Alle radici dell’indifferenza. Isa Genzken a Berlino

König Galerie, Berlino ‒ fino al 7 gennaio 2018. Si è dovuto attendere lo smaltirsi di una lunga fila prima di poter accedere alla chiesa brutalista di Sant'Agnese a Kreuzberg, durante l’apertura della personale dedicata a Isa Genzken dalla König Galerie di Berlino. Uno spazio suggestivo, che fa da cornice agli ultimi lavori dell’artista.

Collage, sculture e installazioni di Isa Genzken (Bad Oldesloe, 1948) ‒ attiva dagli Anni Ottanta e oggi riconosciuta come una delle scultrice contemporanee tedesche più influenti, anche grazie alle retrospettive a lei dedicate dal MoMA di New York nel 2013 e dal Museo d’Arte contemporanea di Chicago nel 2014 ‒ costringono il pubblico a uscire dalle comode e collaudate abitudini dello sguardo, attraverso l’uso iconografico dei più comuni materiali industriali, come scotch e calcestruzzo, e uno spiccato e intenzionale disinteresse per le regole della composizione.
Schauspieler (Attore) sono installazioni costituite da manichini, quelli tipici delle vetrine dei negozi, qui vestiti o svestiti per l’occasione, con il volto spesso coperto da maschere, occhiali da sole, cappellini da baseball o vernice spray. Queste figure apparvero per la prima volta con l’installazione OIL al Padiglione tedesco della Biennale di Venezia del 2007, nelle vesti di astronauti fluttuanti nello spazio, e rappresentano secondo Benjamin Buchloh, “il più disturbante incontro con noi stessi in quanto soggetti delle forme avanzate di consumismo”.
Disposti in gruppo come su un palcoscenico o su un set cinematografico, questi corpi artificiali, apparentemente scelti in maniera arbitraria e con perfetta indifferenza, soddisfano i criteri basilari del readymade, liberandosi grazie all’intervento dell’artista, non senza senso dell’umorismo, dalla rigida struttura della loro immediata riconoscibilità.

Isa Genzken, Senza titolo, 2017, König Galerie, Berlino

Isa Genzken, Senza titolo, 2017, König Galerie, Berlino

DAL NEOPLASTICISMO AL REDYMADE

Lastre di metallo, su cui strisce di scotch combinano una struttura a griglia con l’effetto dinamico delle linee diagonali, richiamano per qualcuno addirittura la riduzione astratta di linee e superfici del neoplasticismo olandese di Piet Mondrian e Theo van Doesburg e, contemporaneamente, attraverso l’uso di materiali prodotti industrialmente, esprimono un’indifferenza radicale tipica ancora una volta del readymade. I nuovi collage di Isa Genzken sfidano l’osservatore con una realtà materiale che non cerca di fare null’altro se non rappresentare in modo tangibile, eppure immateriale al tempo stesso, un’attitudine verso la vita caratterizzata dall’attraversamento del marasma contemporaneo in assenza di sentimenti.

Isa Genzken, Senza titolo, 2017, König Galerie, Berlino

Isa Genzken, Senza titolo, 2017, König Galerie, Berlino

ROVINE CONTEMPORANEE

Il calcestruzzo ‒ sostanza grigia e amorfa, priva di identità, che rappresenta il materiale costruttivo per eccellenza dell’edilizia contemporanea ‒ è fin dagli anni Ottanta materia prediletta da Isa Genzken per le sue sculture, ottenute colando il cemento in calchi e lasciandolo lì nudo e crudo dopo l’indurimento, senza operare su di esso il benché minimo cambiamento, se non l’eventuale aggiunta di un’antenna o di nastro segnaletico rosso e bianco a circondare l’opera.  Le sue rampe di scale, che Genzken chiama Leonardo, simili a modelli di un progetto di edificio irrealizzato, liberano un elemento architettonico in grande scala dalla sua tradizione spaziale e, attraverso il rimpicciolimento, ne rivelano viceversa la natura peculiarmente dinamica. A dispetto della loro aura di monumentalità, queste sculture concrete, simili a strutture architettoniche, comunicano una certa fragilità, offrendosi all’immaginazione come “rovine contemporanee”.

Silvia Eleonora Longo

Berlino // fino al 7 gennaio 2018
Isa Genzken ‒ Issie Energie
KÖNIG GALERIE
Alexandrinenstr. 118–121
www.koeniggalerie.com

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Silvia Eleonora Longo

Silvia Eleonora Longo

Giornalista e film-maker. Dal 2013 svolge lavoro di ricerca con Marica Rizzato Naressi.

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