1. STREET ART

Artribune ha sempre mostrato grande interesse per la costellazione della Street Art e dell’arte urbana: siamo stati i primi a fare una mappa interattiva dei “muri” di Roma, siamo stati in prima linea quando si è trattato di discutere anche rudemente di temi e problemi a essa connessi. Siamo dunque ben contenti che una cordata intelligente di attori milanesi abbia dato vita al MAUA, il Museo di Arte Urbana Aumentata che proprio a Milano è nato e che ora si sta espandendo in Sicilia. Si tratta in buona sostanza di una mappatura fruibile via app, e sin qui nulla di nuovo ma di assai utile. La marcia in più risiede però in quell’aggettivo “aumentata”: infatti, inquadrando le opere con il proprio smartphone – sia dal vivo che tramite il catalogo edito da Terre di Mezzo –, quelle stesse opere si “animano” grazie all’opera di 50 giovani designer. L’unico, inevitabile problema è che, come sempre in questi casi, l’obsolescenza è rapidissima: nuovi muri nascono, vecchi muri muoiono.
MAUA – Museo di Arte Urbana Aumentata
Terre di Mezzo, Milano 2017
Pagg. 168, € 12,50
ISBN 9788861894570
www.streetartfactory.eu/maua/
libri.terre.it
2. SURREALISMO

Desmond Morris in Italia lo conoscono tutti: merito (?) di Francesco Gabbani, che nel brano Occidentali’s Karma – vincitore del Festival di Sanremo nel 2017 – lo cita quando canta “la scimmia nuda balla”. La scimmia nuda (1967) è stato infatti uno studio rivoluzionario e ora è un classico dell’etologia, e Morris è per l’appunto un importantissimo zoologo ed etologo. Però è anche un artista, per la precisione l’ultimo dei surrealisti viventi. Però (bis) ora è anche un biografo. Dei surrealisti, naturalmente. Si dirà: ma quale scientificità può avere una biografia – anzi, una serie di biografie – scritta da chi ha conosciuto e frequentato e solidarizzato con gli “oggetti” del proprio studio? E infatti questo volume non esce nella già gloriosa collana delle Biografie dell’editore Johan and Levi. A pensarci bene, tuttavia, un etologo che scrive biografie non è mica così fuori luogo, anzi. Quanto al mito dell’obiettività, Morris mette intelligentemente le mani avanti sin dalla prima riga del libro: “Il presente volume intende offrire un punto di vista personale sui surrealisti”. Onesto.
Desmond Morris – Le vite dei surrealisti
Johan & Levi, Monza 2018
Pagg. 272, € 30
ISBN 9788860102058
www.johanandlevi.com
3. IMPRESSIONISMO

Il libro si intitola Impressioniste. “Ma come, ancora stiamo a parlare di donne? Ce n’è bisogno? Di che discriminazione saranno mai vittime?”. Le risposte sono tre “sì”. Alzi la mano chi conosce Marie Bracquemond. E parliamo di artiste che hanno lavorato nell’alveo del movimento più celebre e massificato da qualche decennio a questa parte. Onore al merito, dunque, a Martina Corgnati, che da vent’anni lavora strenuamente proprio per dare il giusto risalto alle artiste donne nel quadro dell’editoria di settore e del programma espositivo dei musei. Per dire: sua è la recente biografia di Meret Oppenheim. In questo caso il format è il medesimo, seppur in maggiore sintesi: raccolte in un unico volume, trovate le biografie e lo studio dell’opera di quattro artiste che meritano ben più attenzione di quanto ne abbiano goduta sinora, ovvero Berthe Morisot, Eva Gonzalès, Mary Cassatt e la suddetta Marie Bracquemond.
Martina Corgnati – Impressioniste
Nomos, Busto Arsizio 2018
Pagg. 216, € 19,90
ISBN 9788898249473
www.nomosedizioni.it
4. OTTOCENTO

Direte voi: ma che c’entra un secolo in una serie di libri dedicati a “stili” e movimenti? C’entra, nel senso che, per le più diverse ragioni socio-storico-economiche, non solo singoli artisti, non solo interi gruppi e movimenti, ma addirittura nazioni sono cadute nel dimenticatoio. E le nazioni contengono gruppi, movimenti, singoli artisti. Ben venga dunque il breve focus che Eugenio Riccomini dedica a “l’altro Ottocento”, ovvero non quello di Francia, Italia e Inghilterra, bensì quello ben più in sordina di Russia, Germania e Austria. E quindi ad artisti pressoché ignoti dalle nostre parti, che rispondono al nome di Orest Adamovič Kiprenskij o Carl Blechen o Hans Makart.
Eugenio Riccomini – L’altro Ottocento
Pendragon, Bologna 2018
Pagg. 125, € 14
ISBN 9788865989449
www.pendragon.it
5. VIDEOARTE

Condividere un mezzo espressivo crea senz’altro dei legami: diacronicamente, con la storia dell’utilizzo di quello stesso mezzo; sincronicamente, con i “colleghi”, fra invidie, sodalizi, polemiche, rispetto, critiche – raramente indifferenza. È perciò sempre utile ripercorrere la storia dei medium, evidenziando come abbiano contribuito a sollevare problematiche estetiche ma anche politiche, perché sempre di strumenti si tratta, ma non certo privi di un proprio inconscio, per parafrasare quel che Walter Benjamin scriveva a proposito della fotografia. Detto questo, occorre fare una scelta; e la scelta, nel caso della videoarte e di un testo storico-critico in italiano, vi consigliamo di farla ricadere su questo volume di Simonetta Fadda. Che è l’edizione ampliata e aggiornata del suo omonimo “classico” pubblicato per la prima volta nel 1999 da Costa e Nolan. E c’è pure una prefazione di Bruno Di Marino, autore di un recente e monumentale libro dedicato ai videoclip.
Simonetta Fadda – Definizione zero
Meltemi, Milano 2017
Pagg. 268, € 22
ISBN 9788883537202
www.meltemieditore.it
6. PERFORMANCE

Vale tutto quanto è stato scritto a proposito del libro precedente. Qui però non si tratta di una monografia monocratica, bensì dell’intelligente raccolta – da parte dei curatori Chiara Mu e Paolo Martore – di una messe di contributi a firma di artisti e studiosi, chiaramente tutti incentrati sull’arte della performance. E così scorrono una dopo l’altra un’intervista a Bruce Nauman e un saggio di Christopher Bedford, lo statement di Allan Kaprow e la riflessione di Claire Bishop, lo scambio fra Suzanne Lacy e Lucy Lippard poco prima dell’“estetica aziendale” raccontata dagli Yes Men. Per farsi un’idea – anzi: per farsene parecchie – è il libro ideale.
Chiara Mu & Paolo Martore (a cura di) – Performance Art
Castelvecchi, Roma 2018
Pagg. 236, € 18
ISBN 9788869446092
www.castelvecchieditore.com
– Marco Enrico Giacomelli