NABA presenta un nuovo Biennio Specialistico dedicato alla moda a Roma

Laboratori sulle tecniche sartoriali, storia del costume, studio dell’abito per il cinema sono solo alcuni degli insegnamenti proposti dal nuovo percorso specialistico promosso da NABA, Nuova Accademia di Belle Arti

Sperimentazione, attività laboratoriali, ma anche ricerca d’archivio. Incontriamo Colomba Leddi, NABA Fashion Design Area Leader del Dipartimento di Fashion Design della Naba, per parlare del nuovo Biennio Specialistico in Fashion and Costume Design, una laurea magistrale che consente agli studenti di acquisire le capacità necessarie per affrontare progettazioni legate al design della moda e del costume.

Ritratto di Colomba Leddi, NABA Fashion Design Area Leader

Ritratto di Colomba Leddi, NABA Fashion Design Area Leader

INTERVISTA A COLOMBA LEDDI DI NABA

Come avete strutturato la proposta del Biennio Specialistico in Fashion and Costume Design all’interno del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate di NABA?
Il corso, parte dell’offerta formativa del campus di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Roma, si sviluppa in due anni durante i quali vengono affrontati principalmente tre temi: il costume, la moda dei pezzi unici (per quel corpo e per quell’evento) e gli archivi, ragionando sulle loro intersezioni e l’educazione allo sguardo. I corsi sono di tipo teorico, progettuale e laboratoriale, sono previsti workshop intensivi legati a progetti specifici come mostre e performance.

Il campus di NABA a Roma, nel quartiere Ostiense, si estende su una superficie di circa 3500 mq che ospita anche laboratori specialistici. Quali sono le prove progettuali in cui si deve cimentare chi si approccia al percorso di studi biennale?
I laboratori permettono l’approfondimento dal punto di vista pratico delle tecniche sartoriali (anche taglio storico e su misura), draping, tinture, stampe e manipolazioni tessili, produzione di accessori per il costume e preparazione di abiti e manichini per le esposizioni.
Roma offre la possibilità di visitare gli archivi e le sartorie del costume e molti dei docenti sono costumisti e stylist inseriti in questi contesti: gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi con una realtà unica al mondo, che è ancora molto attiva e in costante evoluzione.

Workshop Biennio in Fashion and Costume Design a cura di Olivier Saillard, NABA. Roma, 2023. Photo Cinzia Capparelli

Workshop Biennio in Fashion and Costume Design a cura di Olivier Saillard, NABA. Roma, 2023. Photo Cinzia Capparelli

DAGLI ARCHIVI ALLE SPERIMENTAZIONE

Prét à porter, alta moda ma anche curatela della mise en scene attraverso lo studio dell’abito per il cinema, il teatro e la performance in generale, arricchito dalla contaminazione con materiale d’archivio e conoscenza dell’Heritage. Il corso guarda anche alla codifica culturale dei linguaggi contemporanei, come? 
Il corso ha una natura sperimentale, si prefigge di ripensare i codici della moda mutuando prassi dal mondo del costume per lo spettacolo e il cinema, che da sempre lavora con i repertori e gli archivi, partendo dall’idea del riutilizzo come strumento creativo e produttivo. Nello stesso tempo, ripensare al sistema di archiviazione come a uno strumento che permetta di leggere in vari modi l’esistente e lo storico offre la possibilità di creare nuove visioni.

Tra gli obiettivi, non solo progettualità creativa ma anche moduli dedicati al business. Quali sono le caratteristiche che acquisiscono i vostri studenti al fine di autopromuovere la propria professionalità?
Più che di corsi dedicati al business, si tratta di un approccio al mondo del lavoro e della creazione di realtà indipendenti nell’ottica della proposta di nuovi modelli, che mettono al centro le conoscenze dello studente per svilupparne la capacità di gestire progetti complessi, che prevedono l’interazione di più discipline.

Workshop Biennio in Fashion and Costume Design,a cura di Olivier Saillard, Fondation Azzedine Aläia, Parigi, 2023. Photo Gabriele Renna

Workshop Biennio in Fashion and Costume Design,a cura di Olivier Saillard, Fondation Azzedine Aläia, Parigi, 2023. Photo Gabriele Renna

Le classi hanno vissuto un incontro didattico con Olivier Saillard, il più influente storico e curatore di moda mondiale. Come si è svolto?
Gli studenti hanno potuto seguire diversi workshop con Olivier Saillard, legati alla realizzazione di mostre, come è successo per l’allestimento della mostra a Palazzo delle Esposizioni su Pasolini Tutto è Santo, e a Parigi presso la Fondation Aläia, dove convivono l’archivio delle collezioni del brand e la raccolta degli abiti e costumi che Azedine Aläia ha scelto e collezionato durante la sua vita. Si può dire che l’esempio di Aläia abbia molte corrispondenze con l’intento del corso, e su questa collaborazione, tra la fondazione parigina e NABA, si sviluppa un pensiero interessante. Durante i workshop sono stati affrontati il tema dell’archiviazione, la lettura critica delle collezioni e dei costumi, la valutazione storica e di attribuzione, la preparazione degli abiti per le esposizioni dal punto di vista visivo e pratico, la messa in scena come strumento di racconto.

Qualche anticipazione sui progetti applicati e guest lecture previste per gli studenti del prossimo anno?
Per il prossimo anno continueremo la collaborazione con Olivier Saillard, sul tema della performance e della narrazione degli abiti. Lavoreremo anche sulle tecniche sartoriali applicate e allo styling come nuovo modo di fare moda.

Alessia Caliendo

Scopri di più qui

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo

Alessia Caliendo è giornalista, producer e style e visual curator. Formatasi allo IED di Roma, si è poi trasferita a Londra per specializzarsi in Fashion Styling, Art Direction e Fashion Journalism alla Central Saint Martins. Ha al suo attivo numerose…

Scopri di più