Finanziato (non senza polemiche) dalla Diller-von Furstenberg Family Foundation, e realizzato dallo studio dell’architetto inglese Thomas Heatherwick, il grande parco “galleggiante” Little Island ha da poco aperto i suoi battenti a New York.
Inaugurato ufficialmente lo scorso 21 maggio, il progetto si presenta come un’estesa oasi verde collocata sul letto del fiume Hudson, il lungo corso d’acqua che attraversa la Grande Mela. Un intervento edilizio mastodontico, costato circa 260 milioni di dollari e presentato come simbolo della rinascita della città dopo la pandemia.

UN FUTURISTICO PARCO SULL’ACQUA

Poggiato su 280 pilastri di cemento “piantati” nel fiume, e situato ai margini del Meatpacking District di Manhattan, il parco si contraddistingue per la spiccata diversità della vegetazione, con 350 specie diverse di alberi e fiori disposti sul manto verde ondulato. Ma oltre alla componente naturale, Little Island sarà un luogo di svago, ritrovo e creatività. Ne sono testimoni l’anfiteatro con 687 posti a sedere, il piccolo palcoscenico The Glade e la “piazza” centrale, creata come punto di incontro e ristoro. A ribadire l’indole creativa di questa oasi “flottante” è inoltre il programma di residenze artistiche e il calendario di eventi che inaugurerà a partire da giugno, con performance, esibizioni e spettacoli a cielo aperto pensati per tutte le età.

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– Alex Urso

www.littleisland.org

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Alex Urso
Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania). Tra le istituzioni con cui ha collaborato in questi anni: Zacheta - National Gallery of Art di Varsavia, Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Padiglione Polacco - 16. Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Fondazione Benetton (catalogo “Imagus Mundi”), Adam Mickiewicz Institute. Nel 2017 è stato curatore della “Biennale de La Biche”. Dal 2014 scrive di arte per Artribune. Sempre per Artribune cura “Fantagraphic”, la rubrica di fumetti del sito. Suoi articoli e testi critici sono apparsi su cataloghi e testate di settore nazionali e internazionali.