Gli attivisti per l’ambiente imbrattano di nero la Barcaccia di Bernini a Roma

Nella mattinata di sabato primo aprile tre attivisti hanno versato del liquido a base di carbone vegetale nella vasca della celebre fontana ai piedi di Trinità dei Monti. Il sindaco Gualtieri sul posto parla di atto “illegale, dannoso e sbagliatissimo”

Dopo il grande clamore mediatico suscitato dall’azione di protesta a Firenze, in piazza della Signoria – prontamente arrestata dal sindaco Dario Nardella, con l’intervento che ha contribuito a rendere virale l’incursione degli attivisti ai danni di Palazzo Vecchio – Ultima Generazione torna a manifestarsi a Roma, nel cuore più turistico della città, prendendo di mira la fontana della Barcaccia.

ULTIMA GENERAZIONE CONTRO LA BARCACCIA DI BERNINI

Ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, in piazza di Spagna, la fontana è opera di Pietro Bernini, che la realizzò con il più celebre figlio – Gian Lorenzo – per papa Urbano VIII tra il 1626 e il 1629. Il soprannome le deriva dalla peculiare forma di barca semisommersa, che sembra galleggiare in una vasca ovale leggermente al di sotto del piano stradale. Nella mattinata di sabato primo aprile, tre attivisti hanno versato del liquido a base di carbone vegetale nella vasca, e l’acqua, normalmente cristallina, si è tinta immediatamente di nero: “Se vedere quest’acqua nera vi sconvolge è perché, come noi, riconoscete quanto sia prezioso quello che stiamo perdendo” spiega una nota di Ultima Generazione “Tutti i rapporti ufficiali, anche quelli di fonte governativa, denunciano che le politiche dei governi sono insufficienti per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°C e ci stanno invece conducendo dritti verso un catastrofico aumento di almeno 2.5°C. Questo significa che gli eventi estremi renderanno inabitabili le nostre terre. Significa che desertificazione e siccità aumenteranno vertiginosamente, causando migrazioni incontrollate. Significa che collasseranno tutti i nostri equilibri, economici e sociali. C’è un solo modo per frenare questa corsa verso il suicidio collettivo: interrompere le emissioni legate ai combustibili fossili. Con questa azione vogliamo chiedere al governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente. Con questa azione vi invitiamo a non rassegnarvi a questa condanna a morte”. Il blitz è stato contrastato dai Carabinieri e dalla polizia di Roma Capitale, e ora le tre persone – due uomini e una donna – rischiano la denuncia per danneggiamento. Sul posto sono arrivati anche il sindaco Roberto Gualtieri e Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni culturali. Il Primo Cittadino, presa visione dell’accaduto da un video filmato durante l’azione ha espresso biasimo per l’azione: “Ci occuperemo subito di questo danno, dobbiamo svuotare e ripulire la fontana e poi queste persone dovranno rispondere di ciò che hanno fatto perché hanno compiuto un atto illegale, dannoso e sbagliatissimo”. E arriva anche la reazione del ministro Gennaro Sangiuliano: “L’ennesimo, gravissimo, episodio di questa mattina che ha colpito uno dei monumenti simbolo di Roma, la Fontana della Barcaccia di Piazza di Spagna, è la goccia che fa traboccare il vaso. È ora di dire basta: siamo davanti a una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente”. Per questo “stiamo studiando una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi, spesso costosi perché richiedono specialisti e attrezzature adeguate”; intanto “i nostri esperti sono a disposizione per valutare la consistenza dei danni, soprattutto se essi siano permanenti o meno”.

Ultima Generazione tinge di nero la Barcaccia

Ultima Generazione tinge di nero la Barcaccia

I PRECEDENTI ATTACCHI CONTRO LA BARCACCIA

Prosegue dunque il braccio di ferro tra attivisti (che poco dopo l’azione romana hanno manifestato anche ad Ancona, coprendo con un telo la fontana cinquecentesca del Calamo, o delle 13 cannelle), e istituzioni, mentre solo qualche giorno fa, a Milano, è andato in scena il primo confronto con i direttori dei musei italiani. Per la Barcaccia, invece, non si tratta del primo “incidente”: Il 15 maggio 2007, quattro ubriachi danneggiarono la fontana con un grosso cacciavite infliggendole una profonda scalfittura e causando il distacco di una parte dello stemma papale. Mentre risale al 19 febbraio 2015 l’atto vandalico di alcuni hooligans olandesi, in città per assistere a una partita di Coppa tra la Roma e il Feyenoord. Allora il lancio di bottiglie di vetro provocò scalfiture e scheggiature superficiali, ma permanenti.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati