Musica e sentimenti nella mostra napoletana su Pino Daniele

La mostra ospitata da Made in Cloister rende omaggio al cantautore scomparso nel 2015. Mescolando fotografia d’autore, musica e preziosi cimeli

Nove fotografi per ricordare Pino Daniele: Lino Vairetti, Mimmo Jodice, Cesare Monti, Guido Harari, Luciano Viti, Giovanni Canitano, Adolfo Franzò, Roberto Panucci e Letizia Pepori. Si intitola Pino Daniele Alive la mostra dedicata al cantautore napoletano presso la Fondazione Made in Cloister a Napoli che, come una timeline, delinea la vita artistica e privata del blues man attraverso scatti, molti dei quali iconici, dei fotografi che lo hanno seguito durante la carriera a partire dagli esordi negli Anni Settanta.

LA MOSTRA SU PINO DANIELE A NAPOLI

L’idea del progetto espositivo a cura del figlio di Pino Daniele, Alessandro, e del fotografo Guido Harari, nasce dalla voglia di ricordare uno dei cantautori più importanti del panorama della musica italiana. Chitarrista e compositore, primo di sei figli, nato nel 1955 nel Quartiere Porto, a Napoli, Daniele ha sintetizzato in “tarumbò”, genere musicale da lui stesso definito, culture, suoni e parole ispirati al rock, al jazz e al blues. Nonostante nell’arco della carriera abbia poi deciso di lasciare Napoli per vivere altrove, l’artista ha saputo concretizzare, tra note e sentimento, l’anima più intima e vera di una città controversa; parole e concetti risuonano ancora oggi, fedeli alla fotografia di Napoli cantata e portata in giro per il mondo, dal Teatro Olympia di Parigi a Varadero a Cuba, fino all’ultima esibizione del 31 dicembre 2014 a Courmayeur, alcuni giorni prima della sua morte, avvenuta a Roma il 4 gennaio 2015.
Nel percorso fotografico e multimediale non mancano riferimenti alle tante esibizioni live, strumenti e cimeli appartenuti al cantautore, come l’agenda con gli appunti scritti di suo pugno, i nastri di registrazione, il disco di platino Napule è e inoltre, grazie al contributo del museo Pino Daniele Alive, da cui il titolo della mostra, realizzato dalla Pino Daniele Trust Onlus all’interno del Museo della Pace di Napoli – MAMT, è stato allestito il camerino con tanto di divano, abiti di scena e l’immancabile chitarra Paradis.

Pino Daniele Alive, La Mostra, installarion view at Made in Cloister, Napoli 2021 © Francesco Squeglia

Pino Daniele Alive, La Mostra, installarion view at Made in Cloister, Napoli 2021 © Francesco Squeglia

PINO DANIELE, LA FOTOGRAFIA E LA MUSICA

Si tratta di una mostra perlopiù dedicata agli shooting realizzati in occasione dei suoi album, tra l’altro alcuni riproposti negli ultimi anni in versione rimasterizzata, in vinile e inedita. È con l’album d’esordio Terra mia (1977), che contiene tra gli altri i brani Na tazzulella ‘e cafè, ma soprattutto Napule è scritta sul lungomare di Mergellina a due passi da Castel dell’Ovo, che segna la storia della musica con il suo sound. In circa 4 minuti Daniele, poco più che ventenne, non avrebbe mai immaginato che, di lì a poco, avrebbe scritto la poesia per antonomasia dedicata a una città dal forte senso identitario come Napoli: in equilibrio tra musica e parole, con impronta nostalgica e di denuncia, descrive alla lettera i problemi che ancora oggi persistono nella città. Insomma, la sua musica misura il tempo: da Terra mia a Bonne soirée e Nero a metà, da Dimmi cosa succede sulla Terra a Medina, fino alle pubblicazioni postume.

Pino Daniele ©Adolfo Franzò

Pino Daniele ©Adolfo Franzò

LE COLLABORAZIONI DI PINO DANIELE

Durante la carriera, Pino Daniele ha collaborato con numerosi artisti, non solo della musica come Antonio Sinagra, James Senese, Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Enzo Avitabile, Mina, Franco Battiato, Giorgia, Irene Grandi, Tony Esposito e Joe Amoruso, ma ha scritto anche per il cinema. Sue le colonne sonore, come il brano Assaje interpretato da Lina Sastri, per il film Mi manda Picone di Nanni Loy e poi l’incontro decisivo con Massimo Troisi, con cui ha condiviso momenti privati e professionali passati alla storia, come in ‘O ssaje comme fa ‘o core. Un sodalizio importante nella carriera di entrambi, per le soundtrack realizzate per Ricomincio da Tre (1981), Le vie del Signore sono finite (1987) e Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991), che nel 1992 ha vinto il premio Ciak d’Oro per la migliore colonna sonora.
Come non ricordare il duetto Caruso, con Lucio Dalla, in omaggio al tenore napoletano scomparso esattamente un secolo fa, poi quelli con Eros Ramazzotti, Jovanotti, Laura Pausini, Massimo Ranieri, Fiorella Mannoia ed Eric Clapton, che nel 2015, con il brano strumentale Pino 5, il ha ricordato il collega con cui ha condiviso il palco a Cava dei Tirreni nel 2011 in uno storico concerto.
A rendere tutto più suggestivo e in qualche modo immersivo, la mostra “accoglie e guida” il visitatore sulle note dei brani più celebri del cantautore. Pino Daniele Alive è un progetto itinerante che toccherà in futuro altre città italiane.

Fabio Pariante

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Fabio Pariante

Fabio Pariante

Docente e giornalista freelance, è laureato magistrale in Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea con tesi in Studi Interculturali dal titolo "La Primavera Araba nell’era del web 2.0: il ruolo dei social network". Nel 2011, con il patrocinio della…

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