Biennale d’Arte 2021: l’artista Latifa Echakhch rappresenterà la Svizzera a Venezia

L’artista di origini franco-marocchine presenterà all’interno del Padiglione Svizzero un progetto che offrirà “ai visitatori della Biennale un’esperienza ritmata di effetti visivi, spaziali e sonori”. Curatore? L’italiano Francesco Stocchi

Latifa Echakhch, Kuratorin des Schweizer Pavillons an der 59. Internationalen Kunstausstellung – La Biennale di Venezia 2021 - portratiert am 27. Januar 2020 in Genf. (Pro Helvetia/Christian Beutler)
Latifa Echakhch, Kuratorin des Schweizer Pavillons an der 59. Internationalen Kunstausstellung – La Biennale di Venezia 2021 - portratiert am 27. Januar 2020 in Genf. (Pro Helvetia/Christian Beutler)

A più di un anno di distanza dalla sua inaugurazione, la 59. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia – in programma nel 2021 – è già nel vivo dei lavori, con nomine, annunci, anticipazioni. Il 2020 infatti è iniziato con due importantissime nomine: quella della curatrice italiana Cecilia Alemani a Direttore del Settore Arti Visive e l’elezione di Roberto Cicutto a Presidente della Biennale di Venezia. Da mesi, inoltre, inizia a delinearsi anche il quadro delle partecipazioni nazionali, con le prime anticipazioni sugli artisti e i progetti espositivi che animeranno i Padiglioni tra i Giardini, l’Arsenale e l’intera Laguna. Il primo Paese ad aprire le danze è stato la Nuova Zelanda, che a Venezia sarà rappresentata da Yuki Kihara; segue poi l’Australia con l’artista Marco Fusinato e il Canada con Stan Douglas. Adesso è la volta della Svizzera, che sarà rappresentata dall’artista di origini franco-marocchine Latifa Echakhch.

IL PROGETTO DI LATIFA ECHAKHCH PER IL PADIGLIONE SVIZZERO ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2021

Latifa Echakhch è stata selezionata da una rosa di sei artisti, invitati dalla giuria per la Biennale di Pro Helvetia – presieduta da Laurence Bonvin (artista) e composta da Riccardo Lisi (critico d’arte e curatore  a la rada – spazio per l’arte contemporanea, Locarno), Federica Martini (storica dell’arte, curatrice e docente all’École de design et Haute école d’art du Valais (édhéa), Sierre), Yvette Mutumba (storica dell’arte, curatrice e redattrice della rivista d’arte Contemporary And, Berlino) e Rein Wolfs (direttore dello Stedelijk Museum, Amsterdam) – a presentare un progetto per il Padiglione Svizzero a Venezia. L’artista ha invitato il curatore italiano Francesco Stocchi (che ormai dal 2012 fa parte del team curatoriale del museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam) e il percussionista Alexandre Babel ad affiancarla nella realizzazione del progetto espositivo: “insieme prevedono di offrire ai visitatori della Biennale un’esperienza ritmata di effetti visivi, spaziali e sonori”, spiega la nota stampa ufficiale.

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CHI È LATIFA ECHAKHCH

Nata in Marocco nel 1974, Latifa Echakhch dal 2012 vive e lavora a Fully in Svizzera. Ha studiato alla Scuola nazionale superiore d’arte di Cergy-Pontoise e alla Scuola nazionale di belle arti di Lione, ed è rappresentata dalle gallerie kamel mennour (Parigi/Londra), kaufmann repetto (Milano/New York), Dvir Gallery (Tel-Aviv) e Metro Pictures (New York). Ha partecipato all’esposizione principale della Biennale di Venezia nel 2011; nel 2013 si è aggiudicata il premio Marcel-Duchamp, mentre nel 2015 lo Zurich Art Prize. Latifa Echakhch è nota per le sue installazioni interdisciplinari, contraddistinte dall’equilibrio, “tra forza e fragilità, del suo linguaggio visivo, che comprende elementi surrealisti e concettuali, nonché per l’importanza dei simboli, che lei stessa coniuga tra politica e poesia”.

– Desirée Maida

www.labiennale.org

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Desirée Maida
Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi sulla pittura del Tardo Manierismo meridionale (approfonditi durante un periodo di ricerche presso la Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis) e sull’architettura medievale siciliana. Ha scritto per testate siciliane e di settore, collaborato con gallerie d’arte e curato mostre di artisti emergenti presso lo Spazio Cannatella di Palermo. Oggi fa parte dello staff di direzione di Artribune e cura per realtà private la comunicazione di progetti artistici e culturali.