fortunato

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

Scopri di più