Balla, Segantini, Pellizza da Volpedo e Previati sono solo alcuni protagonisti della mostra dedicata all’avventura divisionista dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano

Trenta opere: è raccolta la mostra dedicata ai maestri del Divisionismo alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. La scelta del museo civico della Villa Reale e della curatrice Giovanna Ginex è stata quella di andare controcorrente rispetto al trend delle esibizioni mastodontiche – una tentazione forte, con un tema così ampio e alto. In contrasto con la bulimia da informazioni a cui siamo quotidianamente sottoposti, in Divisionismo. 2 collezioni viene a crearsi una finestra di piccole dimensioni sulla corrente artistica che animò Milano e dintorni nell’ultimo decennio dell’Ottocento. Le opere esposte provengono dalle collezioni congiunte di GAM e Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.

Divisionismo. 2 collezioni. Exhibition view at GAM, Milano 2021
Divisionismo. 2 collezioni. Exhibition view at GAM, Milano 2021

LA MOSTRA SUL DIVISIONISMO A MILANO

La mostra lascia spazio a connessioni e legami senza esaurirli: c’è la tensione verso la natura e la semplicità della borghesia tardo-ottocentesca, il crescente interesse per i bisogni e le rivendicazioni popolari al confine con il Verismo – con la conseguente attribuzione a questi nuovi emergenti di un carattere pienamente eroico e storicamente rilevante –, così come compare la passione tardo-romantica per le emozioni intense e gli affetti familiari. Attraverso l’analisi delle opere realizzate a olio e a pastello, i maestri non vengono estrapolati dalle diverse commistioni artistiche e personali, al fine di creare un quadro più unitario, ma inseriti in un percorso più ampio e contestualizzato: così Balla e Boccioni non devono sorprendere accanto a Segantini e Pellizza da Volpedo, e l’Ave Maria verista di Giulio Branca convive con la scultura simbolista Il profumo di Leonardo Bistolfi.

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LE OPERE IN MOSTRA ALLA GAM DI MILANO

La prima sala, dedicata al gusto tardo-romantico degli scapigliati, ci porta attraverso il melodramma delle Penombre di Previati e dell’ispirazione shakespeariana di Romeo e Giulietta nell’opera di Tranquillo Cremona, accompagnate dalle donzelle medievali di gusto boccaccesco di Luigi Conconi. La seconda ci conduce nelle alture che tanto hanno impressionato Carlo Fornara, Giovanni Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Se di Fornara sorprendono i cieli azzurrissimi – inintelligibili da vicino perché composti da una miriade di colori puri sovrapposti sulla tela, come è d’uso per i divisionisti –, nel Ponte di Pellizza emerge uno spirito intimista e di stampo quasi psicologico, che riflette quel crinale tra XIX e XX secolo. Il tratto umido è comune anche ad Angelo Morbelli, che compare con il celebre Mi ricordo quand’ero fanciulla insieme a Pusterla e Nomellini nella terza sezione, dedicata alla pittura sociale. I tavolacci delle cucine popolari di Attilio Pusterla e la Piazza Caricamento piena di scaricatori di porto e operai di Plinio Nomellini sono accostati alle visioni dell’Inverno al Pio Albergo Trivulzio – che dopo due anni di pandemia fa una grossa impressione – e all’Alba dell’operaio di Giovanni Sottocornola, che nei suoi toni epici e umilmente dignitosi ricorda un Quarto Stato notturno. In tutte le opere le donne, al pari degli uomini, lavorano, sono al centro delle proteste, sono povere, si ammalano e invecchiano: escono insomma dalla mitologia femminea della dama ed entrano a pieno titolo nella categoria del popolare e dell’umano. La quarta sala è dedicata quindi al pastello, che non diversamente dall’olio su tela è composto da migliaia di filamenti di colore puro accostati, mentre la quinta si concentra sulle contaminazioni con le correnti artistiche coeve e successive: a un Giacomo Balla malinconico e introspettivo della Fidanzata a Villa Borghese si alterna un Umberto Boccioni al limitare con il Futurismo, con i suoi i ritratti di Armando Mazza e dell’anziana madre, pure in pieno umore tardo-romantico.

Giulia Giaume

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Nome eventoDivisionismo. 2 collezioni
Vernissage19/11/2021 NO
Duratadal 19/11/2021 al 06/03/2022
CuratoreGiovanna Ginex
Generearte moderna
Spazio espositivoGALLERIA D'ARTE MODERNA DI MILANO - VILLA REALE
IndirizzoVia Palestro 16 - Milano - Lombardia
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Giulia Giaume
Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo Walter Tobagi. Collabora con diverse riviste su temi culturali, diritti civili e tutto ciò che è manifestazione della cultura umana, semplicemente perché non può farne a meno.