Il grande assente a Venezia: la Santa Sede. Col progetto di tornare alla Biennale Architettura

Le ragioni risiederebbero nella volontà di espandere il proprio raggio di azione ad altre manifestazioni, senza focalizzarsi su un solo obiettivo. Qui ulteriori dettagli.

L’annuncio della partecipazione della Santa Sede alla Biennale Arte di Venezia aveva costituito la grande novità del 2011. Il progetto nato durante il papato di Papa Joseph Ratzinger (dal 2005 al 2013) ha visto la luce per la prima edizione, grazie al lavoro del Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Monsignor Gianfranco Ravasi, allora anche Commissario dell’iniziativa, nel 2013, dopo una lunga fase di trattative cominciate tra il 2008 e il 2009. Tre gli artisti ad aprire l’esperienzaStudio Azzurro, Josef Koudelka e Lawrence Carroll, con un quarto “guest”, Tano Festa. Il titolo era Il Prologo, ispirato ad un racconto biblico della Genesi, mentre il budget complessivo si aggirava intorno ai 750.000 euro, coperti tuttavia da fondi privati. Era seguita una seconda edizione nel 2015, con gli artisti Monika Bravo, Elpida Hadzi-Vasileva e Mário Macilau, in una mostra in mano a Micol Forti, direttrice della collezione arte contemporanea dei Musei Vaticani, che faceva pensare ormai ad un appuntamento fisso nel calendario dei padiglioni lagunari. E invece no: nel 2017 il Padiglione non ci sarà.

LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA

Lo rende noto con una nota brevissima il Pontificio Consiglio della Cultura. Raggiunto da Artribune, Mons. Pasquale Iacobone, Responsabile Dipartimento Arte e Fede spiega, confermando quanto già comunicato: La Santa Sede preferisce non focalizzare l’attenzione esclusivamente sulla Biennale d’Arte. Non abbiamo una struttura portante o un Ministero con cui operare per essere presenti in maniera fissa e stabilmente ad un unico evento. In più preferiamo essere presenti a più manifestazioni, ad esempio siamo stati, tra gli altri eventi, ad Expo 2015. Quello di partecipare a più ambiti è un meccanismo scontato per noi. Che cosa ci siamo persi, in termini di progetto non è noto, anche se alcuni rumors fanno pensare ad un padiglione 2017 improntato su un progetto di street art che non avrebbe convinto del tutto il Consiglio, fino alla decisione finale. C’è forse anche questo alla base della decisione di non partecipare? Il vaticanista Alessandro Notarnicola pensa anche a questioni legate al nuovo corso e al nuovo pensiero della Santa Sede: “in questo caso specifico, mi soffermerei di più sull’aspetto dei costi. In una Chiesa caratterizzata da una spending review precisa avviata da Papa Francesco, i costi – che non sono pochi anche se spesso alleggeriti dall’intervento di sponsor – richiesti da questa partecipazione avrebbero potuto destare non poche critiche al Vaticano. Per una volta dunque la cultura ha fatto un passo indietro. E giustamente”. Quello della Santa Sede, tuttavia, non è un abbandono definitivo alla Laguna. Per il 2018,  infatti, il Consiglio ha dato il via al progetto di partecipare alla Biennale di Architettura. Il tutto è in fase di approvazione e dunque i contenuti sono ancora top secret.

Santa Nastro

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Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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