Sicilia, Museo Riso nega sala Kounellis alla Scuola di Palermo. Ma Sgarbi ci organizza una mostra

Il Museo Regionale di Palazzo Riso nel capoluogo siciliano diventa palco di una particolare contesa: alla mostra sulla Scuola di Palermo da poco inaugurata, l’istituzione negò l’utilizzo della sala intitolata a Kounellis per rispettare le disposizioni dell’artista greco. Ma Sgarbi dopo pochi giorni, in quella sala, ha poi organizzato una mostra… Ecco come è andata la vicenda.

Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato dell’addio definitivo di Vittorio Sgarbi all’assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia, dopo settimane di polemiche, dichiarazioni, mozioni di censura, petizioni, valzer mediatici e anche politici che hanno condotto il critico d’arte ferrarese ad annunciare – in occasione dell’inaugurazione della mostra Sicilië, pittura fiamminga presso Palazzo dei Normanni a Palermo – le sue dimissioni dalla carica di assessore regionale, ruolo adesso ricoperto, come anticipato, dall’archeologo Sebastiano Tusa. A poche ore da quell’annuncio, però, una nuova polemica sembrerebbe coinvolgere ancora Sgarbi e la Sicilia, e stavolta non di natura politica ma storicoartistica. A darne notizia attraverso i loro profili Facebook sono Alessandro BazanFrancesco De Grandi e Fulvio Di Piazza, artisti attualmente impegnati – insieme ad Andrea Di Marco – nella mostra La scuola di Palermo, presso il Museo Regionale di Palazzo Riso. Il motivo della polemica? Ai curatori e agli artisti della mostra sulla Scuola di Palermo il museo avrebbe espresso l’impossibilità di utilizzare – ai fini dell’esposizione – gli spazi della sala che accoglie un’installazione site specific di Jannis Kounellis. Nella stessa sala, però, a pochi giorni dall’inaugurazione della mostra, è stata poi organizzata e allestita in tempi brevi una personale dell’artista parmigiano Enrico Robusti, a cura di Vittorio Sgarbi.

La Scuola di Palermo, immagini dell'opening della mostra al Museo Riso, Palermo. Ph. Desirée Maida

La Scuola di Palermo, immagini dell’opening della mostra al Museo Riso, Palermo. Ph. Desirée Maida

L’ANTEFATTO

Il misunderstanding e la conseguente polemica sarebbero nati in occasione della preview stampa della mostra La scuola di Palermo, svoltasi con un giorno di anticipo rispetto al vernissage dello scorso 22 marzo. “Quando ci hanno comunicato che la preview della mostra si sarebbe fatta con un giorno di anticipo rispetto all’inaugurazione, abbiamo fatto presente che non avevamo terminato l’allestimento, anche perché nelle sale dovevano ancora essere rimosse le casse contenenti le opere della mostra precedente di Bizhan Bassiri”, racconta ad Artribune Alessandro Bazan“Dato che per la preview eravamo ancora in fase di montaggio, nella sala Kounellis avevamo temporaneamente appoggiato alcuni quadri che avevamo deciso di non includere nella mostra. Ma Sgarbi scambia quei dipinti per opere incluse nell’esposizione, e li sistema adagiandole alle pareti chiedendo che vengano seguite le sue indicazioni”. Il problema, però, è che su quella sala i curatori della mostra avevano ricevuto dal museo precise disposizioni, come raccontato su Facebook da un post firmato da Bazan, De Grandi, Di Piazza e i curatori Sergio Troisi e Alessandro Pinto: “nella convenzione con il Museo Riso a proposito della mostra su La Scuola di Palermo, è indicato esplicitamente che la Sala Kounellis è esclusa dal percorso anche per la clausola stipulata con l’artista al momento dell’acquisizione dell’opera. Seguendo queste indicazioni, progettiamo l’allestimento in modo da collocare, nella sala adiacente alla sala Kounellis, opere che si relazionino con rispetto al vuoto e al silenzio dell’opera di Kounellis”.

LA NUOVA MOSTRA

Ciononostante, come continua a raccontare il post, “il giorno dell’inaugurazione, a cui non è presente, avendo saputo che questa sua indicazione non era stata rispettata, Sgarbi minaccia, come riportato in virgolettato dalla stampa, di chiudere l’esposizione, non si comprende in quale ruolo, se le sue indicazioni non saranno seguite”. Come ci spiega Bazan, “date le insistenze di Sgarbi, che tra l’altro avrebbe voluto che venisse smontata l’installazione di Kounellis, proponiamo di collocare 4 opere nella sala, a patto però che la rimozione e la custodia dell’installazione fossero a carico del museo, dato che l’intera mostra – tengo a precisarlo – è stata realizzata grazie al sostegno economico di Elenk’Art e alla collaborazione della Galleria Giovanni Bonelli”. Giorni dopo, però, giunge agli artisti un’altra notizia: nella sala Kounellis viene allestita un’altra mostra – Morte e Vita dell’artista parmigiano Enrico Robusti –, curata da Sgarbi e la cui realizzazione sembrerebbe essere stata decisa subito dopo l’inaugurazione dell’esposizione sulla Scuola di Palermo. Ma il post Facebook – e l’epopea – continua: “Sgarbi inserisce all’interno della sala al primo piano dedicata alla Scuola di Palermo un grande pannello con un suo testo sulle due mostre, ancora una volta forzando con protervia il disegno dei curatori e degli artisti, neppure avvertiti dalla direzione di tale intromissione indebita”. Da parte sua, come scrive Repubblica Palermo, Sgarbi avrebbe sottolineato che la sala con l’installazione di Kounellis andrebbe invece utilizzata e soprattutto “vivacizzata”, dato che si tratta di uno spazio pagato dalla Regione: “non ha senso consacrare un luogo che per di più è pagato dalla Regione. La mostra è bellissima e io stesso mi sono premurato di trovare una destinazione ai quadri che sarebbero stati destinati al magazzino. Quando ho capito che la sala sarebbe rimasta vuota, ho pensato di collocare una mostra contemporanea che simboleggiasse la vita in contrasto con la morte dell’istallazione. Sarebbe stata una giusta collocazione anche per le opere dei quattro palermitani”.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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