Un’estate di eventi al labirinto più grande del mondo

Il complesso del Labirinto della Masone, in provincia di Parma, ha conquistato ben 108mila visitatori nel 2022. Ecco cosa succederà in questo spazio culturale durante l’estate del 2023

Che in un labirinto si possano nascondere delle sorprese non è certo una novità. Ma dai floridi bambù del Labirinto della Masone emerge ora una notizia clamorosa: il complesso, che comprende appunto il dedalo più vasto del mondo e una collezione museale straordinaria, oltre a essere una location elegante dove si svolgono eventi culturali di primo piano, ha oltrepassato, e non di poco, i 100mila visitatori nel 2022. Un risultato notevolissimo, se si pensa che per arrivarci bisogna addentrarsi in piena Pianura Padana, a una certa distanza dal bel borgo storico di Fontanellato e a circa 15 chilometri da Parma.
Abbiamo intervistato Edoardo Pepino, direttore del Labirinto della Masone, che ha raccontato ad Artribune i progetti in corso e quelli futuri di un luogo affascinante e decisamente originale.

Ritratto di Edoardo Pepino. Photo Margherita Cristallo

Ritratto di Edoardo Pepino. Photo Margherita Cristallo

INTERVISTA A EDOARDO PEPINO

108mila visitatori: direttore, può commentare questo dato straordinario?
Il 2022 è stato un anno di grande crescita del turismo d’arte, in quasi tutta Italia. Gli effetti di questo trend si sono fatti sentire anche da noi, e indubbiamente ne siamo contenti. Il parco e il museo possono contare su spazi ampi, ma in certi giorni facciamo addirittura fatica a garantire quell’esperienza emozionante e di riflessione che il Labirinto dovrebbe rappresentare. Per questo abbiamo implementato ingressi limitati (specialmente nei weekend) e introdotto la prenotazione online. Inoltre, impieghiamo i nostri canali di comunicazione e uno sfaccettato programma di eventi affinché il pubblico dei visitatori, anche internazionale, sia preparato a cogliere le diverse bellezze di questo luogo: la collezione permanente e le mostre temporanee parlano entrambe, all’unisono, di artisti meravigliosi e spesso dimenticati; i libri sono invece il fil rouge (anzi, il “filo d’Arianna”) che permette di capire fino in fondo i legami tra le opere e il percorso professionale ed estetico di Franco Maria Ricci; il dedalo di bambù e le architetture sono, infine, geometrie simboliche che permettono a chi visita di perdersi innanzitutto dentro se stesso, specchiandosi nelle proprie radici e conoscenze, elaborando opinioni e uscendone arricchito. Questo penso che dovrebbe essere il ruolo dei musei e dei luoghi d’arte: creare un’alchimia tra la storia del luogo e quella di chi lo visita. Ancora più dei numeri, è quest’alchimia che ci rende orgogliosi, quando si manifesta.

Tra i progetti più recenti c’è la mostra monografica su Ugo Celada da Virgilio. Che riscontri sta avendo, a qualche settimana dall’apertura?
Grande curiosità. Molti rimangono increduli del fatto che un artista così oggettivamente talentuoso possa essere stato dimenticato ed estromesso dalla scena culturale del XX secolo.
Il realismo minuzioso dei suoi ritratti e delle sue nature morte parla una lingua universale, che ci riporta alla grande tradizione dell’arte italiana, al fascino del Rinascimento e della pittura figurativa, che oggi sta tornando alla ribalta. La mostra è curata da Cristian Valenti, raffinato conoscitore dell’epoca che ha portato notevoli sviluppi alla biografia dell’autore, e organizzata da Elisa Rizzardi, curatrice e responsabile della collezione Franco Maria Ricci.

Galleria dell’editoria come arte, con le pubblicazioni di Franco Maria Ricci, Labirinto della Masone, Parma. Courtesy Carlo Vannini

Galleria dell’editoria come arte, con le pubblicazioni di Franco Maria Ricci, Labirinto della Masone, Parma. Courtesy Carlo Vannini

I PROGETTI AL LABIRINTO DELLA MASONE

Quali progetti caratterizzeranno l’estate 2023 al Labirinto della Masone?
Oltre agli incontri su diverse tematiche che fanno parte del ciclo Il filo d’Arianna, curato da Stefano Salis e che terminerà a giugno con l’intervento del grande bibliofilo Alberto Manguel, stiamo organizzando la nuova edizione di LOST (Labyrint Original SoundTrack), che si rivolge a un pubblico internazionale attento alle nuove derive musicali, e in particolare alla musica elettronica. Il festival dura tre notti e due giorni. Tutto iniziò diversi anni fa con la performance del duo francese Air, che ebbe un grande successo di immagine e di pubblico e che inaugurò l’attività musicale e concertistica del Labirinto. Da tre anni questo palinsesto musicale si è trasformato in un Festival, grazie anche alla sensibilità del responsabile eventi del Labirinto, Mattia Amarù. La risonanza cresce ogni anno, la qualità delle scelte musicali e delle installazioni che le accompagnano è sempre altissima. D’altronde, partecipare nel mezzo del labirinto più grande del mondo a un insieme così evocativo di musica, suoni, luci, specialmente di notte, è un’esperienza indimenticabile.

Facciamo il punto sui primi numeri di FMR? Come sta andando la “rinascita” della storica rivista fondata da Franco Maria Ricci?
Franco Maria Ricci ha lasciato a Laura Casalis, a un gruppo di amici e collaboratori e a me la missione (non facile) di far rivivere la magia della “rivista più bella del mondo”. Il primo numero di questa nuova stagione di FMR è uscito da un anno e stiamo cominciando a raccogliere soddisfazioni. Più che un normale trimestrale è un vero e proprio libro d’arte, variegato e originale, curato davvero sotto ogni aspetto. È stampato in italiano e inglese e vi partecipano nomi illustri della cultura internazionale. Oggi, si sa, la diffusione della carta stampata non è nemmeno paragonabile ai numeri degli anni Ottanta e Novanta, tuttavia abbiamo un riscontro soddisfacente, soprattutto in Italia. Ora, grazie a un distributore straniero, stiamo crescendo anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti e nel resto d’Europa. Gli abbonati ricevono a ogni inizio di stagione (i numeri di FMR escono in corrispondenza dei solstizi e degli equinozi) la quint’essenza delle nostre scoperte, o ri-scoperte, o delle nostre predilezioni… insomma, un florilegio del nostro mondo, fatto di cose belle e interessanti. Il 7 giugno il premio Nobel Orhan Pamuk presenterà insieme a noi la nuova uscita della rivista a Roma, alla Villa Farnesina, tra gli affreschi di Raffaello.

Marta Santacatterina

https://www.labirintodifrancomariaricci.it/

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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