Sotto la stella della gestualità. Andresano e Bottaro a Roma

Sonia Andresano e Sebastiano Bottaro in dialogo allo Spaziomensa di Roma, con un progetto che pone al centro dell’attenzione il loop, il looper, il looperman.

La doppia personale di Sonia Andresano e Sebastiano Bottaro organizzata allo Spaziomensa e realizzata in collaborazione con la Litografia Bulla, che per ogni appuntamento di via Salaria realizza delle cartelle preziose (davvero straordinaria quella del primo appuntamento con Alessandro Giannì e Lulù Nuti), punta l’indice su una deleuziana ripetizione differente intesa come pura affermazione, come atto creativo.

LE OPERE DI SONIA ANDRESANO

Ad aprire il dialogo è ritenta, sarai più fortunata (2021), progetto installativo realizzato da Sonia Andresano (Salerno, 1983) dove lo spettatore è letteralmente coinvolto, trasportato in un dispositivo videoscultoreo che propone quattro punti di vista della stessa azione (nel video c’è una ragazza che si allena, che prova a tenersi nella posizione ginnica della verticale sui braccioli o sullo schienale di un vecchio sofà), rafforzati da una discorde temporalità che rende ancora più intrigante il lavoro. A impreziosire questo primo progetto è inoltre l’utilizzo di materiali prelevati metaforicamente dall’ambiente circostante (il video è girato nel fatiscente Teatro del CityLab) come ad esempio il gesso, adottato dall’artista per riplasmare tre vecchi televisori catodici sui cui muti monitor sono proiettati tre dei quattro punti di vista – l’ultimo è a parete.

Sonia Andresano, Ritenta, sarai più fortunata, 2021. Photo Giorgio Benni. Courtesy Spaziomensa & l'artista

Sonia Andresano, Ritenta, sarai più fortunata, 2021. Photo Giorgio Benni. Courtesy Spaziomensa & l’artista

LE OPERE DI SEBASTIANO BOTTARO

Gli esercizi di stile proposti da Sebastiano Bottaro (Noto, 1993) con quattro grandi tele quadrangolari (190×190 centimetri) invitano dal canto loro a ripensare il gesto dalla doppia latitudine dell’esercizio misurato della mano che scivola anancasticamente per creare una ripetizione ossessiva di linee parallele (quasi scrittura desemantizzata) e una serie di aggressioni cromatiche, in primo piano, che rompono la ritualità – e l’orizzontalità – per dar vita a un corpo a corpo dell’artista con la tela e a una revisione di statuti surrealistici legati all’automatismo psichico puro. L’esposizione è accompagnata dai testi di Giuseppe Armogida (per Andresano) e di Gaia Bobò (per Bottaro).

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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