La mostra di Gian Maria Tosatti all’HangarBicocca di Milano

È un Tosatti pittore quello in mostra all’HangarBicocca di Milano. Nell’ambito di un allestimento di grande impatto, capace di far presa su chi guarda

Le credenziali di questo 43enne nato a Roma ma residente a Napoli sono note. I lavori di Gian Maria Tosatti hanno rappresentato l’Italia alla 59esima Biennale di Venezia. Scrittore, giornalista è pure il direttore artistico della Quadriennale di Roma per il triennio 2021-2024.
Ora Tosatti aggiunge al suo curriculum la mostra curata da Vicente Todolí, che non solo è il direttore artistico di tutte le attività di Pirelli HangarBicocca, ma di suo gode di grande stima a livello internazionale. A fare gli onori di casa durante la conferenza stampa di presentazione c’era il presidente Marco Tronchetti Provera. In prima fila Lia Rumma, che rappresenta le vendite dell’artista. Accanto a lei il light designer Pasquale Mari, compagno di viaggio di altre avventure di Tosatti e stavolta artefice di un progetto di illuminazione di rara bellezza. Basta? Non basta. Il catalogo, come di consueto per le mostre dell’HangarBicocca, verrà dato alle stampe solo a fine mostra, ma è già stato annunciato che includerà testi di una super star come Anselm Kiefer e del curatore del Padiglione Italia alla 59esima Biennale, Eugenio Viola.

Gian Maria Tosatti, “NOw/here”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Ela Bialkowska, OKNOstudio

Gian Maria Tosatti, “NOw/here”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Ela Bialkowska, OKNOstudio

LA MOSTRA DI TOSATTI ALL’HANGARBICOCCA

Ma veniamo alle opere presentate. Secondo Tosatti e Todolí chi varca la soglia del primo spazio espositivo accessibile dell’HangarBicocca si trova immerso in una “retrospettiva sentimentale”, che comprende due cicli di dipinti: Ritratti (2022) e NOw/here (2023). Il primo composto da quattro grandi dipinti in oro e ruggine su pannelli in ferro assemblati e installati su strutture in tubo giunto. L’utilizzo della foglia d’oro evoca esplicitamente i mosaici bizantini, la pittura su tavola del Due e Trecento, per raggiungere pratiche sperimentali di artisti come Kounellis, De Dominicis e Fabro. Si tratterebbe di un tema caro a Tosatti che pure ha dichiarato di essere stato iniziato a questo procedere da una ex partner artista piuttosto che da profonde riflessioni sulla storia dell’arte italiana.
Il ciclo NOw/here è composto invece da dieci grandi tele di 180x400x8 centimetri con accoppiatura bifacciale, in questo caso appese al soffitto dell’Hangar. Tosatti le ha ricoperte di  campiture di grafite utilizzando inoltre il carboncino bianco per allineare e disallineare punti radianti che richiamano l’idea della luce. Tela o ferro che siano, stando alle indicazioni di Tosatti e Todolí, si tratterebbe sempre di “specchi”, superfici che pretendono raccoglimento, silenzio fisico e mentale da parte del fruitore, invitato in questo modo a interrogarsi sul senso della storia che sta vivendo e in fondo della sua stessa esistenza.

Gian Maria Tosatti, “NOw/here”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Ela Bialkowska, OKNOstudio

Gian Maria Tosatti, “NOw/here”, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Ela Bialkowska, OKNOstudio

GIAN MARIA TOSATTI E LA PITTURA

La proposta espositiva interseca senza soluzione di continuità i due cicli. Tosatti è conosciuto per le sue installazioni piuttosto che per la sua pittura, ma qui l’intenzione è proprio quella di esporsi come “pittore”.  Certo la sua capacità di tagliare lo spazio e – va ripetuto – l’eccellente lavoro di accompagnamento architettato da Mari convergono nel guidare la visione di chi incappa in queste maglie. Durante la conferenza stampa Tosatti ha usato termini come “trascendenza” ed “Europa in fiamme”. Ha fatto più volte riferimento a “una precisa generazione di artisti” (la sua) “… che si libera dai sudari di un periodo storico oscuro”.
Quel che ha detto senza dubbio risuona: di Tosatti è nota la riflessione sugli scritti di John Dewey ed Herbert Marcuse. Ma più di ogni altra cosa qui è importante notare come la presa su chi guarda i suoi lavori nello shed dell’HangarBicocca sia decisamente “imperativa”. Forse un poco in contraddizione con la pretesa di apertura dichiarata ovunque nel testo di presentazione.

Aldo Premoli

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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