Da qualche anno a Torino c’è una residenza artistica per poeti. Che si confrontano con l’arte contemporanea
Residenza Poietica è un progetto dell’associazione culturale Amalgama che promuove le ricerche di giovani poeti sperimentali mettendoli in dialogo con contesti e operatori dell’arte contemporanea
Sono Emanuele Caprioli (Milano, 1993), Caterina Dufì (Lecce, 1998) e Simone Spampinato (Catania, 1999) gli artisti selezionati tramite bando che hanno partecipato alla quarta edizione – in programma dal 27 agosto al 17 settembre 2024 a Torino – di Residenza Poietica, la residenza per poeti promossa dall’associazione cultuale Amalgama in collaborazione con la Fondazione Merz. L’obiettivo? Promuovere le ricerche di giovani creativi nell’ambito della poesia mettendoli in dialogo con contesti e operatori dell’arte contemporanea.
Residenza Poietica 2024. Il tema della quarta edizione
Il programma di quest’anno – dal titolo Tecnosciamanismo, Alchimie in versi nell’era dell’iperconnessione – si focalizza sul tema delle tecnologie digitali e propone una rassegna di incontri anche aperti al pubblico con esperti di medialità e linguaggi artistici contemporanei pensati ad hoc per gli artisti in residenza. Tra questi, l’esplorazione della drammaturgia nella ricerca artistica a cura di Ricerca X, il laboratorio a cura di Mekit che insegna a realizzare opere d’arte visiva tramite il codice informatico e l’esperienza di meditazione e performance immersiva con l’artista greco Angelo Plessas (anche ideatore e redattore del concept della call di Residenza Poietica 2024).
Residenza Poietica 2024. Gli artisti selezionati
In occasione della performance di restituzione di Residenza Poietica 2024, Emanuele Caprioli, Caterina Dufì e Simone Spampinato presenteranno dopo tre settimane di lavoro Del nostro scavo continuo, tra poesia, arti visive e sound art. “I temi dell’incanto e dell’illusione percettiva si fanno guida e conducono l’intreccio tra discipline. L’installazione site-specific alla Fondazione Merz di Torino è immersiva e minimale, legata all’immagine del pozzo, in cui responsività tra voce e suono, insieme alla presenza di autostereogrammi creati in collaborazione con Mekit, coesistono in un ambiente semioscuro. È uno spazio collettivo e personale di riflessione sui riscontri animici e critici del rapporto tra possibilità estatiche e nuovi media digitali”, spiegano gli artisti.
Residenza Poietica 2024. La performance di restituzione
L’appuntamento è in programma sabato 14 settembre presso Fondazione Merz, in Via Limone 24, dalle 19 alle 21:45. L’evento sarà articolato in slot di 45 minuti ciascuno, con il primo ingresso alle 19, il secondo alle 20 e il terzo alle 21. La partecipazione è gratuita ma è necessario prenotarsi tramite questo link.
Caterina Angelucci
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