Top Gun: Maverick, Pinocchio e gli altri. I 10 migliori film del 2022

Quali sono i migliori film del 2022 che sono stati distribuiti al cinema in Italia o che sono usciti in piattaforma? Dall’animazione all’azione, dalla commedia cinica alla satira fino a racconti semi-biografici, ecco la nostra top 10

Ha emozionato così tanto da far perdere il fiato sia alla critica sia al pubblico ed è già un cult contemporaneo: il suo titolo è Top Gun: Maverick. Un film che ha meritato il successo e che ha rispettato fedelmente il legame con il passato. Tra gli altri film che nel 2022 hanno fatto la differenza ci sono sicuramente anche i recenti Pinocchio di Guillermo del Toro e The Fabelmans di Steven Spielberg, che chiudono l’anno con cupi e caldi sentimenti. Un anno in cui non è di certo mancata l’ironia e neanche le storie di grandi personaggi o di intima memoria. E tra i migliori c’è sicuramente l’animazione firmata da Richard Linklate. Dopo una attenta riflessione, ecco i titoli che in questo anno per tematica, dimensione, realizzazione hanno attirato una certa attenzione.

Margherita Bordino

TOP GUN: MAVERICK

Top Gun: Maverick

Top Gun: Maverick

Top Gun: Maverick è il film del 2022, quello che ha portato moltissimo pubblico in sala, che ha restituito un fedele sequel ed emozionato tutti. Dopo oltre 30 anni di servizio tra i migliori aviatori della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) si trova nel posto giusto, mentre si spinge oltre i propri limiti come coraggioso pilota collaudatore, schivando l’avanzamento di grado che lo metterebbe in punizione. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento di diplomati di Top Gun per una missione specializzata come quella che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale addetto alle intercettazioni radar tenente Nick Bradshaw, detto “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e ai fantasmi del suo passato, Maverick è costretto a confrontarsi con le sue paure più profonde, in una missione che richiede l’estremo sacrificio di coloro che saranno scelti per guidarla.

TRIANGLE OF SADNESS

Triangle of Sadness

Triangle of Sadness

Palma d’oro al Festival di Cannes e Miglior Film dell’anno per l’European Film Academy, Triangle of Sadness è un racconto cinematografico prezioso. È intelligente, stimolante, accattivante, ironico e beffardo. Protagonista del film è una coppia di modelli che partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Tutto all’inizio sembra piacevole e “instagrammabile”, ma un evento catastrofico trasforma il viaggio in un’avventura in cui ogni gerarchia viene capovolta. Triangle of Sadness è il secondo film di Ruben Östlund che conquista la Palma d’Oro (il primo è stato The Square). “Il titolo si riferisce a un termine usato nel mondo della bellezza”, spiega il regista. “Una volta, durante una festa, un amico si è seduto accanto a un chirurgo plastico e questo, dopo una rapida occhiata alla sua faccia, gli ha detto: ‘Oh, hai un triangolo della tristezza abbastanza profondo, ma… posso risolverlo con del Botox in quindici minuti!’. Si riferiva alla ruga in mezzo alle sue sopracciglia, quella che in svedese chiamiamo ‘la ruga dei guai’, perché indica che nella tua vita hai dovuto sostenere tante battaglie… Pensavo che questa scelta dicesse qualcosa della nostra epoca e della nostra ossessione per le apparenze”.

LICORICE PIZZA

Licorice Pizza

Licorice Pizza

Ambientato nel 1973, il film racconta del primo amore tra Alana e Gary che crescono, corrono e si innamorano nella San Fernando Valley. In questa storia, accompagnata dai brani mai dimenticati di David Bowie, Paul McCartney, Nina Simone, The Doors, il regista Paul Thomas Anderson ha voluto al suo fianco un cast stellare: fanno compagnia ai giovanissimi e carismatici debuttanti Alana Haim (chitarrista della band Haim) e Cooper Hoffman (figlio di Philip Seymour Hoffman), in ruoli cameo memorabili, il due volte Premio Oscar Sean Penn (Mystic River, Milk), il regista e attore Bradley Cooper (A star is born, American Sniper, American Hustle, Il lato positivo), Tom Waits e Benny Safdie. Licorice Pizza è il film più delicato e accattivante, romantico e stravagante di Anderson.

FINALE A SORPRESA

Finale a sorpresa

Finale a sorpresa

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2021, Finale a sorpresa è un film che è stato inspiegabilmente penalizzato dal pubblico al cinema. Propone una storia che ironizza sull’industria cinematografica e lo fa con interpreti perfetti. I protagonisti sono Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez, che interpretano con straordinaria professionalità ed empatia tre personaggi che racchiudono i peggiori cliché dello star system cinematografico, da quello Hollywoodiano fino al radicalismo di nicchia. Regalano tre interpretazioni irriverenti, sagaci e spietate, sotto la direzione di Duprat & Cohon che sapientemente fanno cadere le maschere e puntano la lente di ingrandimento su tutti gli stereotipi degli artisti, dalla vanità alla boria, dalla superficialità allo snobismo, facendo ridere lo spettatore di gusto e con la testa. Finale a sorpresa mostra un’eccentrica e affermata regista alle prese con un film commissionatole da un imprenditore miliardario megalomane deciso a lasciare il segno nella storia. L’ambiziosa impresa richiede i più grandi talenti, così vengono scritturate due stelle della recitazione: il divo sciupafemmine di Hollywood, Félix Rivero e il capofila del cinema e del teatro impegnato, Iván Torres. Due attori agli antipodi ma entrambi leggende sono costretti dalla regista ad affrontare delle prove esilaranti e originali che li metteranno a dura prova. Riusciranno a superare la loro rivalità per dare vita a un capolavoro?

PINOCCHIO

Pinocchio

Pinocchio

Il 2022 termina con Guillermo del Toro che presenta il suo Pinocchio e fa un regalo a tutti. Una visione e versione commovente ed emozionante nonostante i temi forti come l’elaborazione del lutto e il fascismo. Forse il suo progetto più importante dopo Il labirinto del fauno, in cui spinge con garbo ed eleganza su toni cupi ed esistenziali. “Insegnavo la stop-motion e uno dei miei studenti era molto più bravo di me nell’animazione, quindi l’ho preso da parte e gli ho detto ‘Perché non ti occupi di animazione mentre io penso ai soggetti?'”, ricorda del Toro. “In quel periodo ho pensato per la prima volta a una versione di Pinocchio in stop-motion che fosse più vicina a Frankenstein, con un personaggio catapultato nel mondo che, senza preconcetti, deve scoprire chi è, qual è il suo ruolo e perché esiste”. Con questo suo dodicesimo lungometraggio, del Toro aggiunge un nuovo capitolo alla sua illustre carriera e porta sullo schermo la favola di Collodi del 19° secolo, non solo rendendo omaggio alla storia originale e all’arte della stop-motion, ma elevando entrambe a nuovi livelli.

THE FABELMANS

The Fabelmans

The Fabelmans

Ritratto intimo e coinvolgente di un’infanzia nell’America del Novecento, The Fabelmans di Steven Spielberg ripercorre gli eventi che hanno scandito la vita e la carriera del filmmaker. Questo racconto di formazione, incentrato sul desiderio di un ragazzo di riuscire a realizzare i propri sogni, ha un’eco universale nella sua esplorazione di temi quali l’amore, l’ambizione artistica, il sacrificio, nonché di quei segreti inconfessabili che consentono di fare luce su sé stessi e sui propri cari, con chiarezza ed empatia. “La maggior parte dei miei film riflettono le esperienze della mia formazione come filmmaker”, spiega Spielberg. “Quando un regista dirige un film, anche se è basato sulla sceneggiatura di qualcun altro, riversa, volente o nolente, il proprio vissuto nella storia. E in questo caso, The Fabelmans non è neanche una metafora, perché attinge direttamente ai ricordi”.

EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE

Everything Everywhere all at once

Everything Everywhere all at once

Dai fratelli Russo (produttori esecutivi), A24 e Ley Line Entertainment, Everything Everywhere all at once, il film definitivo sul multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh (La Tigre e il Dragone, Shang-Chi) e Jamie Lee Curtis (Halloween, Una poltrona per due) dirette dal duo di registi visionari The Daniels. Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia. Con la sorprendente Stephanie Hsu (Shang-Chi), il film segna il ritorno alle scene dopo 40 anni del mitico Ke Huy Quan, interprete degli amatissimi Data (I Goonies) e Short Round (Indiana Jones e il tempio maledetto). Il film è prodotto anche da Jonathan Wang, dalla AGBO dei fratelli Russo e da A24. I produttori esecutivi sono Ley Line Entertainment, IAC e Josh Rudnick.

ELVIS

Elvis

Elvis

Il film esplora la vita e la musica di Elvis Presley (Butler), viste attraverso il prisma della sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni, dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di questo viaggio, una delle persone più significative e influenti nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge). Per ritrarre le altre icone della musica del film, il premio Oscar Baz Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il texano di Austin Gary Clark Jr. come Arthur Crudup, e l’artista Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.

CORSAGE

Corsage

Corsage

L’imperatrice Elisabetta d’Austria è idolatrata per la sua bellezza e famosa in tutto il mondo per essere una fonte di ispirazione per le nuove tendenze di moda. Ma nel 1877, ‘Sissi’ celebra il suo quarantesimo compleanno e deve combattere per preservare la sua immagine pubblica allacciando il suo corsetto in modo sempre più stretto. Mentre, nonostante il suo volere, il suo ruolo si riduce a mero atto performativo di presenza, la sete di conoscenza di Elisabetta e il suo entusiasmo per la vita la rendono sempre più irrequieta a Vienna. Inizia a viaggiare in Inghilterra e in Baviera, si reca a fare visita ad ex amanti e amici di vecchia data, alla ricerca dell’eccitazione e della determinazione che provava in gioventù. Con un avvenire di doveri strettamente cerimoniali già fissato che l’attende, Elisabetta si ribella contro l’immagine iperbolica di se stessa e architetta un piano per tutelare il suo lascito culturale. L’imperatrice Elisabetta d’Austria è interpretata da Vicky Krieps, Premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione al Festival di Cannes e Migliore Attrice agli EFA 2022. A firmare la regia così intima, autentica ma anche romanzata, è Marie Kreutzer.

APOLLO 10 ½: A SPACE AGE CHILDHOOD

Apollo 10 1/2: A Space Age Childhood

Apollo 10 1/2: A Space Age Childhood

Apollo 10 1/2: A Space Age Childhood racconta la storia di Stanley (Milo Coy), un bambino di 10 anni che vive a Houston intorno al 1969, dove è stato scelto dalla NASA per essere la prima persona ad atterrare sulla luna per via del modulo lunare troppo piccolo. È una premessa ridicola ovviamente inventata nella vivida immaginazione del protagonista, ma che il film interpreta in modo prontamente diretto. Questa storia fantastica e astronautica è solo una parte della magia dell’Apollo 10 1/2, una vera capsula del tempo nostalgica che riguarda l’esperienza personale del regista e della sua infanzia negli anni Sessanta. Un viaggio che ci immergere nella cultura pop del tempo, raccontando il mondo del futuro e con un inevitabile sfondo scenografico dedicato alla Guerra del Vietnam e ai valori culturali in piena evoluzione. L’equilibrio tra questi temi, la narrazione di Jack Black e l’animazione rotoscope si uniscono al grandioso lavoro di Richard Linklater.

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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