Andrew Ross. Orme bianche a Milano

Clima Gallery, Milano ‒ fino al 9 settembre 2017. La personale adamantina dell’artista americano impressiona il vuoto della galleria, estrudendone le superfici. Quattro lavori di grandi dimensioni protendono la ricerca scultorea di un esoscheletro volto a rappresentare forme impenetrabili. Come quella di un mancato superuomo.

Andrew Ross (Miami, 1989; vive a New York) intitola la sua personale milanese Chassis, prendendo a prestito il termine dall’esatta dicitura utilizzata per indicare la carena che struttura tutte le autovetture del mondo. Lo chassis è un esoscheletro interno che può essere industrializzato e personalizzato a seconda delle diverse produzioni al quale viene destinato.
L’artista, attratto dall’idea di modellare una superficie esterna che possa divenire autoportante, instaura un processo diretto tra formazione e autoproduzione, lavorando direttamente in galleria e rivestendo con fogli di styrene termoformato e pressoformato quattro forme piene.
La personale emerge dal vuoto, attraverso polimeri utilizzati abitualmente nel modellismo, come un dialogo in sospensione fra quattro sculture che riproducono, in forma 1:1, come nel caso di The Medium, nella prima sala, un simulacro potenziato, oppure una protesi a custodia di ultime impronte piene, lasciate dell’uomo. La spettacolarizzazione del bianco, delle flessioni di superfici conformate a memoria, nei confronti di un contenuto, lascia, nelle diverse sculture, l’impressione di una molteplicità di figure interconnesse, ma in attesa di assumere conoscenza della loro duplicità innescata dai limiti transazionali.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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