Una misteriosa Fondazione si installa nella galleria Monitor di Roma. Tutto spiegato qui

La galleria Monitor diretta da Paola Capata ospita per due settimane l’immaginaria Fondazione Malutta, un collettivo veneziano composto da più di 30 artisti dai 25 ai 35 anni italiani e stranieri.

Monitor “diventa” Fondazione Malutta. Per circa due settimane la galleria romana diretta da Paola Capata ospita il collettivo composto da più di 30 artisti dai 25 ai 35 anni italiani e stranieri che hanno creato a Venezia questa immaginaria fondazione. E che fino al 4 marzo si presenta con la propria produzione di dipinti, sculture, installazioni. Come nasce il progetto? “Ritengo che la Fondazione Malutta rappresenti un unicum nello scenario italiano di pratica collaborativa tra artisti che al di là della loro ricerca individuale, hanno unito forze e intenti per creare un vero e proprio collettivo che funziona come identità dotata di caratteristiche ben precise nel proprio modo di fare ricerca“, ha spiegato la Capata, raggiunta da Artribune.

COSA ACCADE IN GALLERIA

Il nucleo centrale nasce a Venezia da artisti che hanno frequentato l’accademia della città, e che hanno sentito l’esigenza di continuare a lavorare in una dinamica collettiva, in cui il lavoro e la ricerca artistica divengono argomenti di conversazione non solo in contesti prettamente dedicati, ma anche nel tempo libero. “Lasciando da parte individualismi e atteggiamenti di narcisismo, questi artisti attraverso la propria ‘fondazione immaginaria’ uniscono e si scambiano relazioni contatti, fanno fluire idee e stimoli, si mobilitano di volta in volta per incontrarsi in luoghi e contesti diversi, moltiplicando le possibilità di mettersi in gioco e anche di farsi conoscere”, precisa la direttrice. “Diversamente da quanto di solito accade a Monitor, lo spazio non è il display dove l’artista espone e propone la sua ricerca, ma è un luogo libero che perde i suoi connotati di ‘galleria d’arte’, per lasciare spazio a una dimensione variegata e volutamente caotica dell’espressione artistica”.

Veronica De Giovannelli, De haruspicibus auguribusque, 2014-2015

Veronica De Giovannelli, De haruspicibus auguribusque, 2014-2015

IL COLLETTIVO

In occasione della inaugurazione è stato organizzato un flea market pensato come un espediente per fare in modo che non ci sia un artista che prevalga sull’altro, ma sia lasciata al fruitore l’opportunità di scoprire e soffermarsi su ciò che maggiormente attira la sua attenzione. Sono più di trenta gli artisti coinvolti nel collettivo, tra i 25 e i 35 anni, tra i quali Giuseppe Abate, Giuseppe Adamo, Beatrice Alici, Giulia Andreis, Luisa Badino, Giulia Maria Belli, Giovanna Bonenti, Thomas Braida, Gino Blanc, Chiara Campanile, Marco Cassarà, Nina Ćeranić, Francesco Cima, Oscar Contreras Rojas, Nebojša Despotović, Veronica De Giovannelli, Fabio De Meo. Ci sono italiani, provenienti da tutto lo Stivale, ma anche stranieri, dall’Albania alla Serbia, dalla Francia alla Cina, dall’Italia alla Croazia, dalla Slovenia alla Lettonia e al Kosovo. Fondato nel 2009, è un’organizzazione con delle specifiche strategie operative, che si pone l’obbiettivo di interpretare con la creatività i cambiamenti sociali che attraversano il nostro presente. Qui le immagini…

Fino al 4 marzo 2017
Monitor

Via Sforza Cesarini 43a -44 I – Roma
www.monitoronline.org 

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Redazione

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