La minaccia nucleare nella mostra di Pedro Reyes in Sardegna

Riflette sulla minaccia nucleare e invita al disarmo tempestivo la mostra di Pedro Reyes al Museo Nivola di Orani. In occasione del primo simposio internazionale dedicato al ruolo della scultura nelle pratiche artistiche contemporanee

Si è appena conclusa la prima edizione di CONTEMPORANEA – Sculpture and Places, un simposio internazionale dedicato al ruolo della scultura nelle pratiche artistiche contemporanee, organizzato da Fondazione di Sardegna. Tre giorni di dibattito, dal 24 al 26 settembre, in cui artisti, critici, curatrici e galleristi si sono confrontati sul rapporto che la scultura intesse con il contesto geografico e sociale, sul problema della sostenibilità che questa pratica oggi porta con sé e più in generale sull’importanza dell’arte pubblica.
L’iniziativa si è svolta a Tortolì, la città sarda che ospita Su Logu de S’Iscultura, il progetto di scultura pubblica curato dal gallerista Edoardo Manzoni. Un percorso espositivo aperto, voluto fortemente dai cittadini alla fine degli Anni Novanta, che oggi presenta sedici sculture abbandonate a un destino ignoto. La volontà di recuperare quest’operazione è un’idea che oggi convive con il desiderio di proporre nuove iniziative.
Ecco che la relazione tra il sito di CONTEMPORANEA e l’oggetto della rassegna mostra un’urgenza condivisa: proporre l’isola come luogo di ricerca. Di fatto la dimensione dialogica del convegno evidenzia la necessità di esplorare l’importanza della scultura attraverso le parole di personalità eterogenee, impegnate nel contesto artistico. Tra i protagonisti l’artista Pedro Reyes – scultore, performer, video artist – riconosciuto a livello internazionale per le sue opere su ampia scala negli spazi pubblici.

Pedro Reyes. Photo Andrea Mignogna. Courtesy Fondazione di Sardegna

Pedro Reyes. Photo Andrea Mignogna. Courtesy Fondazione di Sardegna

PEDRO REYES E LA SCULTURA

La giornata d’apertura del simposio ha inaugurato con l’opening della mostra Zero Armi Nucleari, prima personale in Italia di Pedro Reyes (Città del Messico, 1972) al Museo Nivola di Orani. L’artista messicano, che vede la scultura come nuovo medium, indaga le questioni sociali e politiche, da sempre interesse principale della sua ricerca.
La mostra riflette l’attivismo dell’artista rispetto alla minaccia del nucleare, impegno maturato e portato avanti dal 2020 con la presentazione dell’opera Zero Nukes, il fungo atomico gonfiabile commissionato nell’ambito del progetto Atomic Amnesia dal Bulletin of the Atomic Scientists, associazione non profit che si concentra su tre questioni fondamentali: rischio nucleare, cambiamento climatico e tecnologie dirompenti.
L’obbiettivo è quello di rendere il più consapevole possibile l’umanità, e di fatto l’intimidazione di Putin dello scorso settembre rende questa campagna urgente e attuale.

Pedro Reyes. Zero Armi Nucleari. Exhibition view at Museo Nivola, Orani 2022

Pedro Reyes. Zero Armi Nucleari. Exhibition view at Museo Nivola, Orani 2022

LA MOSTRA DI PEDRO REYES AL MUSEO NIVOLA

Fino al 22 febbraio il fungo atomico gonfiabile, che traccia lo slogan “Zero Nuclear Weapons”, occuperà l’antico lavatoio del Museo Nivola. Un luogo alquanto significativo per l’artista messicano, che ricorda quando da bambino giocava all’ombra della scultura Hombre de Paz (1968) di Costantino Nivola. E proprio all’opera dell’artista italiano si ispira la seconda scultura che domina lo spazio: Statua di Pace (2022), una figura androgina, realizzata in legno, che leva al cielo una mano-colomba.
Reyes propone qui i due aspetti che la minaccia del nucleare porta con sé: la paura collettiva e la speranza di evitare la distruzione della vita umana sulla terra. Protesta e opposizione sono rappresentate dai cartelli dipinti a mano, dagli indumenti realizzati dalla designer Carla Fernández e dalla documentazione fotografica della resistenza di massa dagli Anni Sessanta agli Anni Ottanta, che investono la sala di un forte spirito attivista. Un’audacia che, però, non sembra essere sufficiente, come annuncia il countdown luminoso. I 100 secondi all’apocalisse sfidano le 12.705 testate nucleari esistenti al mondo, raffigurate da Reyes nella scultura Stockpile. L’insieme dei palloncini a forma di missile ricordano di diffondere il messaggio: nessuno deve avere il diritto di uccidere l’umanità.
Lo scontro tra queste due forze sembra allora convincerci che “Zero Armi Nucleari” non sia solo uno grido di protesta, ma un avvertimento, a caratteri cubitali, che il cambiamento deve essere tempestivo.

Vittoria Mascellaro

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Vittoria Mascellaro

Vittoria Mascellaro

Vittoria Mascellaro è nata a Monza nel 1996. Si è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Milano, per poi conseguire un biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali presso NABA. Attualmente è cultrice di sociologia dell’arte all’Accademia di…

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