Tutto il potere dell’ignoto nella mostra della Fondation Cartier a Milano

L’ignoto è protagonista assoluto della 23esima Esposizione Internazionale alla Triennale di Milano. La mostra curata dal direttore artistico della Fondation Cartier lo mette in relazione alla vita quotidiana. Grazie al lavoro di 17 artisti

I lavori di 17 artisti contemporanei, alcuni commissionati per l’occasione, esplorano l’ignoto del quotidiano nella mostra Mondo Reale a cura di Hervé Chandès, direttore artistico generale della Fondation Cartier, alla Triennale di Milano. Fra certezze e incertezze, in una bizzarra varietà libera e polimorfica convivono tecniche e forme, svelando lo stupore di quelle piccole cose che fanno di noi quel che siamo. Pregevole l’allestimento firmato dal duo Formafantasma, una raffinata messa in scena di materiali anche riciclati che, con un gioco di livelli, guida lo sguardo del visitatore in più direzioni, salendo ad esempio su un’impalcatura metallica o attraverso le delicate pareti di fogli di carta che ridisegnano linee sinuose negli spazi del primo piano in cui è ospitata la rassegna.

Mondo Reale. Exhibition view at Triennale di Milano, 2022. Photo © Domenico Carelli

Mondo Reale. Exhibition view at Triennale di Milano, 2022. Photo © Domenico Carelli

GLI ARTISTI IN MOSTRA ALLA TRIENNALE DI MILANO

In ordine, si alternano narrazioni e visioni, dalla scultura bicefala Ring Master & Tics (2022) di Virgil Ortiz a Man in a Boat (2002) di Ron Mueck, che raffigura un uomo nudo in barca, quasi un naufrago della nostra civiltà, con lo sguardo smarrito e magari alla ricerca di se stesso; e ancora, il glossario di Alex Cerveny, le illustrazioni di Yann Kebbi, le ciotole in ceramica di Alev Ebüzziya Siesbye, le onde oscure del disegno Sea wave (2022) di Hu Liu, la doppia eclissi di Guillermo Kuitca, il pendolo della suggestiva installazione di Sarah Sze Tracing Fallen Sky (2020), i dipinti di Jaider Esbell e la serie di lavagne concepita da Jessica Wynne con i calcoli di scienziati e matematici del nostro tempo (figura anche il fisico italiano Carlo Rovelli).
La bellezza dei numeri è inoltre protagonista del video di Jean-Michel Alberola, La Main de Cédric Villani (la conjecture de Cercignani), 2011. Quanto ai film, nel carnet due di Andrei Ujica: Unknown Quantity (2002/2005), sul disastro di Chernobyl, e 2Pasolini (2000/2021), omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita; La Nature (2020) di Artavazd Pelechian ‒ proiettato per la prima volta in Italia ‒, che indaga sul rapporto fra umanità e mondo reale e, infine, la detective story What Did Jack Do? (2017) di David Lynch. Il noto regista di Twin Peaks è anche autore dell’animazione Universe Coming from Zero, nonché di un progetto speciale, Weather Report: ogni giorno alle 19 sarà in diretta dalla sua casa di Los Angeles per le previsioni del tempo.
Lungo il percorso espositivo, dall’inizio alla fine, un filo rosso sublima il ritmo dei linguaggi presentati, lo stesso legame con la quotidianità: è la serie Headlines 2020-2022 di Sho Shibuya, realizzata con le copertine rivisitate del New York Times, che celebra una nuova metamorfosi degli eventi da prima pagina ‒ dalla pandemia ai conflitti internazionali ‒ attraverso pennellate morbide o drammatiche, un rituale che l’artista nippoamericano continuerà fino al termine dell’esposizione, condividendone un’ultima creazione in formato digitale. La dimensione personale si fonde così con quella collettiva.

Mondo Reale. Exhibition view at Triennale di Milano, 2022. Photo © Domenico Carelli

Mondo Reale. Exhibition view at Triennale di Milano, 2022. Photo © Domenico Carelli

I TEMI DELLA MOSTRA MONDO REALE

Temi, soggetti e oggetti delle opere in mostra tratteggiano la complessità della realtà, il suo lato nascosto, in uno sconfinamento su territori altri, non privo tuttavia di un po’ di leggerezza e/o ironia, come nel caso dei dipinti di Fabrice Hyber, tre tele di grande formato e a colori vivaci che ritraggono orsi sorpresi a specchiarsi nell’acqua. Nell’immagine di rimando essi appaiono come dei teneri “Teddy Bear”: l’orso si riconoscerà nel suo riflesso?
Quale la chiave di lettura di Mondo Reale? Lo scopo non è fornire risposte univoche, ma aprirsi a esperienze e suggestioni. In tal senso è da intendere il quinto mistero a cui introduce la voce di Patti Smith, con l’installazione sonora – all’ingresso ‒ in cui interpreta il testo del matematico M. Gromov The Four Mysteries of the World, ovvero, la poesia. Ricorda un po’ quell’“anello che non tiene” indicato da Eugenio Montale nella celebre lirica I limoni e il senso del suo valore: “Vedi, in questi silenzi in cui le cose/ s’abbandonano e sembrano vicine/ a tradire il loro ultimo segreto,/ talora ci si aspetta/ di scoprire uno sbaglio di Natura,/ il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,/ il filo da disbrogliare che finalmente ci metta/ nel mezzo di una verità”.

‒ Domenico Carelli

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