Due artisti e un’azienda di cordami. La mostra di Miele e Dorici a Milano

Quando gli artisti incontrano la tecnologia aziendale, gli esiti possono essere inaspettati. Come succede alla Casa degli Artisti di Milano con la mostra di Yari Miele e Alex Dorici

La mostra in corso alla Casa degli Artisti, Sinopia Sinopsia Sinapsi, a cura di Marco Tagliafierro, ideatore, insieme ad Andrea Castrovinci e Roberta Riassetto, del progetto Arte e Impresa, è frutto di una simbiosi tra ricerca artistica e tecnologia aziendale che vede protagonisti due artisti e un’azienda con sede a Novara, la Gottifredi Maffioli, leader in Italia nella produzione di cordami per uso alpinistico e nautico. Fondata nel 1926, nel 1954 sviluppa le prime corde sintetiche mai realizzate, fornendo quindi i materiali per storiche imprese sportive, come la conquista del K2 o le vittorie di equipaggi italiani nelle regate di Coppa America.
Ecco così che, grazie a questa sinergia tra la creatività individuale e l’esperienza di un’azienda che mette a disposizione i suoi prodotti più innovativi, la corda, da materiale industriale, si riconverte in segno grafico, medium elettivo di una composizione tridimensionale, che la luce di Wood nell’ambiente oscurato esalta nei suoi più diversi cromatismi.

Sinopia Sinopsia Sinapsi. Yari Miele. Casa degli Artisti, Milano 2022. Photo Tiziano Ercoli

Sinopia Sinopsia Sinapsi. Yari Miele. Casa degli Artisti, Milano 2022. Photo Tiziano Ercoli

LA MOSTRA DI YARI MIELE E ALEX DORICI A MILANO

Yari Miele (Cantù, 1977), la cui ricerca verte sull’accumulo e la restituzione della luce come indagine sull’esperienza della visione, sospende nello spazio grovigli di funi multicolori: cortocircuiti dell’atto del vedere che interferiscono con un principio d’ordine rappresentato dal contorno di una piramide rovesciata, mentre altre forme gravitanti, quasi concrezioni di materia ostile, disturbano questo dialogo di filamenti luminosi come scorie o rimasugli di oscurità.
Alex Dorici (Lugano, 1979), tendendo le sue corde secondo moduli diagonali intersecantisi tra di loro, riconfigura lo spazio attraverso una scansione geometrica regolare e ritmata, che se da un lato obbedisce a un severo ordine formale, dall’altro rimanda metaforicamente ai meccanismi cognitivi scoperti recentemente dalle neuroscienze, alludendo ai fasci di fibre neuronali che si incrociano e si relazionano secondo moduli ordinati.
Come l’enigmatico titolo suggerisce, i due artisti invitano dunque a una percezione multisensoriale di un disegno tridimensionale e fluorescente che mima i funzionamenti delle sinapsi cerebrali.
In una project room al secondo piano Stefano Invernizzi (Novara, 1983) ci riporta poi a una pittura realizzata con mezzi tradizionali, in cui prendono vita scene surreali e iperrealistiche, ambientate in paesaggi “dissociati”, composti da oggetti fuori scala e animati da personaggi miniaturizzati.

Alberto Mugnaini

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Alberto Mugnaini

Alberto Mugnaini

Alberto Mugnaini, storico dell’arte e artista, si è laureato e ha conseguito il Dottorato di Ricerca all’Università di Pisa. Dal 1994 al 1999 ha vissuto a New York, dove è stato tra i fondatori del laboratorio di design “New York…

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